afNews 29 Aprile 2023 22:00

TFF 2023: assegnati i primi cinque premi speciali

Sono cominciate ieri le proiezioni del 71. Trento Film Festival e nel corso della programmazione pomeridiana e serale sono stati assegnati ben cinque dei sedici riconoscimenti speciali offerti da associazioni o enti partner del festival, attribuiti da giurie indipendenti. I premi sono stati consegnati in occasione della proiezione del film vincitore, direttamente in sala.

Il Premio Amelia de Eccher, in memoria di Amelia de Eccher, per le donne da entrambi i lati della cinepresa, va a Bitterbrush di Emelie Mahdavian (Stati Uniti/2021/91′). «Due donne che affrontano un duro lavoro nella wilderness nordamericana e lo fanno con armonia, forza e una disarmante normalita/ . Un nuovo sguardo al genere western, in veste di documentario, privo di vanitosi eroismi patriarcali. Un racconto di amicizia e di vita vissuta a cavallo in paesaggi mozzafiato, accompagnato da una musica non scontata, che trasporta verso nuovi orizzonti narrativi e vitali». Il premio è stato annunciato al Cinema Modena in sala 3 alle 14.45.

Il Premio CinemAMoRE, istituito dai tre Concorsi cinematografici di levatura internazionale (RAM Film Festival, Trento Film Festival e Religion Today Film Festival) e destinato alla miglior opera della sezione Orizzonti Vicini, viene assegnato a Ritratti di lingue di Benno Steinegger (Italia/2023/26′), «una composizione innovativa e sensibile che racconta la ricerca dell’identita/ nella lingua e nella cultura delle comunita/  linguistiche di minoranza, elevando la frammentarieta/ territoriale ad una questione universale. Il carattere autoriale e indipendente della produzione costituisce il punto di partenza per una narrazione che ci porta, un poco alla volta, a conoscere il “volto” e la poesia delle parole».  Il premio è stato consegnato alle 17.00 in sala 2.

A Dear Odesa di Kyrylo Naumko (Italia/2022/52′),  «un’ode luminosa e delicata alla citta/  di Odessa, animata da personaggi sospesi tra un passato carico di ricordi e un presente minacciato dall’arrivo della guerra», cui è andata una Menzione Speciale.

Il Premio “Città di Imola”, che si propone di valorizzare l’opera cinematografica o documentaristica che maggiormente si  é contraddistinta tra i candidati per qualità  artistiche e tecniche nonché per l’esaltazione dei valori fondanti del Cai, l’originalità del tema trattato o della storia narrata, va ad Altavia 4000 di Luca Matassoni e Marco Tonolli (Italia/2023/37′). «E’  l’aria sottile dei “quattromila” delle Alpi ad unire i sogni di due giovani guide alpine in un’autentica e assai  complessa  avventura.  La  spontaneita/  della  narrazione,  il  montaggio  vivace  e  le  attraenti immagini di misteriose vette ed antichi ghiacciai restituiscono un’idea di alpinismo pura ed appassionata,  capace  altresì/  di  disvelare  valori  imprescindibili  come  rispetto,  condivisione  e senso  di  responsabilita/ ,  fondanti  anche  per  la  Citta/  di  Imola  ed  il  Sodalizio  Cai»,  si  legge  nelle motivazioni. Il premio è stato consegnato alle 19.00 al Cinema Modena in sala 3.

Il Premio EUSALP. Quello che mi tiene qui al soggetto che avra/  saputo cogliere, con maggiore aderenza, lo spirito che supporta la Macroregione alpina, ovvero le tematiche quali la sostenibilità,  l’inclusione,  con  particolare  riferimento  alle  regioni  che  favoriscono  la  scelta  del contesto  alpino  quale  luogo  di  lavoro  e  di  vita,  é  stato  assegnato  a  Innesti  di  Sandro  Bozzolo (Italia/2022/80′).  «Il  castagno  e/   l’axis  mundi,  l’asse  dell’universo,  l’albero  che  sostiene  un microcosmo contadino rievocato, nel suo passato mitico, dai ricordi di chi quel mondo non lo ha abbandonato e che anzi lotta quotidianamente per salvaguardare un patrimonio di cultura e saperi antichi. Albero  cosmico, dunque, sotto  le  cui fronde  nascono  i villaggi e il cui frutto  é  il “pane” dei contadini, fonte di sostentamento; albero inteso, anche, come ierofania, poiché in esso gli uomini scorgono qualcosa di “altro”, un “altro” che appartiene al mondo sacro. La coesione territoriale e generazione dei giovani, dei migranti, di cooperazione come strumento per far rinascere  un  territorio  e  rendere  la  produzione  contemporanea».  La  premiazione si è svolta  alle 21.30 al Cinema Modena in Sala 2.

Una Menzione Speciale  e/  stata assegnata a  Karma Clima di Michele Piazza (Italia/2023/61’) «in quanto l’elemento culturale, insieme al concetto di sostenibilita/   ambientale,  inteso  come  condizione  di  uno  sviluppo  in  grado  di  assicurare  il soddisfacimento  dei  bisogni  della  generazione  presente,  senza  compromettere  la  possibilita/ delle generazioni future di realizzare i propri, diviene, in questo film, uno degli aspetti fondamentali  per  la  riqualificazione  sociale  delle  comunita/  montane  del  cuneese  a  rischio  di spopolamento».

Il Premio Museo etnografico trentino San Michele, assegnato all’opera cinematografica che con rigore documentario etno-antropologico meglio sappia rappresentare gli usi e i costumi delle genti di montagna, viene assegnato a Movimento fermo di Silvy Boccaletti (Italia/2023/74’). Nella motivazioni la giuria ha scritto: «In Movimento fermo i percorsi di Sandro, Maria e Giacomo s’intrecciano nel comporre l’immagine disincantata di una montagna dai tratti complessi, talora aspri, in cui tradizione e innovazione, locale e globale, si coniugano nella rivendicazione di un’originale   dimensione   culturale,   sociale   ed   economica   che   offre   l’opportunità di non arrendersi all’omologazione o rassegnarsi a una solitudine priva di prospettive». Il premio è stato consegnato alle 16.45 in sala 1.

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