E non solo: Paperino risulterebbe in realtà suo padre, e in quanto assai ghiotto di uova (cannibalismo alla Disney?!) se la sarebbe pure pappata alla nascita se lei (lui) non avesse fiutato subito il pericolo mettendosi in salvo dal famelico genitore, il quale peraltro continuerebbe ancora oggi a tentare di divorarla; e considerando poi che a fare le uova è lo stesso Paperino, parrebbe proprio che ci si trovi di fronte a una manifestazione lampante dei danni e della perversione di cui il “morbo Gender” è capace… sì, se non fosse tutta una colossale presa in giro, una bufala assai ben costruita (ma riconoscibilissima, per chi si prenda la briga di leggerla senza correre al primo “presidio della morale” disponibile): più o meno divertente a seconda dei gusti, ma di certo nulla più che uno scherzo.
A differenza dell’odiosa montatura sulla cosiddetta “ideologia Gender”, in base alla quale si sta ordendo in Italia, con toni molto seri e minacciosi, una campagna diffamatoria e menzognera ai danni di una parte della cittadinanza: personalmente, un’iniziativa che non reputo degna di un Paese civile.
Molto meglio Paperina maschio, và.