19 Marzo 2019 07:57

Casty e Atomino (60 anni): binomio perfetto

Casty ha presentato Atomino e i suoi 60 anni atomici a Cartoomics, o per meglio dire, Atomino e tutti i personaggi cult degli anni cinquanta e sessanta, hanno presentato Casty, come uno degli autori più bravi e sulla cresta dell’onda, capace di ridare grande vigore al fumetto targato Romano Scarpa, e dotato di grande sensibilità nella lettura e riscrittura del Topolino classico, che tanto è stato amato da generazioni intere di lettori.
Le celebrazioni si sono aperte con la storia che serve  a omaggiare i 60 anni atomici di Atomino Bip Bip, TOPOLINO E L’ELEMENTO QUALSIVOGLIA, sceneggiata e scritta appositamente da Casty, in veste di grande appassionato ed estimatore. Per lui, scrivere una storia con Atomino è sempre una grande emozione, a cominciare dalle origini di quello che sarebbe diventato il suo più grande successo: “Tutto è nato quando nel lontano 1978, in un caldo pomeriggio d’agosto esce in edicola un fumetto, fondamentale per quella che si rivelerà la mia vera passione: era il Classico di Walt Disney numero 21 (tra l’altro era la ristampa del classico uscito nei primi anni sessanta) e leggerlo tutto di un colpo è stata un’emozione grande: sfogliando questo fumetto la prima storia che mi venne sott’occhio è stata “Topolino e la Dimensione Delta” e mi appassionò quasi subito tanto da leggermela tutta d’un fiato. Ovviamente lo sviluppo della storia era tutto a sorpresa e mi dispiaceva tanto, a un certo punto, che un personaggio tenero come Atomino fosse destinato ad essere “un cattivo”, cioè proprio colui che era il pupillo del Dottor Enigm di cui si sapeva che Topolino avrebbe messo la mano sul fuoco per la sua onestà, correttezza e professionalità. E per fortuna tutto andò in modo diverso! Una volta non si sapeva nulla di quante storie esistessero e di chi era l’autore, pian piano scoprii altre avventure di Atomino (l’ultima è Topolino e il bip-bip 15).  Attualmente, nell’era di internet, con Inducks si può entrare rapidamente nella scheda di Romano Scarpa, un mito vivente per me, che rivive quando mi trovo a scrivere delle storie con Atomino, e non solo, naturalmente. E’ bello potersi addentrarsi nella vasta cronologia di storie dell’autore veneziano e leggere tutto d’un fiato le sue memorabili imprese.
Questa festa dei sessanta anni tra di noi, serve a tenerlo vivo nel cuore dei lettori, ma si tratta di un impegno della massima cura ed attenzione, nell’affrontare la realizzazione delle sue storie.
Nella pratica: con Topolino e Pippo, Gambadilegno e altri personaggi è indubbiamente più facile, ogni volta ci si immedesima in tutti i guai che la storia propone e poi pian piano si risolvono, invece con Atomino no. Quando si presenta il soggetto dove Gambadilegno intrappola Atomino, ho dovuto studiare giorni e giorni l’escamotage per realizzare la storia visto che Atomino potrebbe tranquillamente togliersi subito dai guai dati i suoi superpoteri che lo rendono quasi invincibile. Occorreva uno stratagemma psicologico, qualcosa dal punto di vista mentale che “soggiogasse” in qualche modo, la mente infantile del nostro piccolo supereroe e lo costringesse ad un comportamento irrazionale. Il ricatto poteva indubbiamente essere una valida alternativa, Atomino è molto legato affettivamente ai suoi fedelissimi amici, quali Topolino e Pippo, così che Gambadilegno in tanti casi ha sfruttato questa opzione, con vicissitudini che portano, naturalmente, al lieto fine e mi piace pensare che, nonostante tutto, Atomino sia fondamentalmente un bambino. Potrebbe distruggere tutto in un secondo, invece ragiona da bambino, sa che tutto ciò che non va sarebbe un’ingiustizia e fondamentalmente è come Topolino. non abusa mai delle sue immense forze!
