COCONINO CAHIERS

Andrea Bruno, Disappearer, Leila Marzocchi, Luna, Igort, City lights, Stefano Ricci, Sketch, 28pp, spillato, b/n, £. 8.000 cadauno, Coconino Press, maggio 2001, www.coconinopress.com, Recensione di Alberto Conte.
Inutile affermare che la Coconino rappresenta in questo momento la casa editrice più propositiva ed ardita del panorama specializzato: è sufficiente sfogliare i nomi proposti e la quantità dei volumi pubblicati. Sfiora l’incoscienza la politica delineata da Igort e compagni, noncuranti delle regole del mercato, intenzionati palesemente a forgiarne di proprie. Coconino cahiers è una nuova collana, ai limiti dell’autoreferenzialità, costituita per il momento da quattro libercoli spillati, che rappresentano l’azzardo maggiore sinora tentato dall’editore in questione. Titoli difficili da assimilare ed analizzare: una vera e propria sfida lanciata al lettore. Le storie non sono raccontate, poiché non è questo l’intento ricercato, ma suggerite per istantanee: frammentate illuminazioni, scaturite direttamente dal magmatico inconscio. Progetti o semplici idee da sviluppare. Viene così consentito al lettore di sviluppare un rapporto attivo con i quaderni, perché potrà impegnarsi creativamente nell’organizzare le immagini, dare uno sviluppo ai germi disseminati tra le pagine di queste pubblicazioni: una ricerca di senso, quindi, all'insegna dell’ispirazione più pura. In City lights Igort conferma la personale propensione ad atmosfere torbide e noir, popolate di personaggi quali la dark lady, il pugile ed i gangsters. Fissa con stile non sempre omogeneo, che oscilla tra il segno grottesco e la pop art, sensazioni: una solida tecnica, che si allontana dalla schematica veste fumettistica. Svincolandosi dall’anatomia, mette il suo estro al servizio di un catalogo d’immagini a mezza tinta, rigorosamente black & white. Confesso la mia perplessità riguardo all’opera di Leila Marzocchi, affermata illustratrice. Luna racconta una storia più identificabile, differenziandosi in questo modo dagli altri tre volumi, facendo riferimento palese all’immaginario infantile ed al mondo fiabesco: è il disegno, invece, ad apparire più immaturo, a non convincere del tutto sulla riuscita della prova. Un plauso particolare ad Andrea Bruno, dotato di sintesi e di un grande equilibrio nella distribuzione dei neri. Il suo tratto sporco ricorda Munoz e Mazzucchelli, ma denota già personalità ed un segno maturo e convincente. Disappearer si nutre di cinema e storia dell’arte, catturando immagini estrapolate dal contesto urbano, lampi della memoria dell’autore. Lascio per ultimo il volume di Stefano Ricci, Sketch non per sminuirlo, ma per evidenziarne la bellezza. Ricci, trentacinquenne bolognese, dimostra un ottimo rapporto con la materia e l’immagine. Il disegno si sporca, si pulisce e parla, senza aver paura di sprecare energia o tecnica: affonda le mani prima in un disegno ricercato e sperimentale, quindi in uno stile classico e più regolare. Prospettive ardite e atmosfere pesanti, gusto della trasgressione si fondono con gusto.



Coconino Cahiers is another step of the brave project offered by Coconino Press. This publisher doesn’t consider the market rules, but is trying to make new ones: the printed volumes draw readers’ attention to their high quality. A brief list of the artist published shows that are no frontier for Coconino Press: Seth, Mazzucchelli, Moebius, Taniguchi, Tomine, Maruo, Baru. They come from different countries with different styles and stories to tell. Coconino Cahiers is another proposal, hard to classify, but very interesting, for the readers that want to investigate the medium: four little booklet, made by Andrea Bruno, Stefano Ricci, Leila Marzocchi and Igort. Four occasions to take a look at the creative process.
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Articolo di Alberto Conte (se non altrimenti indicato) - Domenica, 28/10/2001
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