3 Aprile 2020 18:00

APERITOON DI FEBBRAIO; L’analisi del momento perfetto per l’animazione.

Tanto tempo fa. Martedì 12 febbraio a Torino nel locale “Blah Blah” nella centralissima Via Po, in un tempo che sembra ormai tanto lontano da non crederci, si è tenuta l’Aperitoon. L’atteso evento mensile che riunisce gli appassionati e i professionisti del cinema d’animazione. Presentato e organizzarlo sempre da Emiliano Fasano con l’indispensabile aiuto di Andrea Pagliardi.

Federico Vallarino è stato il primo ospite a salire sul palco. Animatore, regista e rappresentante di ToonBoom e Wacom per l’Italia ha raccontato le sue impressioni sull’attuale momento d’esplosione dell’animazione.

Lo sviluppo di nuovi canali di Streaming ha fatto iniziare una competizione a chi avrà il maggior quantitativo di prodotti da offrire. Questo sta portando un grande investimento e il coraggio di produrre serie dai temi più sperimentali e ambiziose. Un periodo che, secondo Federico, finirà con il prevalere di un piccolo numero di questi e il conseguente assestamento. Ma per almeno altri cinque anni la situazione sarà rovente.

Insomma, è il momento perfetto per l’animazione, un settore che Federico Vallarino sta cercando di promuovere e fare conoscere tramite i “Talk Around”, video interviste che fa ai vari professionisti dell’animazione italiana e che posta sulla rete. Le si possono trovare qui suo canale Youtube Vallaround Creative Contents”.

Dopo Emiliano Fasano ha parlato della cerimonia dei premi Oscar, quest’anno apertasi in memoria del campione di pallacanestro Kobe Bryant con il cortometraggio realizzato da Glen Keane e vincitore dell’oscar per il cortometraggio d’animazione 2018 “Dear Basketball”, che metteva in animazione la lettera che il campione aveva scritto quando decise di ritirarsi.

L’argomento della discussione è stato il modo in cui vengano assegnati i premi. Questi vanno a chi, per la logica statunitense, ha avuto il maggior successo e non sono problematici per temi, stile, linguaggio o sperimentazione.

Questo lasciava sul campo i lungometraggi di Pixar e Dreamworks, si ipotizza che la vittoria Pixar sia dovuta a un tentativo di ripagare lo studio dello smacco subito in ogni altro festival importante, dove si sono preferiti lavori di altri studi ai loro. Resta solo un’ipotesi, ma trova molti consensi in sala.

Segue sul palco Giorgio Ghisolfi, un grande amico di Aperitoon già venuto in passato per parlare del suo primo libro su Star Wars. Intitolato “Star Wars, L’epoca Lucas”Adesso presenta il secondo sullo stesso soggetto,”I mondi di Star Wars. Mistica Jedi e sociologia della forza dentro e fuori la Cortina di Ferro”.

Giorgio Ghisolfi è una figura fondamentale dell’animazione italiana. Nella sua carriera ha ricoperto ogni ruolo dell’animazione con grande abilità. Il nuovo libro è nato durante la promozione del libro precedente, discutendo con il pubblico alle varie conferenze compiute.

L’aspetto di Star Wars discusso è quello mistico. La nascita di varie correnti filosofico/religiose ispirate alle regole dei Jedi è un fenomeno che esiste da decenni e sempre in crescita. Mancavano però dei luoghi che permettessero di entrare personalmente dentro quell’ambiente per poter immergersi in contemplazione. Adesso, grazie alla Disney, attrazioni a tema Star Wars sono presenti nei loro parchi esistenti nel mondo, mentre procede la costruzione di due parchi aventi come tema unico Star Wars, che verranno aperti nel prossimo futuro negli USA.

Il passaggio del marchi alla Disney ha portato grossi cambiamenti alle strategie di marketing. È cosa nota che negli anni ’70 George Lucas praticamente fece tornare in vita il Merchandising realizzando giochi e oggetti legati alla sua saga in una produzione indirizzata ai fans di ogni età. Ma nel fare questo era sempre stato molto attento a che genere di prodotto si legasse alla sua storia. Mentre la Disney non si fa alcun problema e realizza anche della carta igienica con il logo Star Wars.

Una delle grandi qualità di George Lucas è sempre stata quella di sapere come mettere insieme la cultura pop con il folklore. Come la spada laser, diretta discendente delle spade fiammeggianti di santi e arcangeli. Le truppe di elefanti o l’intera architettura presente. Qualsiasi cosa, palazzo o arma, che vediamo ha sempre l’aspetto di qualcosa a noi noto ma esagerato e trasfigurato nel particolare stile misto fantasy e fantascienza della saga.

