23 Ottobre 2020 10:00

“Still Together, Once Again!”: per i 100 anni di Rupert Bear tornano la canzone e il cartoon di McCartney&Dunbar

Resta tuttora una delle canzoni più amate e ricordate degli anni Ottanta. Adesso “We all stand together“, l’iconico inno dedicato a Rupert Bear composto da Sir Paul McCartney, colonna sonora dell’altrettanto incantevole film d’animazione del 1984, The Frog Song”, ad esso ispirato, è in procinto di venire ripubblicato, insieme al cartoon, in occasione del centesimo compleanno dell’amatissimo personaggio creato dall’artista britannica Mary Tourtel e apparso per la prima volta l’8 novembre 1920 sulle pagine del Daily Express.

“La cosa fantastica è che Rupert non sembra invecchiato di un giorno. Essendo stato suo fan sin dai mie primi giorni a Liverpool, so cosa ha significato per generazioni di bambini e ragazzi ” – racconta Sir Paul – Nel suo carattere e nel suo atteggiamento verso gli altri, Rupert riassume le caratteristiche migliori del popolo inglese, delle nostre tradizioni, e ci riporta a un’innocenza cui tutti, in vari modi, continuiamo ad anelare. Dunque, tanti auguri e congratulazioni al mio caro amico orsetto: i tuoi tanti amici festeggiano il tuoi compleanno e io per primo ritengo che ti spetti di diritto un telegramma dalla Regina!”

Nel poetico e delicato corto animato lo stesso cantautore interpretava l’orsetto Rupert, mentre June Whitfield era sua madre e Windsor Davies il papà del piccolo ranocchio che, per la prima volta nella sua vita, come Rupert stesso, si trovava ad assistere al Grande Concerto dello Stagno.
McCartney cominciò a lavorare a questo progetto nel 1981 in sinergia con l’animatore Geoff Dunbar (The World of Peter Rabbit), ispirandosi al profondo legame affettivo di Paul verso le storie del piccolo orsetto da lui divorate durante l’infanzia, e in special modo sul suo ricordo di una specifica illustrazione che ricordava di aver visto sull’Annuario di Rupert del 1958.

Oggi film e canzone sono stati integralmente restaurati e rimasterizzati, in tempo per essere riproposti in anteprima su YouTube il 6 novembre per lanciare una nuova versione ad alta definizione di “We all stand together” in edizione limitata. Due giorni dopo Rupert Bear soffierà sulle candeline del suo centesimo genetlicaco.

La sua ‘mamma’, Mrs Tourtel dovette smettere di disegnarlo nel ’35 a causa di una vista sempre più deficitaria, e come regalo di pensionamento anticipato ottenne una quota di royalties sui ricavati dall’utilizzo della sua creatura: non male, tutto sommato. Il suo posto venne preso da Alfreds Bestall, scapolo e figlio di missionari metodisti, il quale ebbe a dire: – “le lunghe ore trascorse sulle tavole di Rupert sono state una parte importante della mia vita cristiana”. Bestall aveva già lavorato per periodici ‘adulti’ come Punch e Tatler, e sentì profondamente la ‘spaventosa responsabilità’ di prendere il testimone di una pubblicazione tanto amata e influente sui piccoli lettori. Si impegnò a migliorare le storie e elevò la qualità delle illustrazioni a livelli di assoluta eccellenza.

I suoi paesaggi, che richiamano l’amata regione di Snowdonia nel nord del Galles e in particolare il villaggio di Beddgelert, sono un elemento inscindibile del fascino senza età di Rupert Bear. Bestall continuò a lavorare fino a tardissima età (morì nel 1986, a 93 anni) e dopo di lui toccò ad artisti come Alex Cubie, John Harrold e Stuart Trotter tenere in vita una delle più sentite “tradizioni” del Regno Unito. Rupert è ancora lì, sulle pagine del Daily Express, più anziano di plantigradi celebri quali Winnie the Pooh (1926) e Paddington (1958) ma ancora ben saldo ai vertici delle classifiche editoriali e di popolarità.

“We All Stand Together”, nota anche come “The Frog Song”, venne prodotta da George Martin, il “quinto Beatle”, e vide in scena oltre a Sir Paul anche The King’s Singers e il Coro della Cattedrale di Saint Paul: restò nelle classifiche britanniche per oltre 13 settimane, mentre il cartoon di 13′ divenne il video più venduto del 1985, fruttando a McCartney una candidatura ai Grammy e la vittoria del premio Ivor Novello per la miglior colonna sonora cinematografica e di un BAFTA per il miglior cortometraggio animato.

“Ho sempre amato l’animazione. Ho iniziato con i cartoon Disney e ho continuato a interessarmene – ricordava ancora Sir Paul – da bambino desideravo sempre ricevere per Natale l’Annuario di Rupert, e l’idea per il film mi è venuta proprio da una di quelle immagini incredibili, che mi ha fatto immaginare un concerto di ranocchi in cui ciascuno interpreta diversi ruoli, coro e orchestra, e quasi potevo sentirne la musica!”

L’idea originale, in realtà, era di realizzare un lungometraggio intero su Rupert – McCartney scrisse anche diversi testi e canzoni rimasti perlopiù nel cassetto – ma le difficoltà tecniche, finanziarie e soprattuto relative ai diritti del personaggio portarono aa un drastico ridimensionamento e a percorrere territori più pratici e funzionali.

Il film risultante è stato realizzato in un’era pre-digitale, con modalità alquanto artigianali, e per questo la pellicola è stata di recente sottoposta a un certosino lavoro di restauro da parte di esperti, fotogramma per fotogramma.

Appuntamento dunque al 6 novembre su YouTube: Still Together, Once Again!

(Fonte: Daily Express)