La vita è così. La voce di Wikipedia Italia dedicata a Matteo Mancuso è (al momento) a rischio cancellazione perché ritenuto un musicista che non ha valore enciclopedico. L’hanno già cancellato più volte. Succede. A molti. Anche ai fumettisti. Poi, dopo grandi e lunghe discussioni, alla fine, forse, le voci restano, o tornano, oppure no. C’est la vie. Per cui qui ti indico la Wikipedia in inglese, che sa che Matteo è decisamente enciclopedico: https://en.wikipedia.org/wiki/Matteo_Mancuso
E ora torniamo a noi. Il giovane, eccezionale musicista internazionale, italiano siciliano, è considerato, dagli esperti mondiali, non una promessa (lo era tanti anni fa) ma un vero talento fuori serie, tanto che Rick Beato (ora non dire che non sai neppure chi sia Rick Beato, per favore… Joe Bonamassa, forse? Jimi Hendrix?) titola una delle sue interviste a Matteo “Matteo Mancuso – today’s greatest guitarist?“:
Chiunque abbia mai preso in mano una chitarra, vedendo le sue mani all’opera è divorato e immediatamente digerito da acutissima invidia. Ma non è questo il punto che lo accomuna ai grandi del fumetto. E’ la sua modestia, la sua voglia di continuare a curiosare, scoprire, imparare. Con quel che sa fare potrebbe vivere di rendita, ma il vero artista non fa così: è sempre curioso di come fanno gli altri e cerca di imparare e sperimentare ancora altro e altro e altro. A questo proposito potrei citare il famoso fumettista Giorgio Cavallo che, quando ci si vedeva per le nostre vignette da mandare a Roma nella notte per l’inserto satirico del giorno dopo, mi chiedeva come avevo fatto questo e come facevo quell’altro. A me, che ero un ragazzino non particolarmente bravo (sono generoso con me stesso), lui che era un mito. Questo perché era un artista ed era sempre curioso di come gli altri, chiunque altro, faceva questo o quello.
Matteo Mancuso, in altra intervista (quella qui sopra, concessa a Guitarist), con la consueta umiltà vera di fondo, suggerisce a chi si approccia al suo mestiere di ascoltare tantissimo, prima di fare. E di ascoltare anche durante e dopo. Di conoscere la storia, chi c’era prima, cosa ha fatto e come lo ha fatto. Se non conosci il passato non puoi innovare né rinnovare. Ovviamente ci vogliono poi anche tantissime ore di volo, come per i piloti, cioè una pratica assidua per una tecnica fluida.
Curiosità, conoscenza del passato, pratica, sperimentazione continua, piacere nel seguire la musica, ogni tipo di musica di ogni tipo di autore, senza costruire barriere stilistiche e di categorie, e piacere nel fare il proprio lavoro. Vale per qualunque artista: basta sostituire musica con fumetto, per dire.
E ora un paio di video con uno dei brani di Matteo, così, tanto per:
E infine Matteo a Propaganda Live, introdotto da Carlo Verdone (che se ne intende):
Se poi non hai le doti o le possibilità per diventare un artista come Mancuso, puoi sempre dilettarti senza problemi, basta farlo come Paperino: con amore.