Syldavia… Questo nome non mi è nuovo!… La Syldavia (con il suo storico nemico confinante, la Borduria) appare in alcune storie della serie Le Avventure di Tintin, di Hergé. Si parte con Lo Scettro di Ottokar, poi ci si ritorna con il dittico Obiettivo Luna e Uomini sulla Luna, quindi se ne parla ancora con L’Affare Girasole. Fuori dal canone fumettistico di Hergé, la Syldavia è la location del film in animazione Tintin et le lac aux requins (e del relativo albo a fumetti che ne riporta la storia). Ora che forse ricordi dove ne hai sentito parlare, passiamo oltre…
La Syldavie… Ce nom ne m’est pas nouveau !… La Syldavie (avec son voisin, ennemie historique, la Bordurie) apparaît dans certains récits de la série Les Aventures de Tintin, d’Hergé. On commence avec Le Sceptre d’Ottokar, puis on revient avec le diptyque Objectif Lune et On a marché sur la Lune, puis on en reparle avec L’Affaire Tournesol. En dehors du canon de la bande dessinée d’Hergé, la Syldavie est le lieu du film d’animation Tintin et le lac aux requins (et de la bande dessinée relative qui raconte son histoire). Maintenant que vous vous souvenez peut-être où vous en avez entendu parler, passons à autre chose…
La cartina dell’articolo qui sopra (riportato in copia integrale in coda a questa pagina) è anche consultabile in formato interattivo, grazie a Michel, qui: http://moserm.free.fr/moulinsart/syldavie.html
La carte de l’article ci-dessus est également disponible en format interactif, grâce à Michel, ici: http://moserm.free.fr/moulinsart/syldavie.html
Ma per stabilire la “location” della Syldavia non si può prescindere da questa preziosa e accurata ricerca (con relativa mappa) di Dodo Niță :
Mais pour établir la “localisation” de la Syldavie, on ne peut faire abstraction de cette recherche précieuse et précise (avec carte relative) de Dodo Niță :
Inoltre…
La Syldavia su Wikipedia – Wikipédia de la Syldavie
La festa nazionale della Syldavia è il 15 luglio [san Wladimiro].
La fête nationale de la Syldavie est le 15 juillet [Saint Wladimir].
Libri in cui si cita la Syldavia, via Google:
Livres dans lesquels la Syldavie est mentionnée, via Google :
In inglese o italiano: click qui.
In francese: click qui.
E ancora si può apprendere altro sulla Syldavia e sui Consoli di Syldavia in questa intervista pubblica del Cancelliere dei Consoli di Syldavia (da leggere assolutamente per capire… molto):
https://lepetitjournal.com/expat-mag/culture/douce-folie-consuls-syldavie-passionnes-tintin-304126
Vous pouvez également en savoir plus sur la Syldavie et les consuls de Syldavie dans cette interview publique du chancelier des consuls de Syldavie (doit lire pour comprendre… beaucoup):
https://lepetitjournal.com/expat-mag/culture/douce-folie-consuls-syldavie-passionnes-tintin-304126
E ancora altro si può apprendere da questa video intervista al Primo Console:
Et bien plus peut être appris de cette interview vidéo avec le Premier Consul :
Ovviamente la prima fonte per una ricerca sulla Syldavia è il dépliant turistico che si può ammirare nell’albo Tintin e lo scettro di Ottokar.
Evidemment la première source de recherche sur la Syldavie est la brochure touristique que l’on peut admirer dans le livre Tintin et le sceptre d’Ottokar.
L’albo ebbe due versioni. Una prima in bianco e nero (pubblicata a puntate dal 1938 e poi in albo nel 1939) e un’altra, completamente ridisegnata e a colori, nel 1947.
Questa avventura è anche stata la prima della serie ad essere pubblicata nel Regno Unito, in Germania, in Spagna e in Italia.
L’album avait deux versions. Une première en noir et blanc (publiée en fascicules à partir de 1938 puis en livres en 1939) et une autre, entièrement remaniée et en couleur, en 1947.
Cette aventure était également la première de la série à sortir au Royaume-Uni, en Allemagne, en Espagne et en Italie.
