4 Luglio 2012 17:57

La Città Nascosta è da oggi anche sul sito dell’A.I.R.

rugbyfumetto3L’Anonima Fumetti comunica: La Città Nascosta, che ha ampiamente superato, in meno di 2 mesi, i 51.000 scaricamenti individuali, è stata “linkata” ieri anche sul sito ufficiale dell’Associazione Italiana Rugbysti. E’ un grande riconoscimento per il nostro giornalino, sintomo di un successo inaspettato su internet. Infatti l’A.I.R. è istituita, tra gli atleti tesserati dalla Federazione Italiana Rugby, per tutte le squadre partecipanti a campionati nazionali e territoriali sotto l’egida Federazione Italiana Rugby e il loro sito (www.air.it) è, dal 1997, un riferimento importante per la disciplina del rugby, con oltre 1.500.000 pagine viste ogni 3 mesi. Molto bello l’articolo della redazione A.I.R. di presentazione della collaborazione, che val la pena di riportare:

E’ con grande piacere che accogliamo sul nostro sito il primo giornale a fumetti on line dedicato al rugby e alla solidarietà nei confronti degli ultimi della terra. Si chiama “La città nascosta” ed è scaricabile gratuitamente. E’ un’iniziativa della Scuola Cottolengo di Torino, realizzata dall’Anonima Fumetti (Associazione dei professionisti del fumetto), coinvolgendo affermati disegnatori ma anche i migliori giovani talenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti. Il Movimento Cristiano dei Lavoratori ha contribuito al finanziamento. E’ un giornalino delle buone notizie. Le storie disegnate sono vere, tratte da episodi realmente accaduti al Cottolengo. Ma è fantastico che la serie principale, che accompagnerà i lettori per tutti i numeri, sia dedicata al rugby. I protagonisti sono, infatti, i giovani giocatori di una squadra di rugby (che, tra l’altro, esiste veramente. Si chiama GIUCO, acronimo di Giuseppe Cottolengo ed accoglie in squadra anche bambini svantaggiati) che vivono avventure dove scoprono, ogni volta, i valori dell’amicizia, della competizione leale, dell’impegno e dell’integrazione.

La “Città Nascosta” è chiaramente il Cottolengo di Torino, luogo della carità riservata, silenziosa, che preferisce i “fatti” concreti della solidarietà alle parole gridate. Questo titolo ben si adatta, in qualche misura, al nostro movimento rugbystico, troppo spesso ignorato, trascurato nella comunicazione dei grandi media e che invece “trascina” silenziosamente migliaia e migliaia di appassionati e sportivi educando alla lealtà, alla disciplina e al rispetto delle regole i nostri giovani”.