Le storie di Atomino hanno tutte un piede nella realtà, ma come si scelgono? “Ogni volta che mi viene un’idea  cerco di trovare una sceneggiatura valida, moderna e corale, con titoli belli ed educativi e soprattutto mai banali.”
Ma quanti ce ne sono? “E’ bello giocare con l’italiano e con la grammatica, è bello trovare qualche parola che attiri anche l’attenzione (tipo… l’elemento qualsivoglia) invece che un titolo normalissimo (lo strano meteorite) e in altri casi mi sono ispirato a titoli di storie famose uscite in precedenza come gli Ombronauti e l’Impero Sottozero. Mi piace anche scrivere gialli e leggere soggetti che potrebbero tranquillamente essere parodie di Dylan Dog, tipo l’alieno che arrivava tra di noi e si materializzava di umano in umano: questo, per esempio, potrebbe tranquillamente essere un soggetto scritto per Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo. Contemporaneamente, la storia seria va trasformata gradualmente in un fumetto, con ambientazioni adatte a grandi e piccini, quali per esempio la guerra con le palle di neve od altri oggetti apparentemente innocui e per nulla contundenti (vedi Topolino e l’Impero Sottozero).
La mia grande passione per i topi? Sono anche un grande appassionato di paperi e delle storie di Carl Barks che uscivano puntualmente sul Superalmanacco degli anni settanta e non avevo ancora scoperto gli altri grandi autori statunitensi, e contrariamente a tutto, i miei soggetti con i paperi furono sistematicamente tutti bocciati e fu invece accettato quello con Topolino. Vi era più richiesta dei paperi (erano molto più richiesti, oltretutto offrivano migliori prospettive anche economicamente) e sarà per questo che alla fine accettai e realizzai solo topi, anche per questo senso di rivalsa in loro favore, visto che i paperi erano considerati più belli!
La storia “Topolino e gli Ombronauti” è considerata come il seguito di “Topolino e la Dimensione Delta”, mentre in “Topolino e l’Impero Sottozero”, si presenta a noi un Atomino diverso, su uno scenario creato verso una fiaba con supporto scientifico e con inaspettati risvolti romantici dove il nostro personaggio, si presenta verso la scienza inspiegabile e misteriosa, quasi un mix di Guerre Stellari e di  Indiana Jones con una storia moderna e corale dove il nostro personaggio non ha bisogno di spiegazioni e di farsi conoscere. Il paradosso è che la sceneggiatura è totalmente diversa negli elementi che la compongono: di primaria importanza negli anni cinquanta vi era l’energia atomica che era la novità e veniva considerata come risorsa fondamentale per il futuro, mentre oggi c’e’ la realtà virtuale e tutto ciò che si applica ad essa; importante anche una realtà che negli anni sessanta, sentenziava che il futuro degli elaboratori elettronici dovesse essere fondato sul dialogo mentre invece il futuro sarebbe stato la scrittura (tratto dal celebre film di Stanley Kubrick, “2001 Odissea nello Spazio”).”
Sogno nel cassetto?  “L’IDEA DI FARE UN CORTO SU ATOMINO E’ PER ORA SOLO PAROLE  (L’AMERICA E’ LONTANA, PURTROPPO) CHISSÀ SE LA CASA MADRE DECIDESSE DI FARE DEI FILM CON TOPOLINO, MAGARI PIXAR…  MOLTE SCENE DELL’IMPERO SOTTOZERO SEMBRANO CINEMATOGRAFICHE E SI ISPIRANO ALLA SAGA DI GUERRE STELLARI, CON IL FUMETTO RIESCI A FARE COSE SPETTACOLARI.
E il futuro? “Tutto da scoprire…
Grazie di cuore Casty, arrivederci a presto con nuove mirabolanti avventure tratte dal mondo di Topolinia e… dalla Dimensione Delta!
[Articolo di Eugenio Paolo Ferraro]