Dall’edizione italiana Rizzoli Lizard rinnovata, ecco il famoso opuscolo letto da Tintin sull’aereo, nell’avventura Lo Scettro di Ottokar:
De l’édition italienne renouvelée de Rizzoli Lizard, voici le célèbre pamphlet lu par Tintin dans l’avion, dans l’aventure Ottokar Sceptre :
Quella avventura si trova qui, in francese e in italiano:
Francese: https://amzn.to/3TTLXyA
Italiano: https://amzn.to/41XkRsA
Quanto all’iconografia, la Syldavia deve qualcosina alla Ruritania (Il prigioniero di Zenda, 1937):
Quant à l’iconographie, la Syldavie doit quelque chose à la Ruritanie (Le Prisonnier de Zenda, 1937) :
E l’argomento della collocazione geografica della Syldavia offre sempre spunti. Ecco lo studio realizzato nel 2023 da Pierre Defrance, in esclusiva in italiano su afNews:
https://www.afnews.info/w22/syldavie-taurinie/syldati/geografia-della-syldavia/
Ulteriori materiali – Documentation complémentaire:
http://zona-bede.blogspot.com/2017/03/eih-bennek-eih-blavek-monsieur-tintin.html
Qui di seguito un video quiz preparato dal prode Jean-Luc Rémy, creatore e gestore fino alla fine dei suoi giorni del prezioso sito Tintinomania:
Ci-dessous un quiz vidéo préparé par le brave Jean-Luc Rémy, créateur et gérant jusqu’à la fin de ses jours du précieux site Tintinomania:
Qui sopra un dépliant turistico gentilmente fornito da S.B. per le vostre vacanze.
Ci-dessus une brochure touristique gracieusement fournie par S.B. pour vos vacances.
Syldavia: dov’è? Voilà! – afNews 3 Marzo 2023
In occasione dei 40 anni dalla morte di Hergé, oggi vi parlo della Syldavia…
Il paese balcanico inventato da Hergé (come altri nei suoi fumetti) per collocarvi l’avventura di Tintin Lo Scettro di Ottokar (quella in cui si parla, semplificando molto, di dittatori che vogliono annettere paesi confinanti, per intenderci, proprio come stavano facendo esattamente in quel periodo l’Italia fascista e la Germania nazista) è la Syldavia, monarchia costituzionale il cui vicino, la Borduria (anch’essa di fantasia) è una dittatura autocratica con tendenze espansionistiche, imperialistiche e assai malevole.
Questa avventura si trova qui, in francese e in italiano – è la prima che io ho letto della serie, in gioventù, e la consiglio vivamente:
Francese: https://amzn.to/3TTLXyA
Italiano: https://amzn.to/41XkRsA
E’ prassi comune, per gli autori, inventarsi paesi ad hoc per le loro storie. In questo periodo, per dire, è famoso il Wakanda, regno africano con ambasciate qua e là.
Ma dov’è esattamente la Syldavia (che, come sai, conta molti consoli sparsi per il mondo)? La collocazione balcanica è dichiarata apertamente, ma altre caratteristiche disseminate nelle storie che la vedono come ambientazione protagonista contribuiscono alle ricerche.
Naturalmente Hergé, il creatore della serie classica Tintin, non si pose tante domande, a suo tempo (siamo nel 1938). Miscelando ad arte luoghi, usi e costumi, lingue e tutto il resto, ispirandosi alla cronaca geopolitica e a libri, film ecc., mise in piedi una nazione molto caratteristica, adatta alla storia da raccontare ai suoi giovani lettori. Che si trattasse di puntare il dito contro l’Italia di Mussolini che voleva assorbire l’Albania, o la Germania di Hitler che complottava per annettere l’Austria (tanto per cominciare) e invadere il Belgio, in fondo non faceva molta differenza: il concetto era lo stesso (e andrebbe bene anche oggi per le attuali guerre di invasione/annessione/espansione/imperialismo che la Russia di Putin perpetra nei confronti di Ucraina, Crimea e poi, chissà, Moldavia ecc. Insomma, gli anni passano, ma avidità, malvagità e idiozia umana resistono ancora.
Ma tornando al mondo della fantasia, siamo riusciti a collocare adeguatamente la Syldavia, almeno quanto è stato fatto per Paperopoli e Topolinia?
In diversi ci hanno provato seriamente (spero senza prendersi troppo sul serio) e qui ti mostro qualcosa.
Cominciamo con la bella carta realizzata da Sophie Pauchet per la nota rivista geografica francofona GEO, pubblicata anche sul volume speciale Tintin, les arts et les civilisations vus par le héros d’Hergé del 2015:
In questo caso gli esperti di GEO hanno preso in esame i diversi elementi, presenti nelle avventure di Tintin. Hanno sviluppato varie teorie riguardanti paesi possibili: la Romania, il Montenegro, Albania Serbia e Croazia, la Repubblica Ceca, la Polonia, L’Austro-Ungheria, senza dimenticare una sorta di “pista” anglo-belga, per quindi attestarsi sulla cartina pubblicata qui sopra.
