Nel 2018 usciva il mediometraggio in animazione «Mani Rosse» ambizioso e innovativo progetto specificamente concepito e sviluppato per un pubblico adolescenziale e forte di solidissime fondamenta tecniche e stilistiche per drammaturgia, estetica, tecniche miste (stop motion, 2D pittorica, pittura digitale).
L’opera, sincera ed appassionata, tratta dello scottante tema della violenza sui minori con tatto e sensibilità, tramite una storia d’amore tra adolescenti che permette ai giovani spettatori di riscoprire l’immaginazione quale via per diventare adulti piuttosto che rifugio segreto in cui preservare un eterno e innaturale stato infantile, e ai genitori di intercettare le emozioni dei più giovani, spesso difficili da riconoscere e decifrare, nel tentativo di comprendere come l’adolescenza non sia una condizione esclusiva del singolo individuo, ma il risultato di una relazione di cui è necessario prendersi cura attenta e costante.
Concepito nello Studio Mistral, il laboratorio-fucina creativa di Francesco Filippi, che del film è anche regista e produttore associato, “Mani rosse” è cresciuto fino a diventare una vera e propria produzione industriale grazie al coinvolgimento di Michele Fasano, titolare di Sattva Films, il cui apporto permette di guadagnare il sostegno di importanti partner istituzionali: Creative Europe – Media Development, Paul Thiltges Distributions (Luxembourg), RAI Ragazzi, MiBAC, Apulia Film Commission, Emilia Romagna Film Commission, Amopix e Strasbourg Film Fund, fino all’investitore privato Exprivia spa.
“Mani rosse“, dal suo esordio prima in sala e poi sul circuito home video, ha riscosso notevole successo, collezionando numerosi riconoscimenti e convincendo il suo Autore a pianificarne una versione in formato lungometraggio dal titolo provvisorio “SHINKU” e attualmente ancora in fase di pre-produzione.
Ma Francesco Filippi non è aduso a rimanere semplicemente in attesa degli eventi, e mentre il suo film continua il proprio percorso evolutivo, ha trovato un nuovo modo per tramandarne la storia e il messaggio.
Il romanzo, anch’esso intitolato“Shinku“, appena uscito per Piemme, rivista completamente la storia di Mani Rosse, cambiando ambientazione, il personaggio del padre violento, il significato del potere di Luna e spostando il punto di vista narrativo su quest’ultima.
Il titolo fa riferimento al “rosso profondo”, ovvero – recita il complemento del titolo – “il colore della rabbia, del sangue e del riscatto“, ricollegandosi al potere cromatico che Luna, la protagonista del film sprigionava dalle mani quale unico sfogo emozionale contro le angherie del padre, e che la accomuna alla sua versione ‘alternativa’ nel romanzo, ma apparendo anche un omaggio al grande amore di Filippi nei confronti della cultura e dell’animazione giapponese, cui in passato ha dedicato diverse pubblicazioni e alcuni interessanti progetti cinematografici e seriali.
Sinossi: “Luna ha quindici anni, i capelli bianchi e un taglio scomposto che si è fatta da sola. È iscritta al liceo artistico ma a scuola non ci va, non tanto perché non è brava come sua madre (un’artista giapponese trasferitasi in Italia per amore), quanto perché, quando suo padre diventa aggressivo, se lei è in casa la situazione non degenera. Luna ha passato gran parte dei suoi ultimi anni così: in giro per la città con una banda di ragazzi più grandi di lei, e a casa a difendere se stessa e la madre dalle violenze del padre. Quando finalmente la donna trova la forza di reagire e decide di lasciare il marito, per Luna sembra aprirsi una nuova vita. Eppure, proprio mentre è convinta che la madre sia in salvo in Giappone, uno strano fluido inizia a sgorgarle dalle mani. Qual è il significato di quel liquido che la mamma avrebbe chiamato shinku , “rosso profondo”? E cosa vogliono dire i sogni e le visioni che agitano l’animo di Luna?
