27 Ottobre 2020 10:33

View Fest 2020. Giacomo Mora presente “BREATH”. Cortometraggio sulla sfida del vivere.

Sabato 17 ottobre a Torino nella sala 3 del cinema Massimo si è tenuta, sotto l’egida della View Fest, la presentazione del Work In Progress del cortometraggio “BREATH”. Un toccante progetto presentato e ideato da Giacomo Mora, che verrà realizzato da un gruppo di artisti emergenti che lavoreranno in remoto dall’Italia e dal mondo.

Il film è tratto da una fatto reale che l’autore ha vissuto durante la sua giovinezza, l’amicizia fraterna con Francesco Brutti, venuto a mancare a soli vent’anni. Una persona dalla grande fantasia e appassionato lettore di libri fantasy che fin dalla nascita dovette convivere con una malattia al cuore che gli costò la vita, ma contro cui lottò con tenacia fino alla fine, affrontando la paura e non arrendendosi mai.

Giacomo Mora ha un ricordo indelebile del suo amico e di tutte le cose che gli ha insegnato sulla vita e il modo di vedere il mondo. La loro amicizia è tanto forte che ha deciso di raccontare questa storia struggente e importante, pur sapendo che realizzarla nel modo e con la qualità che sente necessaria non è facile.

La storia è ambientata tra la realtà dell’ospedale e un mondo di sogno, dove Francesco vive grandi avventure, ma viene perseguitato da un mostro fatto di oscurità e pulsante come un cuore.

Giacomo Mora ricorda quanto l’amico fosse infastidito delle operazioni che doveva affrontare, non amava stare in ospedale e nel corto si vuole ricreare l’angoscia che provava evidenziando la freddezza degli ambienti con pochi colori freddi, in contrasto con la luce e i tanti colori della città e dei sogni.

Nella storia avranno importanza non solo i genitori di Francesco, ma anche dottori e infermiere dell’ospedale e l’amico Tom rappresentazione del regista da bambino.

Giacomo Mora è tra gli animatori che ha preso parte alla realizzazione del cortometraggio di Cinzia Angelini “Mila”, imparando molto sull’animazione mentre collaborava e aiutato da lei a trovare un lavoro nel settore. Ha cercato i suoi collaboratori con l’intenzione di fare come la sua mentore, insegnandogli e aiutandoli a continuare a lavorare nel settore. Non ha cercato solo tra chi lavora già nel mondo dell’animazione, ma anche tra chi ha esperienza solo con illustrazione, design e fumetto.

La scelta è stata fatta guardando al talento delle persone e a quanto avessero voglia di iniziare un progetto difficile, mettendosi in gioco e lavorando nel loro tempo libero. Giacomo Mora pensa che gli illustratori abbiano un modo di approcciarsi all’immagine diverso e più originale di molti che lavorano nell’animazione. Più pronta alle sperimentazioni e senza idee preconcette.

Il corto sarà realizzato in CGI cercando di renderla con l’artisticità delle illustrazioni. Ma la forma definitiva dei personaggi è ancora in corso, ogni collaboratore al progetto ha proposto diversi stili da utilizzare, che vanno tra il disneyano allo stilizzato, cercando la propria voce. Giacomo Mora ha comunque già deciso che lo stile dovrà colpire per i particolari. Hanno pensato molto a come sarà il mostro decidendo che sarà un’informe massa pulsante dall’aspetto gassoso o liquido. Un essere immenso ma con occhi piccoli, che lo rendono ancora più spaventoso.

L’ambientazione cittadina sarà ispirata a quella della sua città, Cupra Marittima e alle altre tipiche città costiere italiane. Si vuole metterne il risalto la loro bellezza e colori e con questi la bellezza del paesaggio italiano.

Si passa a parlare dei collaboratori, il primo è David Tart, veterano dell’animazione che si presenta tramite un messaggio registrato apposta per la View. Lui iniziò la sua carriera alla Pixar e lavorò nei primi cinque lungometraggi dello studio. Dopo quelli ha lavorato per diversi studi e in uno di questi lavorava anche Giacomo. Lì aveva notato la sua abilità artistica e di animatore, ma quando all’inizio del Lockdown lui gli parlò del suo corto e gli spedì la trama e le ricerche artistiche capì che non era solo un animatore, ma anche un narratore in grado di raccontare storie profonde in modo appassionante, un esperto di cinema e di sentimenti. Leggendo la trama si commosse e decise di voler prendere parte alla lavorazione.

