3 Dicembre 2021 23:07

Edgar P. Jacobs: maestro di sogni e incubi

L’avventura a fumetti di Edgar P. Jacobs. Amante dell’antica arte egizia, collezionista di armi di ogni tipo, cantante lirico innamorato della scena… Prima di essere il creatore di Blake e Mortimer, Edgar P. Jacobs era un uomo di grande curiosità, spinto da tante passioni che hanno guidato la sua immaginazione per tutta la vita. Così, a 18 anni, si immagina più come cantante d’opera che come fumettista. Nonostante un passaggio alla Reale Accademia di Belle Arti di Bruxelles, preferisce considerare il disegno come un mezzo di sostentamento e non come una vera vocazione. Ma arrivò la guerra e negli anni ’40 i tedeschi chiesero che il contenuto della serie americana Flash Gordon fosse ripreso e modificato. Il compito toccò a Jacobs che poi fornì al giornale le tavole della sua prima serie: Le Rayon U. In seguito conobbe Hergé, lo assistette su Tintin – senza mai essere accreditato – e finì per creare le avventure di due eroi inglesi che diventano elementi essenziali del genere: il colonnello Francis Blake e il professor Philip Mortimer. I fumetti sono diventati la sua arte e la sua professione, ma la storia di Jacobs non finisce qui… Nell’anniversario della prima pubblicazione delle avventure di Blake e Mortimer sul quotidiano Tintin a 75 anni di distanza, ecco il ritratto biografico di uno dei più grandi autori della Nona Arte. François Rivière, che ha parlato a lungo con il maestro durante la sua vita, racconta l’artista attraverso i numerosi e affascinanti aneddoti che hanno formato la vita dell’autore belga. Philippe Wurm, uno degli ovvi e rivendicati eredi della stirpe Jacobs, mette in scena questo affascinante destino “alla maniera di”, con una linea sottile e precisa quasi mimetica. L’opera arriverà in due edizioni: Jacobs – Il Sognatore dell’Apocalisse offre il fumetto a colori completo con un succinto dispositivo critico che descrive “l’uomo Jacobs”. Jacobs – Il Sognatore dell’Apocalisse – Edizione Speciale è l’edizione di lusso dello stesso libro, in bianco e nero, arricchita da un fittissimo apparato critico (fotografie, cartoline, documenti d’epoca, appunti, saggi…), col dietro le quinte della creazione del lavoro di Jacobs e della ricerca svolta da Wurm e Rivière. Perché l’ultimo dei paradossi è che Jacobs abbia inventato mondi e viaggi straordinari, ai quattro angoli del mondo e oltre gli universi conosciuti, senza mai lasciare – o quasi – Bruxelles e i suoi dintorni…