Geografia della Syldavia

Geografia della Syldavia, uno studio di Pierre Defrance – versione italiana in esclusiva – tradotta da Guido Vogliotti – le immagini a corredo tratte dalle Avventure di Tintin pubblicate qui a commento dello studio scientifico, provengono dalla versione italiana edita da Rizzoli-Lizard nel 2011.


I luoghi immaginari nelle avventure di Tintin, su Wikipedia – click qui.


In esclusiva assoluta per afNews, con la supervisione del Console Onorario di Syldavia in Taurinia, si pubblica qui la traduzione in italiano di Guido Vogliotti** dal testo originale in francese dell’autore, Pierre Defrance.
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En exclusivité absolue pour afNews, sous la supervision du consul honoraire de Syldavie en Taurinie, la traduction italienne de Guido Vogliotti** est publiée ici.  d’après le texte original français de l’auteur Pierre Defrance.
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GEOGRAFIA DELLA SYLDAVIA

di Pierre Defrance

Console di Syldavia in Lutècie Rive-gauche
Primo segretario e conservatore della Cancelleria


Le immagini tratte dall’opera di Hergé riprodotte in questo documento sono proprietà esclusiva di Tintinimaginatio (ex Moulinsart SA).
Qualsiasi riproduzione a fini commerciali è soggetta a preventiva autorizzazione.
Questo studio non può essere diffuso o altrimenti utilizzato senza preventiva autorizzazione dell’autore.


PREMESSA

Non ho alcuna intenzione di rivoluzionare tutto quanto riguarda questo paese immaginato da Hergé. Su alcuni siti, tramite vari motori di ricerca, si possono trovare numerose informazioni. In generale si tratta di una ripresa di quanto descritto di questo Stato nella brochure che Tintin legge quando si reca per la prima volta in Syldavia.

Nel 1968 avevo inviato una lettera a Hergé nella quale gli ponevo alcune domande sulla collocazione di Moulinsart, della rue du Labrador e sulla Syldavia. Questa lettera era accompagnata da una pianta del castello di Moulinsart e da quella dell’officina di Sbrodj. Come per una mia lettera precedente, ho ricevuto risposta. Questa volta non era «il padre di Tintin» che mi rispondeva, essendo assente, ma il suo segretario B. van den Branden de Reeth, che scriveva quanto segue:

Hergé è in viaggio, ma crediamo di sapere un po’ cosa le risponderebbe.

Innanzitutto la ringrazierebbe e la feliciterebbe per le piante del castello e dell’officina.

Quanto alle sue domande:

1) Moulinsart non è necessariamente nelle vicinanze di Bruxelles, tuttavia è vero che il suo paesaggio ricorda quello del Brabante wallone, a sud della capitale belga.

2) La rue du Labrador è da qualche parte in una città che è anch’essa da qualche parte del mondo (di Tintin)!

3) La Syldavia e la Borduria sono più o meno, e piuttosto più che meno, situate nella regione dei Balcani. Politicamente la Borduria sembra sia “ad Est”.

Cordiali saluti

per Hergé, assente

B. van den Branden de Reeth

Riprendendo le informazioni che tutti conoscono, avevo redatto una prima bozza cartografica di questo paese ricalcando il Montenegro. In seguito a un incontro con l’eminente specialista di fumetti in Romania, Dodo Nita, ho deciso di abbandonare una collocazione geografica troppo precisa. Resto quindi «nel vago» situando questo regno nei Balcani senza riferirmi a questo o quel paese.

Parte centrale dello stendardo del Principe Nicola

In effetti è impossibile sapere esattamente come Hergé abbia «creato» questo paese immaginario. Come orientarsi dal momento che vi sono riferimenti come: i conflitti tra la Polonia e la Germania, o l’episodio austriaco dell’Anschluss1? Sull’origine del nome, ci sono diverse possibilità, tra cui quella che ricorda Dodo Nita proponendoci le «vicinanze» con la Romania… SYLDAVIA formato da TranSYLvania e MolDAVIA!2 Sempre questo autore trova molte altre somiglianze col suo paese d’origine. Bisogna infine notare che secondo Nikola Petrović-Njegoš (principe ereditario del Montenegro), conoscendo il passato di Élizabeth Dufour, madre di Hergé, la Borduria si riferirebbe alla Serbia, e la Syldavia al Montenegro nel contesto delle tensioni delle guerre balcaniche.

