23 Dicembre 2020 18:39

3 chiacchere con Luca Raffaelli

Ancora una bella intervista dello You Tuber “8-Bit” con un ospite d’eccezzione, questa volta  si tratta di Luca Raffaelli, ( Le Anime Disegnate) giornalista, saggista, sceneggiatore e divulgatore, uno dei protagonisti del mondo del fumetto italiano.

Sono “tre Chiacchiere” ben corpose. Dai giornaletti letti di nascosto, all’esperienza dell’Urlo, al mondo dei fumetti erotici, a Dylan Dog, ai manga,ai Giganti Robotici a Kieslowsky e la sua trilogia dei Tre Colori. Un viaggio attraverso la storia del fumetto italiano.

L’ultima opera di Luca Raffaelli, più volte citata nel video, e non casualmente  è “Ciao mamma vado in giappone” ( edito da Tunuè), realizzato insieme al disegnatore Enrico Pierpaoli.

 

Chiudete gli occhi e immaginate una enorme belva con i denti acuminati al mentolo formato famiglia. Ecco: questo è Frangipane, il cattivo della scuola, che costringe Enrichetto Cosimo a dire che lui sa chi è Shimitsu Furukawa, creatore di Robostrak, robot dalla cataratta reattiva multipla, e che a casa ha tutti i 32 manga au-tografati dall’autore. «Ah sì? E allora lunedì qui li voglio tutti», reagisce il Frangipane. Ed è così che Enrichetto, di sabato pomeriggio, parte per una missione impossibile: andare a Tokyo con Beatrice e Polletti per cercare gli albi di Robostrak, e poi trovare il suo autore perché ci metta la firma sopra!

“La vita di Enrichetto, il protagonista, è lastricata di indovinelli, giochi di parole, trovate stupefacenti e citazioni di manga famosi. È quasi una gara più che un viaggio, ma lui sa come superare tutti gli ostacoli. Il risultato è una sarabanda magica dove tutto, anche la più fantasiosa stramberia, diventa realtà. È un libro sull’amicizia, sulla difficoltà di essere figli, sulla passione per un Giappone tutto disegnato”. (Igiaba Sciego, Internazionale)

“È una sarabanda magica dove tutto, anche la più fantasiosa stramberia, diventa realtà. È un libro sull’amicizia, sulla difficoltà di essere figli, sulla passione per un Giappone tutto disegnato”. (Igiaba Sciego)