22 Aprile 2020 14:09

“Only a child”? No, it’s the Earth’s Voice: Simone Giampaolo dirige 25 artisti per animare le parole di colei che “zittì il mondo per 6 minuti”

‘Only a Child’ è un’opera collettiva, una sorta di poema visivo, che richiama alla mente opere analoghe quali “The Prophet” e “Winter Days“, composto da oltre 25 artisti dell’Animazione (qui alle prese anche con la regia) riuniti sotto la supervisione artistica dell’italo-svizzero Simone Giampaolo, giovane veterano (scusate l’ossimoro) del settore, con l’intento di dare forma e colore alle potenti parole pronunciate dall’allora giovanissima attivista canadese Severn Cullis-Suzuki al Summit delle Nazioni Unite di Rio de Janeiro nel ‘lontano’ 1992, e che risuonano oggi più che mai attuali alla luce della difficile situazione planetaria.

L’invito disperato di una bambina – in nome di tutta l’Infanzia spesso inascoltata o zittita con fastidio dai cosiddetti ‘Adulti’ – ad entrare in azione per la salvaguardia e il futuro del nostro pianeta, ovvero di tutti noi. Un film collettivo per celebrare un sentimento e un movimento che dovrebbero diventarlo, essendo la posta in gioco il destino stesso dell’Umanità, oltre che di un Pianeta.
“Only a Child” è tutto questo, oltre che un ambizioso ‘documentario animato’ della durata di 6 minuti, prodotto da AMKA Films Productions con
il supporto del governo e della televisione svizzera
; e proprio oggi, mercoledì 22 aprile, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Terra, è stato presentato finalmente al mondo con il lancio del trailer e del poster ufficiali.

In attesa di poterlo ammirare integralmente, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lo stesso Simone Giampaolo, timoniere e autentica anima del progetto, il quale ci ha fornito ulteriori ragguagli su quello che considera, nell’arco di una carriera già densa e prestigiosa, il suo lavoro più sentito e personale.

GZ: COME NASCE IL PROGETTO “ONLY A CHILD”?
“L’idea per “Only a Child” è nata circa 2 anni fa. Dopo aver reperito su YouTube il toccante discorso della giovane attivista canadese Severn Cullis-Suzuki ho deciso di scriverle per proporre di trasformare le sue parole in un cortometraggio animato. Sono entrato in contatto con lei una prima volta via e-mail, tramite la sua agente Susan Johnston. Severn vive e lavora nell’arcipelago canadese di Haida Gwaii, nella Columbia Britannica, e da subito si è mostrata entusiasta verso il progetto, concedendomi ufficialmente l’autorizzazione per utilizzare il suo discorso. Lei e Susan sono state coinvolte sin dal primo giorno di produzione, e ogni tot mesi abbiamo inviato loro un puntuale update circa lo stato del progetto (animatic, musica, animation, etc) per sentire il loro parere. Nel luglio 2019 siamo anche riusciti finalmente a incontrarci di persona, a Ginevra: si trovava in Svizzera per un summit a Davos.”

Il video dell’incontro:

 

“Da questa risposta così incoraggiante è cresciuta la volontà di realizzare un film che non fosse non solo incisivo dal punto di vista del messaggio, ma pure ambizioso ed eclettico nello stile, mischiando molteplici tecniche e stili di Animazione. Dal punto di vista produttivo, ho preso subito accordi con la svizzera Amka Films, in Ticino, e mi sono messo alla ricerca degli artisti che mi parevano più interessanti per il progetto; questi ultimi sono stati ovviamente scelti in base alla loro bravura e talento, ma anche in base alla loro capacità di sfruttare una determinata tecnica di Animazione. Inutile dire che trovare animatori 2D o CG/3D è stato di gran lunga meno complicato rispetto al reperire professionisti che sapessero usare la tecnica con la sabbia o la pittura su vetro! In quanto a eventuali fonti di ispirazione, credo il film che più mi abbia indirizzato a creare un omnibus di questo tipo sia stato il commovente To This Day‘ . un corto cui hanno preso parte oltre 80 animatori diversi per ‘dare vita’ al poema omonimo di Shane Koyczan.”