Ciò che si sa è che la Syldavia è raggiungibile in aero-taxi dalla capitale ceca: Praga. Il regno del Pellicano Nero non può, a mio avviso, che trovarsi a sud della Cecoslovacchia.

Su queste premesse, mi dirigerò su frontiere immaginarie pur tenendo ferma una costa marittima a sud del paese, fatto indiscutibile.

(LO SCETTRO DI OTTOKAR – 61 B 2 & 3)

Occorrono altre prove per dimostrare che la Syldavia ha un confine marittimo? 

GLI INDIZI GEOGRAFICI

Ricordo quanto sappiamo:

La Syldavia, «regno del Pellicano Nero», è un piccolo Stato dell’Europa orientale che nel 1938 conta appena 642.000 abitanti (i Syldavi).

Il paese è composto di due grandi vallate (quelle del fiume Wladir e del suo affluente il Moltus). I due corsi d’acqua si congiungono a Klow, la capitale e più grande città del paese (122.000 abitanti all’epoca in cui Hergé descrive il paese per la prima volta).

I rilievi sono piuttosto accidentati e il massiccio montuoso dei Zmyhlpathi, ricco di giacimenti d’uranio, occupa una parte del territorio.

Città nominate da Hergé e loro posizione:

Kragoniedin (Крагонедин), città famosa per le sue fonti termali. Impossibile da situare rispetto a Klow. (*Dettaglio fornito nella brochure letta da Tintin sull’aereo).

Dbrnuk (Дбрнук), versante marittimo a sud. (* idem)

Niezdrow (Нездров), nella valle del Wladir. (*idem)

Tesznik (Тесзнік), situata a 78,3 km dall’incrocio della strada di Klow (7,5 km) venendo dall’aeroporto (Cf. «OBIETTIVO LUNA» P4 B 2).

Zlip (Зліп). Tra la frontiera a NNO della Syldavia e Klow (ipotesi secondo «LO SCETTRO DI OTTOKAR », pagg. 24 e 28…). Personalmente colloco la città di Praga a Nord della Syldavia.

Istow (Істов), a 55,9 km da Klow. (Cf. «LO SCETTRO DI OTTOKAR», P57-A3)

Duma (Дума), porta principale della Syldavia sulla costa. (Cf. «LO SCETTRO DI OTTOKAR», P61 – B2)

Sbrodj (Сбродж), centro di ricerche atomiche.

Il paese, coi suoi paesaggi e con luoghi di culto delle tre Religioni del Libro, sembra ispirarsi all’ex-Yugoslavia. La sua posizione non viene mai precisata per la buona ragione che Hergé non poteva precisarla neanche lui. Una delle frontiere in comune con la Borduria è il lago di Flechizaff che serve da nascondiglio a Rastapopoulos in «TINTIN ET LE LAC AUX REQUINS» 3 (storia non di Hergé). Il mio punto di vista personale mi fa dimenticare questo particolare pur accettando un lago sulla frontiera.

La Syldavia è un Paese costeggiato dal mare su un lato. È vero che la scia lasciata dal razzo che lascia la terra è molto a nord dell’Adriatico (Cf. «OBIETTIVO LUNA», pag. 61). A tale proposito4, il grande specialista tintinofilo, Yves Horeau, affermava che il decollo del razzo che porta Tintin e i suoi amici verso la Luna, raffigurato nella 61a tavola di ‘Obiettivo Luna’, avviene da una zona situata all’incrocio delle frontiere della Slovacchia, dell’Ungheria, dell’Ukraina e della Romania, quindi più a nord della penisola dei Balcani.

Personalmente ritengo che Hergé si sia lasciato trascinare da una bella grafica del nostro pianeta dimenticandosi le varie vignette in cui si vede la costa.

Da notare che l’ultima vignetta di pagina 1 di «UOMINI SULLA LUNA» indica una scia diversa del razzo. Se si prolunga la scia lasciata dal razzo, il punto di partenza potrebbe trovarsi a nord del mare Adriatico!

Senza conoscere altri particolari, sappiamo che Tintin ha lasciato la Borduria (in «LO SCETTRO DI OTTOKAR») in aereo, che viene «abbattuto» presso la strada che collega Istow a Klow, a 24,7 km dalla capitale.

