18 Agosto 2015 15:05

Torna anche Mickey Mouse Mystery Magazine

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In questo vecchio scatto fatto nella gloriosa sede dell’Anonima Fumetti, con Sergio Pignatone, Vittorio Pavesio, Gianfranco Goria e Domenico Vassallo, si intravede sulla parete il manifesto di MMMM – correva l’anno 1999

Dei prodotti Disney, si sa, non si butta mai via niente (o quasi), anche perché le ristampe, di solito, non comportano l’esborso di diritti di autore e quindi costano meno. Buon per i lettori, che hanno spesso l’occasione di rileggere (o di leggere per la prima volta) vecchie belle storie, buon per l’editore di turno (come dicevo) e digrignamento di denti per gli autori, naturalmente.

Panini Comics ha quindi comunicato che in ottobre 2015 produrrà la ristampa integrale Topolino Omnibus – Mickey Mouse Mystery Magazine. Se non sai di cosa si trattava (è una sperimentazione della fine del secolo scorso), ti basta leggere la relativa scheda su Wikipedia (click qui).

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In quegli anni novanta, ricordo, si chiese a noi autori di avere delle trovate geniali per rinverdire i personaggi e magari trovare nuove fasce di lettori. Che poi tutte le sperimentazioni andassero a buon fine, non si può certo dire. Anche perché da un lato i gusti son gusti e dall’altro moltissimi lettori preferiscono che non si “tocchino” i personaggi, non si li stravolga e li si mantenga in un clima “classico” e rassicurante. Per giunta stiamo parlando di personaggi “per famiglie”, le cui storie devono poter essere lette (con la stessa soddisfazione) dai nonni e dai nipotini. Va da sé che ogni esperimento (seppur richiesto dall’ufficio Marketing) richiede non solo una grande competenza specifica, ma soprattutto un profondo rispetto per le amate creature targate Disney e per i loro lettori.

Una risposta a “Torna anche Mickey Mouse Mystery Magazine”

  1. Ricordo solo che ho amato tantissimo questo Michey “Noir” imprigionato nella sulfurea Anderville! U esperimento forse con qualche grado di imperfezione ma sicuramente rimarchevole dal punto di vista dell’atmosfera e della visione-rivisitazione del personaggio!

    Topolino SENZA Pippo, Basettoni, Minnie ecc. secondo me lascia venir fuori al meglio la propria Gottfresdsonianità.

    Ho apprezzato anche la serie (sul settimanale) con Topolino (ri)lanciato come giornalista nell’immaginario “centro degli affari” di una Topolinia MOLTO più estesa di quanto abbiam sempre creduto, ma questa versione mi ha convinto assai meno, giacché reinventar gli spaziotempi narrativi è SEMPRE defatigante e traumatico (un altro esempio è la Paperopoli di PiKappa) e alla fine stravolgente.

    Anderville invece era ‘credibile’: una Chicago laddove Topolinia poteva essere una cittadina di semi-periferia, coesistente nello stesso Calisota… Insomma un bel lavoro di Noir, Hard-Boiled & Disney!
    A quando altre storie? ;-)

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