8 Dicembre 2014 03:03

Song of the Sea al Sottodiciotto Film Festival. Facciamo finta che sia questa la prima nazionale?

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Domenica sette dicembre al Sottodiciotto Film Festival è stato proiettato il lungometraggio d’animazione Irlandese ‘Song of the Sea’.

Hanno introdotto il film Alessandra Sorrentino e Alfredo Cassano, che in questo hanno lavorato come Storyborder e animatori.

SoS3I due raccontano che l’idea del film venne al regista, sceneggiatore e animatore Tomm Moore nove anni fa, quando su una spiaggia trovò il teschio di una foca uccisa senza motivo. Pensò che questo fatto in passato non sarebbe avvenuto vista la grande importanza che questi splendidi animali hanno nelle leggende irlandesi (in cui possono assumere forma umana diventando Selkie) e dalla triste consapevolezza che si stesse perdendo qualcosa di importante venne la voglia di fare un film intriso di leggende e fiabe.

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È stata invitata a parlare dei due animatori Eva Zurbriggen, docente del Centro Sperimentale di Cinematografia che fu loro insegnante nello stesso istituto (nel frattempo sono diventati colleghi) e la loro ex professoressa non si è risparmiata nel riconoscere i meriti che hanno acquistato in campo internazionale con il loro lavoro.

La collaborazione con lo studio ‘Cartoon Saloon’ è iniziata diversi anni fa andando a lavorare in Irlanda. Attualmente lavorano a distanza grazie alle possibilità che internet offre nel visionare le parti e spedirle comunicando tramite note e e-mail più che a voce.

SoS5Mentre parlavano sullo schermo venivano proiettate la scene che i due hanno fatto per il film. Due minuti e mezzo del prologo, senza colore e solo con il disegno e le indicazioni per le sfumature, dove si racconta la nascita di Saoirse e la scomparsa della madre Bronach. Una scena importante che è stata divisa in due parti all’interno del film. Il lavoro a questa scena è andato avanti per diversi mesi prima di giungere al risultato finale. Una meraviglia, come tutto il film.

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Chissà che si pensa riguardando il proprio lavoro?

E dopo la sala si oscura, inizia la magia del cinema. Con una proiezione dai colori favolosi, musiche e disegni talmente belli da commuovere.

Lo stesso identico film proiettato mesi fa a Roma in anteprima nazionale, ma che sensazione diversa! Il suono, i colori, tutto insomma sembra essere migliorato. Questo perché nel “piccolo” Sottodiciotto, senza Red Carpet e dal budget decurtato, ha ricevuto l’attenzione che merita un film capolavoro che sin dalla prima proiezione è stato visto come una rivelazione del cinema. È stato proiettato in una sala dal grande schermo e ha avuto una presentazione vera con tanto di animatori che ne hanno raccontato genesi e aneddoti.

La storia non si cambia, ma per chi scrive QUESTA è stata la vera anteprima nazionale, almeno spiritualmente.

Vedere il film una seconda volta da la possibilità di studiare meglio l’incredibile arte che lo compone notando ancora di più la solenne semplicità degli sfondi e curiose apparizioni di personaggi nei fondali, quasi certamente caricature di chi ha fatto il film, o la comparsa di personaggi provenienti da ‘The Secret of Kells’. Come un’Aisling mimetizzata tra i bambini del pullman e chissà cos’altro da notare nelle visioni successive.

Sperando che esca in Italia. Desiderando che esca in Italia.

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