Da notare che tra Ginevra e la capitale bordura bisogna calcolare 2h 50 in aereo (Cf. «L’AFFARE GIRASOLE», pag. 46). Questo tempo è oggi molto più breve perché gli aerei a reazione sono più veloci degli apparecchi che volavano all’epoca in cui Hergé ha scritto le avventure dei suoi eroi…

Sul piano geografico, è difficile spingersi oltre sulla topografia. Restano da piazzare sulla carta le poche città che conosciamo. Lo stesso vale per il centro di ricerche atomiche di Sbrodj che io colloco a mio piacimento senza alcuna convinzione, se non il fatto che che ci vogliono ben più di due ore e mezza per raggiungerlo in auto dall’aeroporto (Cf. «OBIETTIVO LUNA» pagg. 4 e 5).

Su queste basi posiziono le città sulla carta allegata, precisando tuttavia che è una visione personale aperta a tutte le obiezioni basate su «prove» che potrebbero essermi sfuggite. I nomi delle città syldave create da Hergé sono scritti in rosso, le città «inventate» in nero.

Per maggior chiarezza ho quindi creato dei nomi di città, e questo in modo totalmente «assurdo». Alcuni non significano assolutamente nulla, altri sono deformazioni di parole syldave trovate nel lessico della pag. 21 dei «Carnets de Syldavie» 5. Esempi: Pollszow deriva dal termine «pollsz» che significa «cattivo», Teuïhow si traduce con «porta» e «città» (il suffisso ow), Bûthszkaï proviene da «bûthsz» che significa «battello». … Per contro il nome di «Polliakow» viene da Poliakov Eugène, coreografo russo, «Tshelkalow» è un adattamento del nome «Chtchelkalov», un personaggio dell’opera Boris Godounov. Altri nomi sono totalmente inventati, oppure lontani giochi di parole come «Zepatunow» (c’est pas tout neuf) …

La politica, la lingua, l’economia e la cultura sono già ben trattati altrove, principalmente nel libro di Jacques Hiron citato in precedenza, così come da Dodo Nita, non vedo quindi alcun interesse a riprenderli qui.

Infine, ma questo sarà oggetto di un articolo separato, ci sono delle ferrovie in Syldavia. Hergé non le ha citate!? In effetti sì: anche se non si vedono treni nelle vignette, un’immagine indica un collegamento ferroviario tra la Syldavia e la Borduria 6

Rappresentazione tradizionale di una :

Lo Scettro di Ottokar pagina 61 – Nella vignetta: sotto la freccia in alto si vede una rappresentazione tradizionale di una via ferrata, tra le altre due frecce quella di una strada.

Per concludere, Hergé ci rivela una parte della carta della Syldavia, basta andare a pag. 55 («LO SCETTRO DI OTTOKAR») e guardare attentamente l’ultima vignetta… Tocca a voi di ritrovare sulla mia carta [in coda] questi due luoghi disegnati da Hergé…

Lo Scettro di Ottokar pagina 55

Leggi le avventure di Tintin in italiano edite da Rizzoli Lizard. Le trovi anche in rete, comprese quelle citate: https://amzn.to/3W5pRuc


Note

1. Jacques Hiron, Carnets de Syldavie

2. Dodo Nita, Tintin en Roumanie

3. Wikipedia: Syldavia, Geografia

4. Wikipedia: La Syldavia, analisi, dibattito sulla localizzazione della Syldavia

5. Jacques Hiron, op.cit.

6. Senza dimenticare che i Dupondt, quando arrivano al centro di Sbrodj, dicono che sono stati loro rubati i documenti in treno!…


Carta della Syldavia


Linguista, esperto di Tibet e della serie Blake e Mortimer.
www.facebook.com/guido.vogliotti

Gli articoli di Guido Vogliotti sul Volume 1 di afNews: https://www.afnews.info/wordpress/?s=Vogliotti e https://www.afnews.info/wordpress/category/contributors/vogliotti/
Gli articoli di Guido Vogliotti sul volume 2 di afNews: https://www.afnews.info/w22/?s=Vogliotti e https://www.afnews.info/w22/category/contributors/guido-vogliotti/


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