GZ: DUE PAROLE SULLA PRODUZIONE:
“La lavorazione si è svolta poi interamente in “remote control”: ho Supervisionato le varie sezioni da Londra mentre gli artisti creavano dai loro studi in Svizzera. Abbiamo utilizzato la piattaforma Slack per comunicare (la stessa utilizzata da Cinzia Angelini e il suo team nella lavorazione di “MILA”, n.d.G.). La parte più difficile del processo è stata sincronizzare il mio poco tempo disponibile (la direzione di “Only a Child” si è svolta tutto nel mio tempo libero: pause pranzo, serate, weekend …) con quello degli altri colleghi! Vitale per questo step è stata la presenza della line producer Ursula Ulmi, la quale mi ha aiutato a schedulare e ottimizzare i tempi di tutto il team in questi dieci mesi di lavoro.”

DOVE COLLOCHI QUESTO PROGETTO NEL CORSO DELLA TUA ‘VITA’ PROFESSIONALE?
“Questo film è, senza ombra di dubbio, l’opera più importante alla quale abbia mai lavorato, sia dal punto di vista della forma che del contenuto. Ho sempre cercato di insufflare un senso di morale in tutti i lavori cui ho preso parte (malgrado fossero spesso buffi e divertenti, come Espero?, White+Black=RED, More Stuff, Lynx&Birds), ma “Only a Child” è di gran lunga la mia opera più matura e personale. Sono convinto che l’animazione sia lo strumento più efficace per trasmettere messaggi significativi e importanti (infatti uno dei miei più grandi idoli è il canadese Frédéric Back, autore della trasposizione animata del racconto di Jean GionoL’uomo che piantava gli alberi” (vincitore ad Annecy nel 1987 e premio Oscar nell’88, n..d.G).

Ciò che adoro dell’Animazione è la sua capacità di toccare trasversalmente le corde del cuore: nei bambini come negli adulti (anche se questi ultimi in genere si ostinano a negarlo!, n.d.G.)

COME CIRCOLERA’ IL FILM?
“Bella domanda… La distribuzione costituisce un bel busillis, allo stato attuale delle cose nel mondo! Ci sarebbe davvero piaciuto puntare ad una premiere importante (l’abbiamo già candidato per Cannes, ora mancano Venezia, Locarno, Toronto, ecc.), ma in questo momento non sappiamo davvero cosa succederà a queste manifestazioni durante il 2020. Per il momento restiamo in attesa, studiando la festival strategy migliore prima del rilascio on line del corto.”

Nell’attesa, potete seguirlo sui social media dedicati:

Instagram: https://www.instagram.com/onlyachildanimatedshort/
Facebook: https://www.facebook.com/onlyachildshortfilm
Twitter: https://twitter.com/onlyachild_film

 

GLI AUTORI (E CO-REGISTI):

Monica Santana e Julian Amacker (Walking Frames)
Marjolaine Perreten
Andrea Schneider
Emilien Davaud
Brunner & Meyer
Nino Christen
Cyril Gfeller
Patrick Graf (Pulk)
Irmgard Walthert
Oswald Iten
Philip Hofmanner
Yves Gutjahr e Claudia Rothlin (Tiny Giant)
Stephan Nappez
Michaela Muller
Justine Kleiber (Team Tumult)
Veronica L. Montano, Joel Hofmann e Manuela Leuernberger (Eisprung)
Roman Kalin (Pulk)
César Dìaz Meléndez
Nina Christen (Tema Tumult)

CURIOSITA‘: Oltre al tema dell’infanzia e all’utilizzo della modalità ‘remota’, e del software Slack per la comunicazione, un altro elemento accomuna  il lavoro di Giampaolo con quello (in fase di completamento) della sua collega Cinzia Angelini: le musiche (mirabilmente) composte dal Maestro Flavio Gargano, uno dei professionisti del pentagramma che oggi sembrano aver meglio compreso il sinergico ed essenziale rapporto tra l’Animazione e le sette note. Ne parleremo proprio con lui in un post a parte.

Lo ‘storico’ incontro tra SImone Giampaolo’ a Torino durante l’edizione 2017 di VIEW Conference.

