11 Marzo 2021 12:37

Le “rime di luce” interpretate dai giovani artisti di Avisco in anteprima al BFF Kino Club

«Ecco che nasce la luce / là dove il buio si scuce…».

Inizia con questi versi delicati e vibranti “Rime della luce”, la composizione del poeta friulano Pierluigi Cappello che ha ispirato i giovani pazienti del Reparto di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza – ASST Spedali Civili di Brescia nella creazione di un breve film d’animazione. Sollecitati dalle “Rime” i 15 giovani pazienti animatori, tutti tra i 13 e i 16 anni, hanno tradotto in disegni in movimento le proprie emozioni lavorando su tablet con una penna graficaIl risultato è un film sorprendente da cui traspare l’entusiasmo con cui gli autori hanno accolto ed elaborato le suggestioni del testo e che apre possibili incoraggianti scenari sul felice incontro tra la parola poetica e la sua traduzione nella multimedialità. La qualità del segno grafico, spontaneo e al tempo stesso maturo e consapevole, è determinante nel conferire al film un inedito fascino poetico.

Rime della luce è stato concepito e prodotto tra gennaio e febbraio 2021 nell’ambito di “Cartoni animati In Corsia”, progetto quasi decennale che l’Associazione AVISCO – Audiovisivo Scolastico porta avanti all’interno dell’ospedale cittadino. Il progetto, che nell’ultimo anno si è svolto adeguando la propria metodologia alle necessità del distanziamento, ha continuato ad offrire ai piccoli e giovani degenti uno strumento per elaborare la difficile condizione data dalla malattia e dall’isolamento attraverso una programmazione finalizzata a proiettarli “oltre” il luogo fisico della corsia. Questo è tanto più vero per i pazienti di Neuropsichiatria, impegnati anche in un difficile confronto con i propri disagi emotivi e psichici.
La poesia, che dà anche il titolo al lavoro dei giovani animatori, è contenuta nella raccolta “Ogni goccia balla il tango. Rime per Chiara e altri pulcini” (Rizzoli 2014).

RIME DELLA LUCE
«Sul finire del 2020 – racconta Irene Tedeschi, operatrice dell’Associazione AVISCO che ha condotto il laboratorio – i temi della leggerezza e della luce hanno iniziato a emergere sempre più spesso: stelle, fiori, fiammelle e farfalle facevano capolino nelle sperimentazioni libere dei ragazzi. Ho sfogliato il libro di Cappello, insieme a molti altri, cercando un testo che potesse contenere e rinforzare queste immagini e “Rime della luce” è stato un incontro… illuminante! L’ho proposta al gruppo, l’abbiamo letta insieme e dopo qualche secondo di silenzio, Paola ha sussurrato: «io ho visto qualcosa». Abbiamo chiuso gli occhi e ognuno ha raccontato al gruppo le immagini nate durante la lettura. Il film è nato così, si è acceso dentro il buio e il silenzio di ciascuno di noi. Una volta aperti gli occhi, dopo un breve momento di progettazione, siamo passati al disegno in fase, cioè alla realizzazione (in digitale) di tanti disegni leggermente diversi tra loro che riprodotti in sequenza creano l’effetto di movimento».

Marvisa, una delle autrici, dice: «All’inizio mi sembrava una cosa impossibile, ma strada facendo, ho capito che era una cosa fattibile. È stato un lavoro di gruppo, ognuno di noi ha animato un verso. Io ho provveduto all’ultimo. Non era un verso facile! Abbiamo immaginato un buco nero da cui escono tanti uccellini colorati che fanno un giro e tornano indietro. Gli uccellini rappresentano la luce. Vedere l’effetto finale, oltre che bello, è stato molto soddisfacente».

Queste invece le parole di Elena Bresciani, educatrice del Reparto di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza e referente del progetto: «Il film Rime della luce rappresenta il coronamento di un’esperienza formativa e trasformativa vissuta dai giovani pazienti e dagli operatori della Neuropsichiatria in collaborazione con Avisco, la testimonianza di una creatività collettiva che fino a quel momento è stata invisibilmente bella. Oggi queste Rime, i suoni e fili creativi di cui è intessuto il tesoro dell’esperienza, danno luce, visibilità e calore ad un campo costantemente provato dalla situazione pandemica. Il Reparto vive in questi mesi un’aumentata evidenza emergenziale: lo si evince dal numero di ricoveri, accessi in Pronto Soccorso e visite ambulatoriali per patologie psichiatriche tra cui l’autolesionismo, i comportamenti suicidari e i disturbi della condotta alimentare. In questo tempo così difficile e straordinario dove l’isolamento, il ritiro della speranza, la conseguente resa depressiva prevalgono, si contrappone dunque un’esperienza il cui valore risiede nella produzione collettiva e collaborativa, un seme vitale che ha reso adorna di creatività la vita quotidiana dei nostri adolescenti e la nostra».

Rime della luce verrà presentato in anteprima nazionale all’interno della sezione Kino Club della 39a edizione di Bergamo Film Meeting, un programma gratuito dedicato completamente alle scuole di ogni ordine grado, che dal 26 aprile al 30 aprile sarà disponibile online sulla piattaforma della Cineteca di Milano.