26 Aprile 2016 09:00

“Gli occhi più azzurri”: quando profughi erano i nostri figli

Gli occhi più azzurri, Una storia di popolo
documentario di Simona Cappiello
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Durante la seconda guerra mondiale l’Italia fu oggetto di violenti bombardamenti. Il Sud in particolare fu colpito duramente: Roma, Latina, Cassino e Napoli furono ridotte ad un cumulo di macerie e mentre al Nord si consumavano gli ultimi mesi di guerra, il Sud viveva la difficile esperienza dell’occupazione alleata. Il razionamento mise a disposizione di ogni persona meno della metà delle calorie quotidiane, già scarse, date nel ’38. Malattie, povertà ed analfabetismo colpirono gli strati più deboli della popolazione: i bambini.
Tra il ’45 e il ‘46, in pieno dopoguerra, si costituiscono grazie all’ U.D.I. (Unione Donne Italiane) ed al P.C.I. i “Comitati per la salvezza dei bambini”, che compirono una grande opera di solidarietà civile. Coordinati da quei Comitati, famiglie del Nord meno colpite da fame e stenti ospitarono, per periodi che andavano dai quattro mesi a più di due anni, più di settantamila bambini del Sud, salvandogli la vita.
Quei bimbi sono i nostri nonni, il passato di tutti noi. Vengono dai borghi romani, da Latina, dalla provincia di Cassino, da Napoli, dalla lontana Calabria. Partono per sfuggire alla fame e al freddo. Nell’attesa cantano, si abbracciano, piangono, salutano le famiglie. Dovranno affrontare un lungo viaggio: per i prossimi quattro mesi, che per alcuni diventeranno anni, quei bimbi scalzi e affamati verranno nutriti e vestiti, dormiranno al caldo, andranno a scuola e giocheranno, “adottati” da altre famiglie, in un Nord lontano ed accogliente, meno colpito dalla povertà portata dalla guerra. Le regioni ospitanti furono l’Emilia Romagna, la Toscana, il Piemonte, l’Umbria, la Liguria, le Marche.”
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Gli Occhi Più Azzurri – Una storia del popolo” segue, attraverso gli occhi di una giovane donna sulle tracce dei ricordi della nonna, il filo rosso di quei treni, i racconti che affiorano. Con fotografie, animazioni 2D, materiale di repertorio, articoli di giornale e contrastanti interviste ai protagonisti di quell’avventura emerge dall’oblio un’eroica ed emozionante pagina della storia d’Italia.
Quei viaggi della speranza furono difficili da comprendere, sia da parte della popolazione sia da parte dei bambini che partivano. I soggiorni al Nord hanno segnato molte vite e, allo stesso tempo, le hanno rese possibili. Attraverso la voce e gli occhi dei protagonisti, che allora avevano pochi anni, rivivremo un viaggio nella memoria della storia d’Italia, tra passato e presente.
Note di regia: raccontare questo episodio storico non è stato semplice, essendo legato ad un momento di misera e guerra, ma la memoria è l’unica cosa che può restituire la storia vera, vissuta, con i suoi contrasti e le sue implicazioni col presente. Il documentario è la forma contemporanea che più di ogni altra può restituire l’esperienza umana, irripetibile, dei protagonisti delle vicende raccontate. Attraverso la voce narrante, le interviste alle donne e agli uomini che organizzarono i viaggi, agli allora bambini che il viaggio lo fecero e lo ricordano con dolorosa gratitudine, si dipana un edificante pagina della storia d’Italia, per restituire una parte del nostro passato che può ancora insegnare un modo di fare politica vicino alla gente, che oggi sembra troppo spesso dimenticato.
I racconti di vita diventano metafora di una difficoltà, tuttora presente, di rapporto tra Nord e Sud, e di un mezzogiorno che ancora fatica a nutrire e crescere i suoi figli. Più di sessanta anni fa, nonostante la difficoltà del dopoguerra, l’Italia si rende protagonista solidale di un eccezionale vicenda storica e sociale.
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Tra gli intervistati: Carlo Lizzani (regista e documentarista per il P.C.I.), Luciana Viviani (Senatrice), Maurizio Valenzi (Senatore ed ex-sindaco di Napoli) e sua moglie Litza Cittanova (membro del comitato napoletano), Lina Porcaro (membro del comitato), Agostino Paluan (ex sindaco di Regiolo e membro dell’Anpi) ed alcuni bambini di allora: Paola Zeni, Enzo Brite, le sorelle Porcaro.

Scheda tecnica:
Genere: Documentario
Soggetto: Simona Cappiello
Regia: Simona Cappiello & Manolo Turri

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