Nel lontanissimo settembre 2002 uscì questo albo avventuroso realizzato da Gianfranco Goria e Pierpaolo Rovero per il Museo Nazionale del Cinema che ha sede a Torino, all’interno della Mole Antonelliana (il simbolo della città).
Il fumetto è una vera avventura. La parte didattica è invece in coda.
Una curiosità: le scene di combattimento sono state interpretate da mio figlio Gabriele coi suoi amici (tutti e tre attori) e fissate in un corto che è servito a Pierpaolo come documentazione. Altra documentazione visiva l’abbiamo fotografata direttamente all’interno della Mole Antonelliana che ospita il famoso museo.
Condivido qui con te la scansione dell’albetto, ormai introvabile (potrebbe averlo qualche collezionista).
In coda trovi altra documentazione visiva legata al Museo e al fumetto in questione.
Qui di seguito una parte degli scatti che ho fatto nel 2002 (con la macchinetta di allora) come documentazione per la realizzazione del fumetto (emozionante, avventuroso, divertente, commovente) “L’Avventura del Cinema, scritto da Gianfranco Goria e disegnato da Pierpaolo Rovero, ambientato nel Museo stesso e stampato in una quantità immane di copie“. Quantità enorme perché andava alle scolaresche in visita.
Breve filmato in presa diretta che ho fatto con la citata macchinetta al Museo del Cinema, come base per l’uso del microfono nelle pagine 12 e 13:
E qui il citato simpatico e auto ironico corto realizzato da Gabriele Goria (attore, regista, esperto di combattimento scenico ecc.) insieme a Fabrizio Nicastro e Francesco Lattarulo con la tecnica di ripresa “Cuppetiello”, come base visiva per le pagine 13-14-15-16 della storia:
Essendo un corto documentale, i combattimenti sono lenti, enfatizzati e con qualche stop, per consentire a Pierpaolo di vedere meglio le posizioni. Per la cronaca, tutti e tre, oltre a essere attori, avevano anche pratica di arti marziali
E qui un po’ di materiali, sceneggiatura, ecc.:
Sceneggiatura prima versione
Sceneggiatura versione due e tre e…
Il colore in stampa, ahinoi, è stato molto più carico dell’originale:
E per buona misura, ti aggiungo qualche foto del bookshop del Museo in versione Tin Burton che ho fatto l’altro giorno: