18 Aprile 2021 12:29

George Sand: La mia vita a Nohant

Un rifugio per vivere e creare.
Le scappatelle di George Sand sono famose: le sue relazioni al di fuori del matrimonio, il suo rifiuto del decoro ipocrita, il suo abbigliamento maschile, la sua clamorosa e appassionata lotta a favore dell’emancipazione e dei diritti delle donne … L’autrice fa parlare di sé, risuona con la sua voce e, rivolgendosi al mondo attraverso la scrittura, è anche e soprattutto celebrata per il suo prolifico lavoro. Nei suoi testi, la campagna di Berry ha un posto primordiale. I suoi libri descrivono l’atmosfera campestre di un mondo che non esiste più ma che era suo. George Sand, se frequentava Parigi, trascorreva la maggior parte della sua esistenza nella sua casa di Nohant. Questa tenuta di famiglia, dove è cresciuta e ha vissuto dall’età di quattro anni, le ha fatto amare i grandi spazi aperti e la libertà. Era in questa casa che aveva la passione per le storie, era in questa casa che aveva la sua educazione sociale e contadina. È stato lì che ha visto morire tanti dei suoi cari, ed è lì che morirà lei stessa. Un luogo isolato, un paradiso roccioso, questo edificio ospiterà Liszt, Balzac, Delacroix, Flaubert e anche Chopin per quasi dieci anni. Nohant è, per George Sand e i suoi ospiti, un luogo dove la creatività può fiorire.

In un album che ripercorre l’esistenza del celebre autore, Chantal Van den Heuvel e Nina Jacqmin inseriscono sottilmente un secondo protagonista: il Domaine de Nohant. Testimone essenziale dell’esistenza di tanti artisti, le sue pareti contengono l’eco di voci che continuano ad eccitare le menti di tutto il mondo.

Un album prodotto in collaborazione con Le Centre des Monuments Nationaux.