Nell'ambito del Festival  'Nuvole Parlanti' curato dal teatro dell'Archivolto di Genova, si è tenuto ieri sera, alla 'sala del mercato' di piazza Modena 3, un incontro con la disegnatrice satirica francese Claire Bretécher. Nota in Italia soprattutto per la serie de 'I frustrati' e per 'Agrippine', la Bretécher ha dapprima assistito accanto ad un pubblico assai partecipe alla rappresentazione scenica di alcune sue strisce (la maggior parte ad opera degli attori dell'Archivolto, ma le più riuscite sono risultate quelle proiettate su schermo con accompagnamento musicale dal vivo), e quindi si è accomodata in scena per un 'botta-e-risposta' con Luca Raffaelli, il quale è parso un poco intimidito dalla personalità della signora. In effetti, Claire Bretécher è il tipo di donna di cui ci si potrebbe innamorare nostro malgrado, per il suo fascino innato ma soprattutto per l'ironia distaccata e pungente di cui ha fatto sfoggio durante l'intervista. I suoi personaggi più celebri, i cosiddetti 'Frustrati' erano i parigini degli anni '70, borghesi ansiosi di apparire 'di sinistra' a tutti i costi, ma nei loro tic incarnavano un'enfasi idealistica che aveva interessato fortemente anche l'Italia...oggi, come lucidamente ha ricordato l'autrice, quello slancio, pur contradditorio, non esiste più, il sogno di essere migliori è finito e il futuro fa paura. La Bretécher non ha comunque rimpianti: la sua carriera artistica ha saputo cogliere i mutamenti, e una volta finita l'epoca dei 'Frustrati' è iniziata quella delle 'Madri' (le uniche intramontabili) passando per i mistici bollori di Santa Teresa di Avila, i capricci della perfida adolescente Agrippine (i giovani sono sempre uno specchio della società contemporanea) e i destini balzani dell'attrice Monique. Sempre con il medesimo distanziamento affettuoso dell'autrice verso i propri personaggi, perchè nella vita è inutile rimuginare troppo sul passato. L'ironia della Bretécher è anche presa in giro di chi la fa, come spiega lei stessa rispondendo a Raffelli che la interroga sulle similitudini tra Francia e Italia: "...i francesi, in fondo, sono italiani di cattivo umore"...ci sarebbe da chiedersi, probabilmente, cosa abbiamo noi da sorridere tanto! 

Articolo di Eric Rittatore (se non altrimenti indicato) - Sabato, 17/12/2005
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