29 Luglio 2021 10:20

Annecy 2021 presenta il Work in progress di UNICORN WARS; il prossimo fortissimo lungometraggio di Alberto Vazquez.

Mercoledì 16 giugno durante il sessantesimo Festival di Cinema d’animazione di Annecy 2021 si è svolta la proiezione del Work In Project di “Unicorn Wars”, prossimo lungometraggio animato di Alberto Vazquez, fumettista, illustratore e regista d’animazione spagnolo già autore del cupo e magnifico lungometraggio animato “Psiconautas, Los niños olvidados” e di altri cortometraggi tra orrore e satira sociale.


Il gruppo di persone che facevano parte della conferenza era composto, oltre che dal regista, anche da: Chelo Loureiro Vilarelle, Nicolas Schmerkin, Fiona Cohen e veniva moderato dal produttore Denis Walgenwitz. I quattro per venire all’incontro hanno lasciato studio e produzione e erano in corsa per tornare il prima possibile al lavoro, ma erano ben felici di poter condividere l’avventura che stanno vivendo insieme nel realizzare un film particolare come questo.

La storia del film nasce da un cortometraggio che Vazquez ha realizzato nel 2013 intitolato “Sangre de unicornio”, dove la caccia all’ultimo unicorno era in realtà il pretesto per raccontare una storia sul rapporto, sempre più deteriorato, tra due fratelli orsetti.

La trama del film è stata ampliata subendo diverse modifiche. Il conflitto tra i due fratelli è rimasta, ma è stata tolta la parte del senso di colpa di uno nei confronti dell’altro, sostituita con una forte rivalità per conquistare l’amore della madre. Il ruolo degli unicorni è diventato più attivo e profondo. Non sono più sull’orlo dell’estinzione e per raccontare anche la loro parte della storia è stata creata il personaggio di una piccola unicorno, che viene attirata dentro le rovine di un tempio da forze arcane e spaventose che vorrebbero farla diventare una pedina importante della guerra, provocandone la fuga solitaria per la foresta magica.

La foresta è un luogo particolare. Gli orsi ne sono stati scacciati secoli prima e fanno la guerra perché la vogliono conquistare. Ma è piena di animali, insetti e piante pericolosi che loro non sanno più affrontare e che durante il film provocheranno molte morti. Pensare che gli orsi combattano solo per il principio di conquistare un posto dannoso che potrebbe poi venire subito abbandonato rende ancora più assurda l’intera situazione.

La fama di Alberto Vazquez in Spagna è enorme, una carriera iniziata nel 2005 con il fumetto “Psiconautas”, seguito nel 2011 da “Birdboy”, una versione in cortometraggio animato del suddetto fumetto e da tanti altri lavori. Fin dall’inizio ha lavorato sempre tra illustrazione, animazione e fumetto per sviluppare i suoi mondi narrativi usando i tre linguaggi. Viene considerato dalla critica e dagli appassionati uno dei più importanti illustratori spagnoli contemporanei.

Vazquez descrive il suo prossimo film come una storia umoristica e psicologica. Una fiaba iconoclasta e antimilitarista. La produzione ha seguito la linea di sviluppo già usata per il suo precedente lungometraggio, ovvero una coproduzione tra la Spagna e vari studi d’Europa. Soprattutto con i Francesi di “Autour de Minuit“, con cui Vazquez ha già coprodotto sia il precedente film che i due cortometraggi (“Decorado” del 2016 e “Homeles Home” del 2020). L’autore è felice di avere la possibilità di lavorare a un film dark, assolutamente non commerciale e di poterlo fare esattamente come lui vuole.

Il film trae ispirazione da pellicole di guerra, come “Apocalypse Now”, e “Bambi” (il film d’animazione preferito di Vazquez) più serie animate anni ’80 come “Gli orsetti del cuore”. Questo film è molto più ambizioso del precedente “Psiconautas” per il maggior numero di personaggi presenti e per l’animazione più complessa.

Vazquez racconta che le storie le scrive da solo e in breve tempo. Ma si tratta di una traccia semplice che viene sviluppata e cambiata durante la realizzazione degli storyboard.

Mentre mostra alcuni degli storyboard assicura che lui ama molto farli, ma non è affatto vero che questi siano simili ai fumetti. Uno storyboard deve seguire delle regole nel descrivere le scene in modo da spiegare, a chi ci lavorerà, cosa stia accadendo: Inquadrature fisse, non troppi cambi di punti di vista ecc. Mentre nel fumetto si è liberi di fare qualsiasi cosa, cambiando inquadratura a ogni vignetta. A causa di questa rigidità lui trova realizzare storyboard molto più stancante di fare fumetti. Per questo motivo non ha ripetuto l’errore, fatto con il lungometraggio precedente, di voler fare da solo l’intero Storyboard. Ha capito quanto sia impegnativo e come sia meglio discutere bene con gli altri su come realizzare una scena, invece di dover correggere dopo.

Tra le varie parti del’animazione una delle cose che Vazquez dice di amare particolarmente sono i fondali. Colorati, non necessariamente realistici e pieni di particolari. Pensa che questo sia un retaggio dovuto ai suo essere un illustratore e nell’animazione ha sempre ammirato l’uso dei colori nei fondali fatto da Mary Blair e Lotte Raininger.

