È passato anche Romics. Sarebbe interessante ascoltare il bilancio dei non troppi editori di fumetti presenti, per avere un’istantanea importante del mercato, da confrontare anche con le altre Fiere-Festival italiane del fumetto. Ho girato Romics in lungo e largo per due pomeriggi, senza però avere troppo tempo di frequentare i molti incontri in programma. Ho ascoltato un po’ Tanino Liberatore, solo soletto in una sala immensa, piccolo punto sospeso fra le schiene dei giovani all’ascolto; più interessante è stato affiancarlo durante l’atto del suo disegnare una pin-up. Mi è capitato di ascoltare Emanuele Di Giorgi di Tunué srl che ha tenuto una lezione all’Università del fumetto con il titolo “Analisi dei frequentatori delle Fiere di Fumetto e dei loro comportamenti”; ha incuriosito questa sua indagine, i cui dati, che interesseranno sicuramente gli editori, saranno messi a breve on line sul sito www.komix.it, proprio per renderli fruibili ai più. Per il resto, un ambiente molto diverso da Lucca, sicuramente col freddo e l’acqua di Roma in questi giorni ha fatto molto comodo la copertura del cemento armato. Un ambiente dove hanno imperato soprattutto le figure dei cosplay, dei giochi di ruolo e dei rivenditori di gadget; tutto un fenomeno collaterale al fumetto ma che con il fumetto non ha niente a che vedere, e mi domando quando si deciderà di staccarsi da simile appendice. Dato di fatto, oltretutto, è che i cosplayer non sono particolarmente interessati all’acquisto di fumetti: i cosplayer sfilano e si fanno fotografare, una grande sfilata di Carnevale che a partire da Halloween non si ferma più fino a febbraio, quattro mesi di Carnevale. Mi sembra rispecchiare molto l’italietta nostra di questi tempi. [Renato Ciavola]