Per Luke Skywalker la spada era l’arma che simboleggiava l’antica filosofia, mentre il fulminatore era l’arma moderna. Esattamente com’era stato per Flash Gondor, il noto personaggio dei fumetti nato negli anni ’30/’40.

La saga è conosciuta in tutto il mondo. Ma la distribuzione che ha avuto non è stata univoca. Mentre in Russia ha avuto successo e venne proiettata nell’ordine di uscita classico. In Cina venne diffusa prima la trilogia prequel, che uscì tra fine anni ’90 e primi anni ’00, come nel resto del mondo, ricevendo una tiepida accoglienza. La trilogia classica arrivò solo nel 2015, ricevendo un accoglienza più calorosa, ma comunque non paragonabile al resto del mondo.

Questo è il potere di una storia ambientate “In una galassia lontana lontana”.

Sale sul palco Giulia Landi. Animatrice diplomata al CSC venuta a raccontare del film spagnolo “Buñuel nel labirinto delle tartarughe a cui ha lavorato e che a breve sarebbe uscito nelle sale italiane. Il compito che aveva in questo film è stato di montatrice. Un’attività che ha ricoperto per la prima volta e con iniziale paura, ma che ha imparato a svolgere bene.

La storia è tratta da una Graphic Novel dallo stesso titolo che racconta del periodo in cui l’artista si era trovato a affrontare una grande crisi personale dovuta alle polemiche suscitate dal film “L’âge d’or”.

Non riuscendo a trovare nessuno disposto a produrre suoi film Luis Buñuel stava per abbandonare il cinema, ma un’inaspettata vincita alla lotteria gli forni il capitale necessario a realizzare un nuovo film, su cui puntò tutto per riemergere.

Si tratta di Las Hurdes un documentario sulla vita della popolazione di una zona dell’Estremadura chiamata Las Hurdes, all’epoca la parte più povera, arretrata e abbandonata della Spagna.

Fu quello il momento di svolta della sua cinematografia. Che metteva da parte il surrealismo per arrivare al documentario. Un genere all’epoca appena nascente. Ma come il film racconta, nel realizzarlo Buñuel non riprese solo la realtà, ma inventò e fece recitare la popolazione per rendere ancora più estrema la loro situazione di povertà e veicolare nel suo documentario un forte messaggio politico, per sensibilizzare l’opinione pubblica e lo stato a aiutare la gente del luogo. Cosa che, come viene mostrato nel film, creò non pochi problemi morali sia a lui sia ai suoi collaboratori.

Per meglio raccontare questa storia l’animazione si integra con parti del filmato originale. Immagini che ancora oggi spesso sono troppo crude da guardare, ma mostrare il regista mentre le realizza e il suo conflitto interiore rende tutto estremamente umano. Per realizzare il film gli autori hanno studiato la documentazione originale e l’autobiografia di Luis Buñuel.

L’animazione è stata realizzata usando Toon Boom. Un grande programma che aiuta molto. Ma secondo un’impressione personale di Giulia Landini il vettoriale da l’impressione di somiglianza a molti dei film realizzati usando il programma mentre, ad esempio, tvpaint da un effetto più personale. (chi scrive più che dare al colpa al programma usato da la colpa a chi decide stile e character design).

Giulia Landini adesso sta lavorando al lungometraggio tratto dalla Graphic Novel basata su “Il diario di Anna Frank”. Il film è degli stessi autori di “Valzer con Bashir”, inizialmente era scettica sulla possibilità di poter realizzare un buon film su un tema così pesante. Ma il modo in cui hanno narrato la storia l’ha sorpresa e si dice convinta che sorprenderà anche chi guarderà il film.

Come ospiti successivi Emiliano Fasano ha presentato un gruppo di creativi.

Si tratta di Marco Oggero, Ludovica Baldassarri, Fabio Orlando e Edoardo Raffaele, autori del cortometraggio Milkoffee. Già venuti in passato per presentarne i Work in progress e ora tornati con il corto finito.

Questo cortometraggio è stato il progetto realizzato per la loro tesi di laurea al politecnico. All’inizio erano tutti appassionati di animazione senza basi artistiche e la loro idea era più ingegneristica che altro. Procedendo nella realizzazione hanno capito tante cose, talmente tante da aver deciso di continuare a fare animazione. Alcuni di loro in lavorando in uno studio,ma anche iscrivendosi al CSC per avere una migliore conoscenza artistica.

Il corto è tratto da uno dei racconti brevissimi scritti da Max Aub e raccolti nel libro “Delitti esemplari” lo stile grafico è ispirato al modernismo anni ’60 e unisce fondali realizzati in CGI e animazioni in 2D e pur durando pochi secondi contiene una gran varietà di immagini e trasformazioni. Il corto è stato inviato a vari festival a partire da settembre ricevendo molte attenzioni e continuerà a girare ancora a lungo.

