Intervista Manfio: Cuccioli cavazzaniani back in TV
click to zoom inRicordate i Cuccioli? I simpatici animaletti la cui grafica ha un debito esplicito col bravo Giorgio Cavazzano? Il Gruppo Alcuni segnala il loro ritorno in TV con la terza serie (nella quale, accompagnati dal simpatico folletto Lep, vivranno le loro coinvolgenti avventure nel Bosco di Mezzo, un luogo incantato in cui incontrano maghi, fate e folletti della tradizione europea) dal 6 marzo alle 7:45 dsu RAI 2, il martedì e il giovedì. A chirire meglio alcuni aspetti della seria ecco le risposte degli ideatori della fortunata serie, i fratelli ManfioQuale è lo spirito che anima il cartone? Sergio Manfio (regista): “La serie è originale e innovativa ed è animata da un pensiero forte: non creiamo semplici cartoni animati per bambini ma proponiamo una vera e propria ‘rivoluzione’. Il giovane spettatore diventa attivo di fronte allo schermo, Sergio Manfio - photo (c) Goria - click to zoom in at Flickrha gli strumenti per poter sviluppare ed esercitare il proprio senso critico, per poter fare ‘ginnastica per la mente’.” Questa produzione è da considerasi "educativa"? Francesco Manfio (produttore esecutivo): “Vogliamo definire le nostre produzioni educative? Benissimo, ma attenzione a non confonderle con noiose anticaglie, io parlerei piuttosto di una serie di “azione per la mente”, ricca di spunti, estremamente divertente e permeata da inter-attività mediale.” La tecnica utilizzata è quella dell’animazione 2D, quindi piuttosto tradizionale. Cosa differenzia questo prodotto da altre serie cartoon? Sergio Manfio: “Ogni personaggio della serie ha una forte caratterizzazione e rappresenta una sfaccettatura del carattere di ogni bambino: è per questo motivo che sono così complementari e affiatati gli uni con gli altri. A questo si deve anche il fatto che ogni ragazzino abbia il proprio cucciolo preferito, quello con il quale maggiormente si identifica. Dunque la tecnica tradizionale non è certo un limite Francesco Manfio - photo (c) Goria - click to zoom in at Flickrma un valore aggiunto, data l’altissima qualità realizzativa della serie e il forte appeal che ha nei confronti dei giovani telespettatori.Qual è il target di età al quale è rivolta la serie? Francesco Manfio: “La domanda merita una risposta articolata. L’impronta grafica della serie è piuttosto morbida e arrotondata, i personaggi si presentano come teneri cuccioli e questo fa apprezzare la serie anche da bambini di età prescolare. Gli episodi però sono articolati, avventurosi, ricchi di dialoghi serrati e umoristici: e si prestano quindi a diversi livelli di lettura. E’ per questo motivo che i bambini fino ai 10-11 anni amano così tanto questa serie.” Sergio Manfio: “Per non parlare dei genitori che, entusiasti dei contenuti non violenti e rassicuranti, si rilassano davanti alla televisione con i loro bimbi e decretano così meritatissima l’etichetta di Cuccioli - photo (c) Goria - click to zoom in at Flickr“family programme” che va attribuita alla serie”. Come è nata l’idea di far viaggiare i sei cuccioli nel mondo incantato di fiabe e leggende? Sergio Manfio: “Riteniamo che molte tradizioni popolari, saghe e leggende abbiano una forza e un’originalità che sarebbe un peccato non far conoscere ai ragazzi. Questo viaggio nel mondo della fantasia offre ai bambini la possibilità di ritrovare flash delle proprie origini”. Francesco Manfio: “Anzi, ancora meglio, consente di ritrovare origini comuni in ragazzi provenienti da ogni angolo d’Europa. Le ambientazioni sono infatti evocative della storia dell’uomo inteso in senso ampio. La serie è dunque universale e, nonostante i rimandi alle tradizioni del passato, ha tutte la carte in regola per diventare un classico del futuro.”

Articolo di afnews (se non altrimenti indicato) - Domenica, 17/2/2008
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