Il booktrailer:
Lo stesso Filippi ha spiegato così l’intento del romanzo:
“Sono rimasto fedele allo spirito e alla protagonista del film, ma la trama è completamente nuova, non c’è una scena in comune. Chi ha visto il film potrà apprezzare il libro (spero), senza alcun rischio di spoiler! Come operazione creativa sono passato prima attraverso la sceneggiatura di un ipotetico lungometraggio e da questa ho ricavato poi il romanzo. E’ da molti anni che accarezzavo l’idea di scrivere un romanzo. Salvo rari casi, coi libri non ci si campa, ma almeno partorire un prodotto è molto più fattibile che realizzare un’animazione.”
Con grande disponibilità, Francesco ha accettato di approfondire alcuni punti per i lettori di AfNews:
GZ-La stesura del romanzo è successiva al film, e nasce durante il progetto di rendere Mani Rosse un lungometraggio, oppure avevi già in testa di farne una versione lettaria?
FF-“Da almeno 15 anni desideravo trasformare in romanzo uno dei miei progetti nati per l’animazione. Nel caso di ‘”hinku” prima ho realizzato la sceneggiatura su richiesta del produttore di “Mani Rosse”, Michele Fasano. I casi della vita hanno voluto che lui si dedicasse nell’immediato a un suo documentario animato, “Metamorphosis”. Così nel frattempo ho pensato che la storia che avevo creato in funzione del film potesse trasformarsi in romanzo. L’idea è piaciuta molto a PIEMME e così le rose sono fiorite.”
GZ-L’idea di mantenere i personaggi ma di cambiare la storia e la situazione rispetto al film, invece DI, per esempio, trarne un prequel/sequel l’avevi già in mente o è venuta man mano?
FF-“Tutte le volte in cui, in questi anni, Michele mi ipotizzava di fare qualcos’altro con Luna ed Ernesto, i protagonisti di “Mani Rosse”, ho sempre escluso prequel e sequel, perché l’arco narrativo ha una sua necessità intrinseca, non va forzato. Per trasformare “Mani Rosse” in un lungometraggio avrei potuto aggiungere personaggi e articolare la storia, ma dopo 10 anni di “Mani Rosse” non avevo minimamente voglia di tornare a raccontare la stessa storia. Così l’unica opzione era ripartire da capo e cambiare tutto, tranne ovviamente l’idea di base: una ragazzina, Luna, viene picchiata dal padre e in seguito alle violenze perpetrate in casa un giorno lei si ritrova con le mani che emettono un liquido che sembra sangue e che usa per dipingere. Ho colto l’occasione anche per cambiare il significato di questo potere misterioso. Insomma vedere il film, che è disponibile su RaiPlay, non rovina affatto la lettura del romanzo. Semplicemente appartengono a due universi paralleli.”
GZ-Romanzo e film formeranno anche un’offerta pedagogica per adolescenti?
FF-“Certo che sì. Il pacchetto film + romanzo si presta perfettamente per un incontro con classi di adolescenti, in cui parlare non solo della violenza domestica, ma anche del disagio giovanile in senso ampio. La violenza fisica è la più facile da individuare, ma oggi i ragazzi devono affrontare sfide psicologiche inedite, sono vittime di un mondo molto diverso da quello in cui sono cresciuto io qualche decennio fa. Per questo ho voluto dedicare il libro a loro, a questa generazione. Per chi invece fosse interessato agli aspetti creativi, il confronto film-romanzo consente di parlare degli strumenti e dei metodi per creare narrazioni efficaci passando da un medium all’altro. Penso che il passaggio da “Mani Rosse” a “Shinku” sia un esempio lampante di come tradire sia il modo migliore per rimanere fedeli.”
GZ-Prevedi ulteriori sviluppi multimediali per Mani Rosse?
FF-“Michele Fasano conta di riprendere presto in mano il progetto cinematografico di “Shinku”. Se e quando vedrò spuntare qualcosa all’orizzonte, ve lo farò certamente sapere. Intanto, spero che il libro incontri un buon riscontro di pubblico: sarebbe di grande aiuto per continuare a pubblicare e, ovviamente… per trovare finanziamenti al film!”
Cos’altro aggiungere?
Buona lettura, buona visione… e buoni pensieri!