DUE PAROLE SULLA “BAMBINA CHE ZITTI’ IL MONDO”:

Severn Cullis-Suzuki, attivista, conduttrice televisiva e scrittrice canadese, fu fondatrice, all’età di 9 anni, dell’Environmental Children’s Organization (ECO), un gruppo di giovanissimi interessato a sensibilizzare i propri coetanei verso le problematiche ambientali. All’età di 12 anni, lei e i suoi compagni raccolsero fondi sufficienti per partecipare al Summit della Terra di Rio de Janeiro. Insieme ai membri del gruppo, composto anche da Michelle Quigg, Vanessa Suttie e Morgan Geisler, Cullis-Suzuki con un appassionato discorso presentò le questioni ambientali dal punto di vista dei più giovani in una conferenza davanti ai delegati dell’ONU, riscuotendo applausi dai presenti e un’improvvisa notorietà. Il video divenne in fretta, come si dice oggi, ‘virale’, e le valse l’appellativo di “Bambina che zittì il mondo per 6 minuti”. Nel 1993 venne insignita del Global 500 Roll of Honour dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, e oggi sta continuando il suo impegno ad ampio raggio sulle problematiche ambientali, invitando chi la ascolta a stabilire dei valori comuni, a programmare il futuro con lungimiranza e ad assumersi le proprie responsabilità.

Tra le sue tante attività, ha anche promosso il Summit Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile di Johannesburg, in qualità di membro della commissione consultiva speciale di Kofi Annan e insieme con i membri del progetto Skyfish, ha redatto un documento chiamato Recognition of Responsibility, ovvero “Riconoscimento di Responsabilità”.

Di seguito il suo discorso, in italiano e in inglese:

“Buonasera, sono Severn Suzuki e parlo a nome di ECO Environmental Children Organization). Siamo un gruppo di ragazzini di 12 e 13 anni e cerchiamo di fare la nostra parte, Vanessa Suttie, Morgan Geisler, Michelle Quaigg e me .Abbiamo raccolto da noi tutti i soldi per venire in questo posto lontano 5000 miglia, per dire alle Nazioni Unite che devono cambiare il loro modo di agire. Venendo a parlare qui non ho un’agenda nascosta, sto lottando per il mio futuro. Perdere il mio futuro non è come perdere un’elezione o alcuni punti sul mercato azionario. Sono a qui a parlare a nome delle generazioni future. Sono qui a parlare a nome
dei bambini che stanno morendo di fame in tutto il pianeta e le cui grida rimangono inascoltate. Sono qui a parlare per conto del numero infinito di animali che stanno morendo nel pianeta, perché non hanno più alcun posto dove andare. Ho paura di andare fuori al sole perché ci sono de buchi nell’ozono, ho paura di respirare l’aria perché non so quali sostanze chimiche contiene. Ero solita andare a pescare a Vancouver, la mia città, con mio padre, ma solo alcuni anni fa abbiamo trovato un pesce pieno di tumori. E ora sentiamo parlare di animali e piante che si estinguono, che ogni giorno svaniscono per sempre. Nella mia vita mia ho sognato di vedere grandi mandrie di animali selvatici e giungle e foreste pluviali piene di uccelli e farfalle, ma ora mi chiedo se i miei figli potranno mai vedere tutto questo. Quando avevate la mia età, vi preoccupavate forse di queste cose? Tutto ciò sta accadendo sotto i nostri occhi e ciononostante continuiamo ad agire come se
avessimo a disposizione tutto il tempo che vogliamo e tutte le soluzioni. Io sono solo una bambina e non ho tutte le soluzioni, ma mi chiedo se siete coscienti del fatto che non le avete neppure voi. Non sapete come si fa a riparare i buchi nello strato di ozono, non sapete come riportare indietro i salmoni in un fiume inquinato, non sapete come si fa a far ritornare in vita una specie animale estinta, non potete far tornare le foreste che un tempo crescevano dove ora c’è un deserto. Se non sapete come fare a riparare tutto questo, per favore smettete di distruggerlo. Qui potete esser presenti in veste di delegati del vostro governo, uomini d’affari, amministratori di organizzazioni, giornalisti o politici, ma in verità siete madri e padri, fratelli e sorelle, zie e zii e tutti voi siete anche figli. Sono solo una bambina, ma so che siamo tutti parte di una famiglia che conta 5 miliardi di persone, per la verità, una famiglia di 30 milioni di specie. E nessun governo, nessuna frontiera, potrà cambiare questa realtà. Sono solo una bambina ma so e dovremmo tenerci per mano e agire insieme come un solo mondo che ha un solo scopo. La mia rabbia non mi acceca e la mia paura non mi impedisce di dire al mondo ciò che sento. Nel mio paese produciamo così tanti rifiuti, compriamo e buttiamo via, compriamo e buttiamo via, compriamo e buttiamo via, e tuttavia i paesi del nord non condividono con i bisognosi. Anche se abbiamo più del necessario, abbiamo paura di condividere, abbiamo paura di dare via un po’ della nostra ricchezza. In Canada, viviamo una vita privilegiata, siamo ricchi d’acqua, cibo, case abbiamo orologi, biciclette, computer e televisioni. La lista potrebbe andare avanti per due giorni. Due giorni fa, qui in Brasile siamo rimasti scioccati, mentre trascorrevamo un po di tempo con i bambini di strada.Questo è ciò che ci ha detto un bambino di strada: “Vorrei essere ricco, e se lo fossi vorrei dare ai bambini di strada cibo, vestiti, medicine, una casa, amore ed affetto”. Se un bimbo di strada che non ha nulla è disponibile a condividere, perché noi che abbiamo tutto siamo ancora così avidi? Non posso smettere di pensare che quelli sono bambini che hanno la mia stessa età e che nascere in un paese o in un altro fa ancora una così grande differenza; che potrei essere un bambino in una favela di Rio, o un bambino che muore di fame in Somalia, una vittima di guerra in medio-oriente o un mendicante in India. Sono solo una bambina ma so che se tutto il denaro speso in guerre fosse destinato a cercare risposte ambientali, terminare la povertà e per siglare degli accordi, che mondo meraviglioso sarebbe questa terra!

A scuola, persino all’asilo, ci insegnate come ci si comporta al mondo. Ci insegnate a non litigare con gli altri, a risolvere i problemi, a rispettare gli altri, a rimettere a posto tutto il disordine che facciamo, a non ferire altre creature, a condividere le cose, a non essere avari. Allora perché voi fate proprio quelle cose che ci dite di non fare? Non dimenticate il motivo di queste conferenze, perché le state facendo? Noi siamo i vostri figli, voi state decidendo in quale mondo noi dovremo crescere. I genitori dovrebbero poter consolare i loro figli dicendo: “Tutto andrà a posto. Non è la fine del mondo, stiamo facendo del nostro meglio”. Ma non credo che voi possiate dirci più queste cose. Siamo davvero nella lista delle vostre priorità?

Mio padre dice sempre siamo ciò che facciamo, non ciò che diciamo. Ciò che voi state facendo mi fa piangere la notte. Voi continuate a dire che ci amate, ma io vi lancio una sfida: per favore, fate che le vostre azioni riflettano le vostre parole.”

Hello, I’m Severn Suzuki, speaking for ECO-the Environmental Children’s Organization. We are a group of twelve- and thirteen-year olds trying to make a difference: Vanessa Suttie, Morgan Geisler, Michelle Quigg and me. We raised all the money to come here five thousand miles to tell you adults you must change your ways. Coming up here today, I have no hidden agendas. I am fighting for my future. Losing my future is not like losing an election or a few points on the stock market. I am here to speak for all generations to come. I am here to speak on behalf of the starving children around the world whose cries go unheard. I am here to speak for the countless animals dying across this planet because they have nowhere left to go. I am afraid to go out in the sun now because of the holes in the ozone. I am afraid to breathe the air because I don’t know what chemicals are in it. I used to go fishing in Vancouver, my home, with my Dad until just a few years ago we found the fish full of cancers. And now we hear of animals and plants going extinct every day- vanishing forever. In my life, I have dreamt of seeing the great herds of wild animals, jungles and rain forests full of birds and butterflies, but now I wonder of they will even exist for my children to see. Did you have to worry about these things when you were my age? All this is happening before our eyes and yet we act as if we have all the time we want and all the solutions. I’m only a child and I don’t have all the solutions, but I want you to realize, neither do you… You don’t know how to bring the salmon back up a dead stream. You don’t know how to bring back an animal now extinct. And you can’t bring back the forests that once grew where there is now desert. If you don’t know how fix it, please stop breaking it!

At school even in kindergarten, you teach us how to behave in the world. You teach us: not to fight with others, to work things out, to respect elders, to clean up our mess, not to hurt other creatures, to share- not be greedy. Then why do you go out and do the things you tell us not to do? Do not forget why you are attending these conferences, who you’re doing this for- we are your own children. You are deciding what kind of world we are growing up in. Parents should be able to comfort their children by saying ‘everything’s going to be all right’, ‘it’s not the end of the world’, and “we’re doing the best we can’. But I don’t think you can say that to us anymore. Are we even on your list of priorities?

My Dad always says, ‘You are what you do, not what you say.’ Well, what you do makes me cry at night. You grown-ups say you love us, but I challenge you. Please make your actions reflect your words. Thank you.”