14 Luglio 2014 16:05

Una finestra sul cinema d’animazione iraniano

Il nuovo cinema iraniano, dopo aver riscosso nel mondo premi e consensi unanimi di pubblico e critica, si appresta a tentare di conquistare anche il mercato dei film d’animazione con una serie di produzioni di imminente uscita: fra queste merita almeno un po’ di attenzione ‘The Last Fiction’, lungometraggio prodotto dagli Hoorakhsh Studios di Tehran, di cui è già disponibile un trailer.

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Trattasi di un adattamento del poema epico persiano ‘Shahnameh‘, il ‘Libro dei Re’, redatto dal poeta Ferdowsi intorno all’anno 1000 d.C. per dipingere il passato mitico e storico del suo paese, l’Iran, dalla creazione del mondo fino alla conquista islamica del VII secolo, e qui reinterpretato in chiave action-movie fanta-storica con qualche venatura fantasy (come d’obbligo oggidì); diretto da Ashkan Rahgozar, che è anche il presidente degli Studios, il film racconta la storia di Kaveh, un umile ma combattivo maniscalco destinato a guidare la ribellione per estirpare il Male che ha preso possesso del cuore del Principe.

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Per ora non si hanno date precise di uscita, e i realizzatori stanno ancora cercando partner internazionali per la co-produzione, soprattutto in Francia; infatti, è stato annunciato che il film avrà un doppiaggio francofono – il trailer è già diffuso in versione parsi e in francese – mentre il compositore franco-iraniano Christophe Rezai è indiziato per la colonna sonora.

Seguiremo gli aggiornamenti sul sito www.thelastfiction.com e sul profilo www.facebook.com/thelastfiction.animated­feature.

Una risposta a “Una finestra sul cinema d’animazione iraniano”

  1. Non so. L’estetica mi sconcerta parecchio e oltre a quella autoctona sembra ispira esageratamente ai fantasy giappo/indio/statunitensi in inquadrature e nel modo di fare e vestire i personaggi.
    In parole povere mi sembra un tentativo non di fare un film che possa essere un’opera d’arte ma di farne uno campione d’incassi cavalcando la tigre del filone mitologico/storico con spettacolari battaglie.
    Ma gli iraniani artisticamente sono sempre in grado di sorprendere quindi chissà che non venga fuori qualcosa di valido.
    La musica sembra grande.

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