11 Aprile 2021 14:07

Computer Grafica gioie e dolori ma ci sono alternative? I Segreti del 2D digitale di Klaus

Il digitale è fra noi (da qualche annetto). Ha cambiato, in maniera definitiva, il modo in cui si disegna, si fa animazione, si creano opere d’arte. Comporta seri problemi sui quali riflettere (che fine faranno gli originali  nell’era digitale?). C’è chi odia la CG, in modo aprioristico, pensando ai “bei tempi” in cui tutto era disegnato “a mano”, e non si usavano i “computer” (… e soprattutto con le schiene di tantissimi disegnatori ignoti pagati a cottimo, come sa bene chi abbia letto il seminale “Anime Disegnate” di Luca Raffaelli ), chiudendosi in una “Bolla” che non fa i conti con la realtà.

Non si considera come dietro la CG debba esserci, per una corretta riuscita, una vera capacità di disegnare. Né tiene conto  conto delle possibilità artistiche che la CG permette a tantissimi autori, esordienti e non, per esprimersi con formule nuove di grande efficacia. Come controprova consigliamo la lettura del  “Golem” di LRNZ, da poco proposto al grande pubblico nella collana “Visioni” , Un fuoco d’artificio di idee e narrazione.

C’è all’opposto chi esalta fin troppo  la CG, Vedendola come l’unico orizzonte possibile, per gli artisti moderni ( tutti gli altri con le loro matite e gomme se ne vadano ad esporre in qualche polveroso museo). Inorgogliendosi per il suo “Luminoso (e inarrestabile) futuro”. Deprecando, al più, l’uso semplicistico per tagliar costi e rendere più “accattivanti” le scene d’azione, con effettoni, che ne viene fatto.

I fan boy della CG non comprendono però che questo vero  e proprio fan service  – come altro definirlo – è l’uso reale che in troppi fanno della CG, riducendola a un ruolo ancillare e meramente economicistico che ne svilisce il ruolo e le possibilità. Ed esponendo, peraltro, a critiche facilissime. E molto semplicistiche.

Vi sono strade e percorsi alternativi per l’uso della CG accoppiato al 2D? Senza avere i budget della Pixar? Certamente sì, e il lungometraggio “Klaus – i Segreti di natale” di Sergio Pablos prodotto da Netflix, realizzato a Madrid, ne è un meraviglioso esempio.

Proprio della produzione di Klaus, ci parla oggi , Animation Italy nella nuova puntata dei suo dossier:
CINEMATOGRAPHY: in Animation Industry.: il 2D Digitale avanzato di Klaus.