SILF segnala: Da diversi mesi, Disney Company - e Disney Italia in particolare - pare in acque agitate. Dopo alcuni anni di notevole crescita nel settore fumetto (con la filiale milanese diventata sede dello sviluppo mondiale dei periodici disneyani), sono infatti in corso importanti cambiamenti manageriali e organizzativi. I primi effetti iniziano ormai a trapelare, non privi di echi preoccupati. Come riportato recentemente da Afnews, dopo l'abbandono di Umberto Virri, il Presidente di Disney Italia non è più italiano, ma il francese Philippe Laco, managing director per l'Europa meridionale. Nel mondo Disney - e in particolare fra gli autori più giovani - si respira aria di preoccupazione. Nell'editoriale del nuovo numero di Fumo di China, da pochi giorni in edicola, il critico Matteo Stefanelli registra alcuni fatti nuovi (la sconfitta in primo grado contro Winx, l'avvio della causa Barbucci&Canepa per la paternità di WITCH, senza dimenticare un'altra serie di cause giudiziarie in attesa di esplodere - e che proabilmente alla Disney potrebbe convenire sanare in 
via extragiudiziale, cioé senza finire in Tribunale - per la restituzione di tavole originali e la corresponsione dei diritti di ristampa sulle storie Disneyane che riempiono le edicole italiane e straniere da decenni) e segnala i rischi di una perdita di autonomia da parte della sede italiana. Le cui ricadute potrebbero coinvolgere pericolosamente i progetti in fase di sviluppo da parte di creatori nostrani. Dall'altra parte dell'Atlantico, il magazine sull'editoria americana Publisher Weekly segnala parallelamente un fatto importante. Il marchio editoriale della Disney Hyperion Books for Children ha annunciato il progetto di unire le forze con il Center for Cartoon Studies, una scuola per cartoonists, secondo un accordo che suona simile a quello in atto fra Accademia Disney (la "fabbrica dei talenti fumettistici" di via Sandri) e Disney Italia. L'accordo prevederebbe la produzione di una serie di "biografie a fumetti". Il Center for Cartoon Studies agirebbe, secondo le dichiarazioni dell'editor di Hyperion Brenda Bowen, da "assemblatore, e produrrà i libri con team artistici di disegnatori e scrittori acclamati, così come di studenti reclutati dai programmi formativi del Centro". La speranza per i nuovi investimenti Disney nel settore fumetto USA (in primavera è previsto il lancio di WITCH in formato librario), si accompagnerebbe così al timore per un futuro riequilibrio nel peso reale della sede italiana. Che rischierebbe così - se gli scontri con gli autori e le sconfitte in tribunale proseguissero - di vedere arretrare la posizione di primo piano faticosamente conquistata in decenni di storia. Una vicenda complessa, senza dubbio da seguire. [sg]Articolo di afnews (se non altrimenti indicato) - Martedì, 1/3/2005
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