3 Settembre 2014 10:32

Andy Lippincott, 1945-1990

Andy Lippincott è uno dei memorabili personaggi che nel corso degli anni hanno popolato le strisce di ‘Doonesbury‘ di G. B. Trudeau.

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Appare per la prima volta nel 1976, quando incontra in biblioteca l’ex casalinga Joanie Caucus, fuggita da casa e all’epoca iscritta alla Facoltà di Legge a Walden (l’alma mater di Mike & Co.), la quale si innamora perdutamente di lui salvo scoprire (è Andy stesso a rivelarglielo, facendo uno dei primi ‘outing’ del mondo dei fumetti – ma non solo) che l’oggetto dei suoi desideri è omosessuale. Malgrado ciò, Andy, che è a sua volta un brillante studente di procedura legale, collaborerà al fallito tentativo di candidatura al Congresso della compagna di stanza afroamericana di Joanie, la volitiva Virginia Slade, scomparendo poi dalla strip per alcuni anni.

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Nel 1982, in piena epoca reaganiana, ricompare in veste di attivista della Bay Area Gay Alliance, dando il suo contributo alla rielezione al Congresso di un’altra, indimenticabile, figura doonesburiana, la  senatrice repubblicana (ma dal cuore ‘liberal’) Lacey Davenport (cui Virginia aveva ceduto in passato la propria candidatura), la quale diventerà ‘boss’ e grande amica di Joanie, diventata nel frattempo avvocato nonché moglie del reporter del ‘Washington Post’ Rick Redfern.

Nel 1989, la svolta: Andy scopre di avere contratto  l’AIDS, ‘la peste del Nuovo Millennio’ che sta mietendo una strage silenziosa (poiché occulta e negata dalla società) all’interno della comunità gay e fra gli emarginati, e la sua battaglia contro la malattia contribuirà non poco ad alzare il velo dell’omertà portando la tragedia dell’AIDS all’interno della cultura popolare; Andy, appassionato cultore della musica dei ‘Beach Boys’ e soprattutto dell’album ‘Pet Sounds’, morirà (serenamente?) l’anno dopo nel suo letto ascoltando la ballata ‘Wouldn’t It Be Nice’ dal cd appena rimasterizzato dalla band che Joanie, accorsa al suo capezzale, gli aveva consegnato poco prima, realizzando un suo ardente desiderio. Lascerà una piccola nota, scritta di suo pugno, in cui ci rivela che ‘Brian Wilson (leader dei B.B.) è Dio.” – e fino ad ora, detto tra noi, nessuno è riuscito a provare il contrario.

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Andy Lippincott farà ancora qualche significativa apparizione postuma, a partire da un self-video proiettato al suo funerale, soprattutto in veste di ‘messaggero’ ad annunciare importanti cambiamenti nella vita dei suoi amici: una su tutte, la scoperta da parte del dj Marck Slackmayer della propria omosessualità.

Andy potrebbe diventare l’unico personaggio ‘fittizio’ ad ottenere un pannello all’interno dell’AIDS Memorial Quilt: realizzato da G. Scott Austen, Marceo Miranda e Juan-Carlos Castano, l’opera a lui dedicata si trova attualmente negli uffici della fondazione ma dovrebbe presto venire ‘traslata’ in uno dei blocchi del Memoriale ‘della coperta’.

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Non sarebbe un’ingiustizia, poiché Andy ha prima garbatamente rivelato al mondo che gli omosessuali esistevano e che erano non solo persone ‘normali’ ma spesso anche dotate e utili alla società, e negli anni più bui ha poi ha gridato rabbiosamente a una società propensa a ignorare il problema, per relegarlo nei bassifondi e considerarlo come una sorta di ‘punizione divina contro la perversione’, che migliaia di persone stavano morendo per un flagello che costituiva in realtà un pericolo e una responsabilità di tutti. E’ anche grazie a Andy Lippincott che l’AIDS è uscito dall’ombra e si è potuto cominciare a prendergli le misure, sottraendo le sue vittime al silenzio e all’infamia.

This disease will be the end of many of us, but not nearly all, and the dead will be commemorated and will struggle on with the living, and we are not going away. We won’t die secret deaths anymore. The world only spins forward. We will be citizens. The time has come.” (Prior Walterda ‘Angels in America: A Gay Fantasia on National Themes, p.2.: Perestroika’ di Tony Kushner)

Per cui grazie, Andy.

E salutaci Dio … chiunque Egli sia, e qualunque musica suoni.

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Una risposta a “Andy Lippincott, 1945-1990”

  1. Quando un personaggio è grande merita tutti i riconoscimenti possibili. Grandissimo il video testamento con la battutina per Joanie che riesce a dire ciò che prova in quel momento solo al secondo tentativo e lui se lo aspettava.

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