12 Gennaio 2015 10:46

Francesco Rosi e Anita Ekberg passed away

Tanto perché piove sempre sul bagnato, ci hanno lasciato quasi in contemporanea altri due giganti del cinema nostrano: il regista/sceneggiatore Francesco Rosi e l’attrice svedese (con cittadinanza italiana) Anita Ekberg, resa celebre da Federico Fellini ne ‘La Dolce Vita’ (chi non ricorda il suo ‘Marcello come here ” mentre si bagna voluttuosa nella Fontana di Trevi, sotto lo sguardo rapito di Mastroianni?) e grazie alla quale il consumo di latte nel nostro Paese raggiunse picchi da record (‘Boccaccio ’70’). Al di là delle battute pseudo-maschiliste (faccio subito ammenda), fu un’attrice versatile, brillante e dotata di grande autoironia.

Rosi è stato uno dei cineasti capaci di raccontare al meglio la storia ‘segreta’ del Paese, quel processo di degrado e devastazione fisica e morale che l’Italia ha subito dal Dopoguerra in poi, con la complicità di chi avrebbe dovuto difenderla e con il tacito assenso della maggioranza della popolazione. Un film come ‘Le mani sulla città‘ (Leone d’Oro a Venezia nel ’63) dovrebbe far parte dei programmi scolastici, a patto che vi fosse una reale volontà di cambiare la mentalità dei cittadini.

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Non parliamo poi de ‘Il caso Mattei’, ‘Salvatore Giuliano’, ‘Lucky Luciano’, o dello ‘sciasciano’ ‘Cadaveri eccellenti’ … più che films, vere e proprie inchieste sulle pagine più torbide e controverse della nostra storia nazionale. Come non si osa, o forse non si è capaci, di fare più nella nostra epoca di celebrati provocatori da salotto.

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E la Ekberg … bé, era Anitona. Punto.

Grazie a entrambi, buon viaggio.