Non è la prima volta che lavora a un cortometraggio realizzato da una squadra di animatori sparsa per il mondo, ma è felice di vedere quanto stia diventando più facile fare questo tipo di lavoro grazie a software che aiutano sempre meglio a gestire lavoro e riunioni virtuali. Ha incontrato gli altri membri del gruppo come ha incontrato noi del pubblico, cioè tramite lo schermo seduto a casa sua. In questa produzione lui ha il ruolo di mentore e di produttore.

Il cortometraggio sarà muto, cosi la musica avrà un ruolo fondamentale per guidare l’emozione del pubblico. Per curare l’importantissimo aspetto ci saranno i compositori Luigi Bruti e Giuseppe Verdecchia. Che hanno accettato la sfida.

Parla Vittoria Barulli, Storyboard Artist che ha lavorato anche alla realizzazione dell’ambiente ospedaliero. Anche lei rimase catturata già leggendo la storia e sentendola come propria. Infatti pensa che la storia possa essere sentita da ogni persona come propria e questa è la sua forza. È alla sua prima esperienza nell’animazione e le novità di questo mondo la affascinano.

Giuseppe Di Maio è un Character desiger che ha lavorato per la nuova serie animata di “Topo Gigio” che ha debuttato di recente sulla Rai. Anche lui ha disegnato i personaggi cercando il modo migliore per rappresentarli. Racconta che Giacomo mostrato solo di recente le foto di Francesco. Così tutti hanno immaginato come rappresentarlo rendendo l’esilità del corpo unita alla forza della personalità.

Stefano Martinuz è un illustratore Freelance che lavora nella realizzazione di giochi e ama il Character Design. Ama lavorare alla pre-produzione di un progetto, quando si decide l’aspetto dei personaggi. Ha amato da subito la storia per quanto sia tragica e forte e ha iniziato a riflettere sull’uso dei colori più adatti alle varie scene e a come realizzare il mostro. Anche lui ha proposto una sua versione dei vari personaggi.

 

Denny Minonne è anche lui un illustratore e un Character Desiger emergente. È molto felice di partecipare alla realizzazione del cortometraggio perché è una storia coraggiosa, che non cerca di essere carina per vendersi più facilmente, ma vuole raccontare un fatto nato da un esperienza molto profonda. Ha realizzato diversi studi sulle forme dei personaggi

Simona Scaturro è un’illustratrice, ma ha studiato anche animazione. La storia l’ha colpita molto e le ha ricordato una vicenda simile accaduta nella sua famiglia. Anche lei ha fatto molti studi sui personaggi e per far risaltare come Francesco riuscisse a essere sempre accompagnato dalla sua fantasia, anche nelle fredde mura di una camera d’ospedale. Per lei Tom è la controparte di Francesco che sta sempre fuori a giocare, atletico e allegro. Pensa che lavorando insieme lei e i colleghi si siano inevitabilmente influenzati a vicenda. Ma questo è il modo in cui il lavoro progredisce e arriverà a trovare la sua forma finale.

Lo storyboard è stato completato e l’Animatic fatto. Da questo possono dire che il corto durerà circa dodici minuti, ma Giacomo Mora vorrebbe rivederlo per farlo di dieci minuti tondi e spera di non metterci più di due anni nel realizzarlo. All’inizio l’idea era di fare il corto per il web, ma con il crescere del sostegno ha deciso di farlo girare per i festival e gli eventi cinematografici.

Raramente si vede un gruppo di persone così unito nel voler realizzare un cortometraggio animato. Questo è un segno di quanto la storia personale dell’autore abbia colpito tutti al cuore. Auguriamo a questo cortometraggio di brillare al più presto nei programmi dei festival di tutto il mondo.

Chi vuole vedere di più e essere informato dei progressi può farlo qui, nel sito ufficiale.