Vuole che nei suoi film il colore sia un modo per raccontare la storia, i vari personaggi hanno colori che li caratterizzano e anche la varie scene hanno dei colori dominanti in base a cosa accade. Col proseguimento della storia i colori diventano sempre più accesi e violenti, così da aumentare l’mozione delle scene e coinvolgere sempre di più gli spettatori.

La contrapposizione tra orsi e unicorni è netta e entrambe le parti combattono con ferocia una guerra che va avanti da secoli. Gli unicorni sono tanto neri da sembrare fatti di oscurità, il loro esercito è composto esclusivamente da femmine dai nomi di personaggi biblici, comunicano tra di loro usando la telepatia e sembrano incapaci di comunicare con gli orsetti. In contrapposizione gli orsetti sono colorati di tanti bei colori leggeri. Il loro esercito è composto esclusivamente da maschi e hanno tutti nomi carini e infantili. L’addestramento degli orsi è svolto in un campo militare, che l’autore descrive come un campeggio religioso. In questo i giovani orsetti vengono addestrati alla guerra da un feroce sergente istruttore, mentre un apatico sacerdote insegna loro a odiare gli unicorni raccontandogli le ragioni della guerra. Per farlo usa il libro sacro degli orsi, un libro pieno di immagini in stile iconico che racconta la storia del passato e dove tutta la colpa del loro esilio dalla foresta viene interamente attribuita ai diabolici unicorni. Gli scontri tra i due eserciti sono crudeli e feroci.

Fiona Cohen si è occupata dello sviluppo artistico di ambienti e personaggi. Un lavoro complesso che ha dovuto fare destreggiandosi con sempre troppi pochi soldi. Ma nonostante il limite economico per farlo hanno potuto attingere alla grande esperienza nell’animazione che lo studio/produttore “Autour de Minuit” ha acquisito negli anni.

Per realizzare l’animazione CGI usata per gli unicorni si sono avvalsi del lavoro fatto per il cortometraggio di David Coquard-Dassault (vincitore a Annecy 2015) “Peripheria”, un corto che aveva colpito molto Vazquez e che ha come protagonisti dei cani neri che corrono in un inquietante condominio abbandonato. In quel caso i cani erano realizzati in 3D ma poi ripassati a mano per dargli l’effetto del 2D e integrarli nello scenario. La realizzazione degli unicorni in 3D è stata fatta seguendo quella procedura.

Tutto il 3D è stato realizzato negli studi francesi usando il benemerito Software Open Source Blender. Questo ha permesso non solo di realizzare l’animazione 3D, ma di poter usare senza problemi altri programmi per modificare il 3D disegnandoci direttamente sopra ai fotogrammi ombre e textures 2D, che potevano controllare passo dopo passo. Per farlo hanno sviluppato diversi strumenti che ora fanno parte della vasta quantità esistente nella grande comunità di animatori che usano Blender in tutto il mondo (di cui sono fieri di fare parte). Stando ben attenti a comunicare tra di loro così che ogni studio potesse usarli e non inventasse strumenti che stavano venendo sviluppati da altri studi della produzione.

Fiona non ha voluto rispondere alle domande del pubblico sulla storia perché non vuole svelare niente, ma assicura che il film sia molto femminista.

La produzione procede e prevedono di finire l’animazione a dicembre, continuare con la post produzione ancora per tre mesi e finirlo entro marzo, giusto in tempo per poterlo inscrivere alla prossima edizione del Festival di Annecy. L’unico possibile ostacolo è la scarsità di denaro, che potrebbe fermare tutto.


Il produttore
Nicolas Schmerkin racconta le difficoltà nel trovare finanziamenti. La televisione spagnola ha un canale che si occupa di animazione per adulti e li ha aiutati. Ma quella Francese, assurdamente, non ha un canale simile e spende poco e niente per l’animazione per adulti. Cosa che lo atterrisce perché non è possibile che nel 2021 lui debba ancora sentirsi dire che l’animazione sia solo un prodotto per bambini. La cosa peggiore è che i produttori che lo respingono poi siano gli stessi che si lamentano che i canali streaming gli stiano “rubando” gli ascolti.

Nei suoi viaggi per cercare fondi tra progetti e bandi nazionali ha trovato comprensione quando la commissione che esaminava il progetto era composta da persone che lavoravano nell’animazione e quindi capivano di cosa stesse parlando. Il problema è che molte di queste commissioni non sono così e esistono solo per motivi politici. Queste commissioni scappano dai progetti per adulti e sono una vera disgrazia per il settore.


La sala ha ascoltato tutta la conferenza con grande attenzione, applaudendo e ponendo ottime domande a cui è stato risposto con grande gentilezza, disponibilità e chiarezza. Alberto Vazquez ha pure regalato momenti di gioia ai fans disegnando i suoi personaggi per chi lo chiedeva. Era possibile sentire come l’interesse per il film fosse reale e molto forte.


Il saluto è per l’edizione Del festival di Annecy 2022. Dove chi scrive non ha dubbi sul fatto che il film sarà tra quelli in concorso.

Tutto lascia pensare che sarà un film incredibile.