L’ospite successivo a salire sul palco è stato Giona Dapporto. Animatore dello studio Animoka, venuto a presentare il suo cortometraggio di diploma “Sam’s Castel”. Cortometraggio che ha realizzato da solo ma grazie all’aiuto di molti. Il cortometraggio è carino, in disegni animati e ha iniziato da poco a inviarlo ai festival. Emiliano Fasano spera che al prossimo incontro possa raccontare del successo di questo corto.

Salgono sul palco Roberto Zincone, Barbara Dossi e Andrea Giro membri fondatori dello studio Primar Share.

Uno studio aperto nel 2018 ma di cui avevano già iniziato a pensarci quando nel 2014 lavoravano tutti e tre a Londra.

la loro sede principale è a Napoli, ma hanno deciso di aprirne una seconda a Torino; sia per approfittare della vicinanza con la produzione Rai, sia perché Barbara Dossi è stata studentessa al CSC.

Come scritto in precedenza i tre si sono incontrati a Londra, dove lavoravano nell’animazione. Ma l’idea di tornare in Italia era forte tra loro e tra gli altri italiani di Londra. Così è nato lo studio, che si occupa di realizzare Service di animazione lavorano su commissione per altri studi.

Realizzano animazione, layout, storyboard e lavorano soprattutto per l’estero, visto che il mercato Italiano in questo campo è ancora limitato.

La concorrenza nel loro settore è grande, soprattutto guardando alla quantità di aziende del loro tipo presenti in India e Sud-est asiatico. Per questo hanno adottato la politica di realizzare un prodotto della migliore qualità. Cosa che qualsiasi studio cerca, ma che purtroppo spesso le società su dette non offrono, portando ritardi alla produzione e lavoro aggiuntivo nel riparare agli errori fatti da altri e lunghe cause giudiziarie.

In questo momento lavorano a delle web serie e a dei film in produzione. Ma vorrebbero produrre serie televisive e stanno aspettando di essere conosciuti abbastanza per poter fare il salto di produzione.

Hanno molti progetti e cercando animatori, modellatori, lighting artist e tutte le figure professionali dell’animazione, anche free-lance, per espandersi.

Dopo a salire sul palco è stato Gabriele Diverio per parla di un’iniziativa di Piemonte Movie. Durante il 19° Glocal Film Festival, di cui è direttore, si sarebbe dovuta tenere una Masterclass su come fare gli Storybord tenuta dallo Storyboard Artist Giuseppe Liotti, che metteva a disposizione la sua esperienza nei film di Matteo Garrone e altri per insegnare.

Il corso si sarebbe dovuto tenere il 14 e 15 maggio e le iscrizioni erano aperte fino al giorno prima del festival, tramite la pagina facebook dello stesso.

Chiudeva la serata Alessandro Battaglini, uno degli organizzatori del fantastico festival “Seeyousound”, che sarebbe dovuto iniziare il 23 febbraio.

Ci sarebbero stati tanti contenuti e ancora più eventi degli anni precedenti.

Il pezzo forte sarebbe stato il film d’apertura “Ibiza – The silent movie, nuovo film di Julien Temple. Un evento a cui lavoravano dalla fine del precedente festival nel marzo 2018.

Julien Temple in persona sarebbe stato presente per tutta la durata del festival e avrebbe tenuto una Masterclass. La sua presenza forniva anche l’occasione perfetta per proiettare retrospettive sui suoi documentari e videoclip.

L’animazione sarebbe stata presente come un focus fuori concorso dedicato espressamente all’argomento. Ci sarebbero stati quattro cortometraggi, tutti di tecnica diversa e diversa sperimentazione musicale. Uno di questi corti è stato proiettato in sala come regalo del festival all’Aperitoon.

Emiliano Fasano chiude la serata parlando dell’Aperitoon che sarebbe dovuta esserci a Bergamo in occasione del Bergamo Film Meeting, a entrambi gli eventi sarebbe stato ospite il grande regista dell’animazione francese Jean François Laguionie.

Purtroppo tutti gli avvenimenti sono saltati. La cosa ci rende tristi, ma l’animazione non si ferma. Le produzioni continuano lavorando da casa in remoto. Questo è ancora un periodo rovente per l’animazione e continuerà a esserlo.

Aspettiamo tutti il giorno in cui potrà esserci una nuova Aperitoon. Per poterci incontrare, discutere e ridere insieme parlando d’animazione come abbiamo fatto tante volte. E se voi non lo avete fatto, venite, l’invito è aperto.

Speriamo che sia presto.