“La Syldavia secondo GEO – Da Dbrnouk, la città portuale, all’imponente monte Zstopnohle, ecco quello che potrebbe essere il paese di Sua Maestà Ottokar…
Individuare la Syldavia è una vera sfida? Mapparlo è ancora un’altra. Per cercare di riprodurre il paese descritto da Hergé, i tintinofili di GEO si sono basati sui dettagli disseminati negli album.
Ne Lo Scettro di Ottokar, l’opuscolo turistico consultato da Tintin (tavola 19) fornisce importanti indicazioni geografiche: la capitale, Klow, è alla confluenza dei fiumi Wladir e Moltus; Kragoniedin è una località termale; la città di Dbrnouk si trova sulla costa meridionale, quella di Niedzdrow, nella valle di Wladir. Poi, Tintin viene arrestato dalla gendarmeria di Zlip (tavola 28) e va al castello di Kropow (tavola 41). Più avanti, un cartello stradale indica la distanza tra Istow e Klow (Tavola 57) poi il giornalista parte dal porto di Douma (Tavola 61). Nella stessa tavola, un riquadro rivela il piano di invasione del paese da parte di Borduria, a ovest della Syldavia.
In Obiettivo Luna, un’altra vignetta (tavola 4) ci permette di localizzare Tesznik e scopriamo il centro di ricerca di Sbrodj, nel massiccio Zmyhlpathes (tavola 9) dove si trova il monte Zstopnohle (tavola 51). Quanto al lago borduro-syldaviano di Flachijzhaf, covo di Rastapopoulos, appare nel film Le Lac aux Requins (1972), l’ultima avventura syldaviana del nostro reporter.
Un elemento in più che ci riporta alla regione balcanica, a lungo sotto la dominazione ottomana: è il caso di questa scena di battaglia ispirata a una miniatura orientale (a sinistra) che Hergé ha trasposto nell’opuscolo (a destra) che Tintin ha consultato al suo arrivo in Syldavia.”
Materiale iconografico tratto dal volume citato di cui consiglio l’acquisto (è in francese):
Nel 2018 tocca a PisseGuri82 pubblicare su Reddit (non ho al momento altri dati per identificare l’utente e chiarire chi sia l’autore delle mappe che seguono, ma credo sia norvegese) queste due mappe che dovrebbero portare la ricerca a una conclusione tanto tranchant quanto ovvia:
“Non esiste un posto che corrisponda a tutti gli elementi menzionati negli albi di Tintin. Appare come un paese rurale e tradizionale nel 1939, con un programma spaziale nucleare di successo nel 1953: in sostanza è un mix di tanti paesi dell’Europa Orientale.” E, aggiungo, di tante fonti di ispirazione, tra cui anche il film Il Prigioniero di Zenda.
La conclusione delle mappe pubblicate da PisseGuri82, come vedi, tiene conto di questi elementi relativi alla posizione geografica e alle fonti di ispirazione di Hergé:
il Regno di Syldavia nell’Europa Orientale è molto piccolo (“solo due valli”), vi si parla una lingua germanica, ha una città portuale, diverse antiche moschee, pellicani, sorgenti di acqua minerale, depositi di uranio e potrebbe essere a nord del o sul Danubio, le montagne Zymylpathian possono ricordare i Carpazi, la linea reale della Syldavia contiene nomi di re medievali della Boemia, la lingua (che in realtà è basata sul dialetto brussellese del quartiere Marolles) ha una ortografia influenzata dal polacco con l’uso di grafemi come CZ, SZ e CH, Cracovia potrebbe aver ispirato la capitale Klow col castello Kropow, il nome Syldavia si evidenzia come fusione di Transilvania e Moldavia, l’uso di caratteri misti cirillici e latini ricorda la Jugoslavia, il nome della città di Dbrnouk ricorda quella di Dubrovnik, l’Albania prossima all’invasione italiana fu citata espressamente da Hergé come ispirazione per l’albo Lo Scettro di Ottokar.
Molti altri elementi sono stati disseminati da Hergé, in particolare nella prima versione dell’avventura: per esempio il capo borduro del partito della Guardia d’Acciaio (parliamo del complotto in atto per annettere la Syldavia da parte della Borduria, che la qualifica come l’equivalente della Germania nazista all’epoca) si chiama Müsstler, cioè la fusione di Mussolini e Hitler. All’epoca Hergé era solito sfottere i due dittatori nelle gag della sua serie Quick et Flupke. E ancora, il saluto tipico borduro è “Amaïh!” (ovviamente preso dal dialetto di Bruxelles) ed è da intendersi come l’equivalente dell’orrendo “Heil!” nel nazismo.
