17 Marzo 2016 11:14

[Recensione] I GUARDIANI DEL LOUVRE (Rizzoli Lizard)

[Recensione] I GUARDIANI DEL LOUVRE (Rizzoli Lizard)
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In un cartonato alla francese tutto a colori e stampato inappuntabilmente su carta patinata e di elevata grammatura, Rizzoli Lizard ci propone l’ultima opera del Maestro Jiro Taniguchi, autore che ha da sempre coniugato una poetica e un modo di narrare tipicamente giapponese con un tratto chiaro e discreto, influenzato anche dalla sensibilità europea.

Come già Manuele Fior nel suo recente “Le variazioni d’Orsay”, anche “I guardiani del Louvre” è una storia che corre sul confine dell’irrazionale, con le opere d’arte che letteralmente prendono vita in un luogo assai più vicino alla realtà che al sogno. Nella storia di Taniguchi, il Louvre è un labirinto onirico che respira di vita propria, un altrove che ha quasi il sapore della magia di Miyazaki.
Nike di Samotracia vigila sulle opere del Museo e guida l’ospite Taniguchi tra le sale piene di meraviglie, con i sogni che seguono il flusso di coscienza del visitatore: e allora il tempo smette di correre allo stesso ritmo, ed è come perdersi all’interno delle opere, naufragando dolcemente nei colori e nelle emozioni che esse suscitano.

La storia si compone di cinque capitoli. Il primo ci introduce nell’atmosfera sognante dell’opera, con Nike che ci accompagna all’interno del Museo alla scoperta delle sue magie; il secondo approfondisce le reciproche influenze tra arte occidentale e orientale sulle tracce di Jean-Baptiste Camille Corot, artista largamente apprezzato nella terra del sol levante; il terzo esplora i legami formali di van Gogh con le arti grafiche giapponesi e il suo stile pittorico da musicista del colore; il quarto è un sentito omaggio ai veri guardiani del Louvre, che misero a rischio la propria vita per mettere in salvo le opere dal saccheggio nazista durante la seconda guerra mondiale; il quinto è l’episodio più personale della storia, intimo, delicato e molto toccante.

Per Taniguchi, ogni pensiero è influenzato dall’arte che ha respirato, che lo ha plasmato. Le sue emozioni sono la tavolozza di colori tenui che viene impressa su carta, in magnifiche tavole acquarellate che sanno ben rendere l’afflato onirico della storia.
Nel sogno, nella realtà, nelle illusioni: cos’è che noi vediamo? Quali sentimenti, quale sogno avvolge il nostro cuore? Sono tutte le nostre emozioni. Tutti i nostri sogni. Le emozioni e i sogni di un uomo che cammina, sotto un cielo radioso, sulle orme del vento.
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