COPPER MOUNTAINS CON DONNE SI FA STORIA
AL VIEWFEST DI TORINO
Cinema Massimo, Via Verdi 18 – Torino, 18 ottobre 2019, ore 22,15
Dopo il passaggio all’ultima edizione dell’EDERA Film Festival di Treviso, dove si è aggiudicato il Premio Speciale “Donne Si Fa Storia”, consegnato nell’ambito della 76. Mostra del Cinema di Venezia dalla giuria presieduta dal grande regista e animatore francese Michel Ocelot, sbarca per la prima volta a Torino il documentario “Copper Mountains” diretto dall’artista visuale tedesco-finlandese Carolin Koss.
Il documentario, che ha già riscosso notevoli riscontri e riconoscimenti nei vari eventi cui ha partecipato, sarà in programma venerdì 18 ottobre al cinema Massimo di via Verdi 18, inserito nella programmazione della XV edizione di VIEWFEst (18-20 ottobre), l’importante rassegna cinematografica correlata a VIEW Conference, il principale simposio nazionale – e tra i più rinomati al mondo – sulle nuove tecnologie digitali, che si svolgerà alle OGR-Officine Grandi Riparazioni di corso Castelfidardo 22, a Torino.
Durante un viaggio nella piccola cittadina di Karabash sui monti Urali, mentre andava in cerca di immagini suggestive e potenti, Carolin si è sentita man mano sempre più “chiamata” a catturare gli scioccanti effetti dell’inquinamento ambientale causato dall’eccessivo sfruttamento industriale, in special modo i danni causati dalla raffinazione del rame che progressivamente hanno avvelenato le risorse idriche e le emissioni gassose delle ciminiere che hanno reso l’aria tossica e pressoché irrespirabile.
Come una sorta di Alice sperduta in una sorta di “wonderland” corrotto, intervistando lungo la via coloro che, malgrado tutto, chiamano ancora questo luogo apparentemente post-apocalittico “casa”, Carolin ha raccolto numerose storie strazianti di sopravvivenza, abbandono, trasformazione e resilienza. Evitando ogni sensazionalismo, “Copper Mountains” racconta la storia di un inquietante realtà che ci riguarda tutti, attraverso immagini impressionanti e dolorosamente belle.
“Donne Si Fa Storia” ha considerato il documentario di grande attualità e ne ritiene fondamentale la diffusione e la condivisione. La giuria legata al Premio ha sottolineato:
“Il film è realizzato in modo impeccabile […] Raccontando come un luogo un tempo fortunato e felice è stato trasformato in una delle lande più inquinate del pianeta, il film costituisce un monito e un presagio sul futuro dell’umanità stessa. Il payoff “life is one of the most polluted places on Earth” ben rappresenta lo sguardo che il documento introduce: un pianeta e una natura corrotti in mano ad un altrettanto corrotto genere umano. Lo sguardo proposto dalla regista è uno zoom-in / zoom-out interessante tra l’ambiente in cui gli individui vivono e la loro consapevolezza-stato d’animo interiore, tra locale e globale, tra passato-presente-futuro. La conoscenza, non impedisce che soprusi e devastazioni avvengano, ma toglie il velo sulle loro cause e soprattutto sulle responsabilità concrete invitando a resistere, a tentare contromisure, a compattarsi e a continuare una lotta difficile ma – forse – ancora possibile, per scongiurare che quello di Karabash diventi il fato del mondo intero … “
A presentare l’opera, per la prima volta a Torino, saranno due referenti del progetto Donne Si Fa Storia, nonché giurati del premio, Eric Rittatore ed Emanuela Zilio. Proiezione alle ore 22,15, cinema Massimo, ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
Le parole della regista:
“Quando arrivai a Karabash per la prima volta, rimasi scioccata. L’aria era talmente inquinata da farmi lacrimare gli occhi e mi dava costantemente la sensazione di avere delle ustioni come quelle provocate dal sole sulla pelle. Il terreno era insolitamente bianco, gli alberi senza foglie e i fiumi colorati come un arcobaleno. La fisionomia dei luoghi era alquanto surreale e probabilmente adatta ad una fiction post-apocalittica, ma quando mi resi conto che questo luogo non era finto – che era reale – decisi di catturarlo con la mia macchina fotografica e di dare voce alle persone che vivevano fianco a fianco con il “Gas”, come lo chiamano in quei luoghi. Ho raccolto materiale e intervistato numerosi abitanti di Karabash, Chelyabinsk ed altri luoghi altrettanto inquinati. Gli abitanti di Karabash vivono un’esistenza piuttosto dura: molti non hanno altra scelta che restarvi, non guadagnando abbastanza per andarsene. Lo spettatore è invitato ad immergersi nell’assurda condizione della natura circostante Karabash, in una “bellezza paradossale” generata dalle conseguenze disastrose dell’inquinamento, condizioni che rendono sempre più complicata l’esistenza umana.”
Trailer: