Interessante e stimolante, il ragionamento sul “femminile nel fumetto” proposto da uno dei blog ospitati da Le Monde. Si tratta di cercare di capire quanto i personaggi femminili proposti dal fumetto siano semplici versioni al femminile dei principali difetti maschili, o offrano, invece, una visione del mondo (e del modo di affrontarne i problemi) specifica delle donne. In questi anni in cui le loro conquiste hanno subito (e subiscono) continui, durissimi e subdoli attacchi 
(la cosa è particolarmente evidente nel nostro Paese), chiaramente volti a ricacciarle in uno stato di sudditanza (forse meno lampante di quello d’un tempo, perché travestito da modelli estetici e culturali), il fumetto e i suoi autori (e autrici, naturalmente) che ruolo hanno avuto e hanno, al di là delle apparenze, nel favorire o distruggere di fatto la parità di diritti, la libertà e le conquiste passate del genere femminile? Il blogger francese propone di esaminare l’esistente e lo fa con le liste tematiche di BD-Theque. La prima è dedicata alle Guerriere, la seconda alle Donne di oggi. Noi italiani dobbiamo aggiungere i nostri personaggi, naturalmente, per completare il quadro. Un grosso discorso a parte merita il mondo del fumetto giapponese, è chiaro, ma noi italiani d’Europa forse dovremmo anzitutto capire noi stessi, guardandoci onestamente allo specchio, anche se quel che rischiamo di vedere potrebbe essere davvero sgradevole.
