16 Maggio 2020 10:48

Un viaggio nell’antro della Sibilla con Kentridge sulle orme di Calder: ‘virtuale’ fino al 31 maggio, aspettando la mostra

“A me un’opera di Calder ricorda sempre qualcosa che ruota e gira e se c’è una storia che a me rievoca questo movimento, è quella della Sibilla”.

La Galleria Lia Rumma (Milano e Napoli) è orgogliosa di presentare sul proprio sito, fino al 31 maggio, la prima mondiale del film di William KentridgeWaiting for the Sibyl”, insieme a un focus su “Waiting for the Sibyl and other histories”, la prossima mostra personale dell’artista sudafricano alla Galleria Lia Rumma di Milano. La galleria fotografica presenta un breve video che mostra il workshop tenutosi a Johannesburg nel 2019 e la visione integrale dell’omonima opera teatrale che è stata presentata in anteprima al Teatro dell’Opera di Roma nel settembre 2019. Altri riferimenti iconografici arricchiscono questa sezione. In mostra anche una selezione di opere che faranno parte della mostra.

“Waiting for the Sibyl” è il titolo del più recente progetto di Kentridge, concepito come opera compagna di “Work in Progress”, l’unica opera scenica concepita dallo scultore statunitense Alexander Calder per il Teatro dell’Opera di Roma nel 1968. Ispirato dal movimento e dalla rotazione delle opere di Calder, Kentridge evoca la sacerdotessa citata da Dante: la Sibilla Cumana, che scriveva le sue profezie per i destini della gente su foglie di quercia. Le foglie si spargevano al vento all’imboccatura della sua grotta, confondendo i destini di chi veniva a prenderle per conoscere la propria sorte. Questa immagine diventa simbolo dell’incertezza e del tempo che scorre, muta e ritorna.

William Kentridge è nato a Johannesburg, in Sudafrica, il 28 aprile del 1955, ed è un artista acclamato a livello internazionale per i suoi disegni, i suoi film, le sue produzioni teatrali e liriche.

Il suo metodo combina disegno, scrittura, film, performance, musica, teatro e pratiche collaborative per creare opere d’arte che hanno fondamenta nella politica, nella scienza, nella letteratura e nella storia, pur mantenendo uno spazio di contraddizione e incertezza.

La sua estetica è tratta dal mezzo della storia del cinema, dall’animazione in stop-motion ai primi effetti speciali. Il disegno di Kentridge, in particolare il dinamismo di un segno cancellato e ridisegnato, è parte integrante della sua estesa pratica di animazione e di regia, dove i significati dei suoi film si sviluppano durante il processo di realizzazione.