Insomma, uno storico troverà una bella quantità di riferimenti che non avrà alcuna difficoltà a collocare correttamente. E, allora, erano chiari e immediati anche per i bambini del Belgio.
Dall’edizione italiana Rizzoli Lizard rinnovata, ecco il famoso opuscolo letto da Tintin sull’aereo, nell’avventura Lo Scettro di Ottokar:
E qui una traduzione alla buona della scritta in syldavo antico:
– “Ottokar, sei un falso re, quindi il tuo trono è mio.” “Davvero?” disse il re Ottokar. “Vieni a prenderlo allora!” Quindi il re colpì il barone Staszrvich sulla testa [con lo scettro – NdGG]. Il patetico Staszrvich belò: “Oh!” e poi il tipo cadde a terra. –
Ma altri propongono traduzioni leggermente diverse, come ci mostrava nel 2018 Jean-Luc Rémy nel suo ottimo blog Tintinomania:
Soffermiamoci un attimo sul testo antico sildavo [Scettro pagina 21] del manoscritto del XIV secolo, che termina con le parole “Dâzsbíck fällta öpp o cârrö”.
Frédéric Soumois lo interpreta così:
dâszbick = (ger.) das: questo + (fr.) bique: capra
fällta = (ing.) to fall: cadere
cârrö = (wall.) piastrella.
L’uso di francese, inglese e tedesco da parte di Soumois è inutilmente complesso: “bique” è un’inutile deviazione linguistica, anche se l’animale può essere associato al comportamento ribelle del barone ribelle, che soddisfa il criterio di coerenza contestuale.
Daniel Justens e Alain Préaux propongono la seguente alternativa:
bick = (bv.) bikker: (fr.) bouffeur, ghiottone
fällta = (nl.) valt: cade – o, il contesto impone “caduto” e l’imperfetto di “valle(n)” è “viel”
cârrö = (fr.) piastrella, piastrellatura, pavimento.
Justin e Préaux invocano “Bikker” il cui significato di ghiottone qui si riferisce all’avidità di potere: soddisfa il criterio linguistico ed è coerente con il tentativo di golpe. D’altra parte, traducono fällta come “cade”, un indicativo presente; è in realtà l’imperfetto (Vallen, viel, gevallen) trasposto in fallta, la finale -a che ricrea l’imperfetto.
Jean-Jacques DE GHEYNDT gli offre una traduzione diretta per “bink”, senza deviazioni di alcun significato approssimativo ma basata su una conoscenza più approfondita del dialetto fiammingo di Bruxelles: bink: type, ragazzo. Questa parola di vloms, sinonimo di peï, è presa in prestito dal bargoensch, un gergo fiammingo oggi scomparso ma ancora conosciuto nel distretto di Marolles ai tempi della nonna di Hergé. La traduzione diventa quindi semplicemente: “(e) il ragazzo cadde a terra”.
Visto? Il Syldavo antico non è mica robetta da ridere…
Scherzi a parte, come dicevo, Hergé ha usato il marollien per scrivere questi testi (divertendosi parecchio, suppongo), per cui se sei un lettore anziano di Bruxelles potresti forse capirlo, ricostruendo dalla scritta il lessico di partenza.
Ci sarebbe ancora molto da raccontare. Hergé si è divertito a combinare, mescolare, suggerire… con il semplice intento di creare un paese fittizio ma che “suonasse” esoticamente balcanico e adatto a collocarvi una storia di intrighi, complotti ecc., (purtroppo fin troppo vicini alla realtà). Che poi gli appassionati (e gli studiosi) della serie Tintin abbiano scavato in ogni piccolo dettaglio cercando di ricavarne qualcosa di coerente è una di quelle cose che gli autori non considerano proprio, avendo l’intento di raccontare una storia e non di fare documentari. E, per dire, come nel teatro, c’è a volte più verità nella finzione scenica (o in un racconto di fantasia ben costruito), che nella cronaca (spacciata per verità).
Ricerche inutili, quindi? Solo un gioco? In realtà, tutte queste ricerche, a dirla tutta, portano alla luce elementi molto interessanti di storia, geografia, geopolitica, usi e costumi, cultura e tanto altro ancora. Sono parti delle verità nascoste in bella vista nella finzione.
Tutto quel che è di sua proprietà qui, è © Hergé / Tintinimaginatio
L’albo di cui vedi la copertina qui di seguito contiene, oltre alla storia, un ricco apparato informativo sia sull’avventura sia sul contesto storico ecc. Essendo parte della serie uscita in edicola con Corriere della Sera – Gazzetta dello Sport, forse faticherai a trovarlo, ma vale la pena tentare.
Menù del sito Consolare – Menù du site consulaire
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