21 Giugno 2020 19:44

Aperitoon in Tha House-Pilot Episode. L’Aperitoon al tempo del Coronavirus, in teleconferenza su Zoom.

Venerdì 12 giugno alle ore 20:30 ha avuto luogo l’Aperitoon in Tha House. L’appuntamento torinese dedicato al cinema d’animazione di cui siamo stati privati per mesi si è adeguato ai tempi ed è tornato in formato digitale. Presentato da Emiliano Fasano e messo in linea da Andrea Pagliardi, chiamato così perché l’Aperitoon di giugno si è svolto tramite una videoconferenza su Zoom.

Una serie di ospiti ha raccontato come procede l’animazione ai tempi del lockdown. Per meglio avere un quadro della situazione non si poteva cominciare se non chiamando sullo schermo Anne-Sophie Vanhollebeke, presidente di Cartoon Italia, per dirci come sarà il futuro dell’animazione.

In realtà la situazione per l’animazione sta andando abbastanza bene. Capito subito quanto la situazione fosse seria gli studi si sono adattati a lavorare da remoto, aiutando i dipendenti a organizzare la postazione di lavoro da casa. La produzione ha così potuto andare avanti senza subire grossi ritardi e evitando di mettere in cassa integrazione tutti i dipendenti.

La Rai ha capito subito quanto l’animazione fosse importante per aiutare a alleggerire la tensione di bambini e adolescenti costretti a casa e ha cambiato le sue programmazioni, offrendo un numero maggiore di serie animate. Questo situazioni li ha portati ad avere una nuova e più attenta considerazione verso l’animazione, che si spera continuerà e si sviluppi in possibilità sempre migliori.

Altra grande iniziativa di questi ultimi mesi è stata #animodacasa”. Una serie realizzata per iniziativa di ASIFA Italia composta da mini filmati dove animatori da tutto il paese mostrano come loro fanno animazione anche se costretti in casa. Per parlarne il collegamento passa a Marino Guarnieri, presidente di ASIFA Italia. Che dalla sua magnifica biblioteca racconta com’è nata l’idea dell’iniziativa.

Prima di tutto, bisogna dire che la Mad Enterteinment ha saputo gestire il momento difficile grazie alla lungimiranza del suo produttore Luciano Stella. Che appena sentito del virus aveva fatto chiudere lo studio e organizzato il personale in modo da poter far lavorare tutti da casa in anticipo rispetto gli altri. Questo gli ha permesso di portare avanti le produzioni anche se a rilento. Marino Guarnieri ha organizzato la sua postazione di lavoro nella sua libreria finendo col trovarsi un’apparecchiatura da fantascienza in casa. Questo lo ha portato a pensare di poter organizzare qualcosa per fare incontrare gli animatori. Purtroppo le occasioni di incontro tra animatori sono scarse (l’Aperitoon è un’eccezione alla regola), c’è poca comunicazione e anche in momenti dove l’isolamento non è forzato non ci si conosce molto.

In questo modo è nata una sorta di piazza virtuale che adesso piace a molti, anche se inizialmente riuscire a coinvolgere alcuni autori è stato difficile adesso gli stessi sono sostenitori.

Emiliano Fasano ha scritto a decine di autori per coinvolgerli nel progetto, ma restando realistici pensavano che avrebbero potuto ricevere una decina di contributi in tutto. Ne hanno ricevuti più di cento e li hanno tutti postati sulla pagina Facebook di ASIFA Italia al ritmo di due al giorno. Adesso pensano di postarli su YouTube per aumentare la possibilità di farli conoscere. Vengono mostrati i filmati realizzati da: Joshua Held, Fusako Yusaki, Giulia Martinelli e Dario Imbroglio.

Joshua Held è collegato e racconta di come abbia realizzato il suo corto. Si trovava nella situazione particolare di dover passare la quarantena in una casa che non era la sua. Per questo il suo personaggio dal lungo naso vaga da un ambiente all’altro della casa, come a esplorarla. Il suo filmato è stato quello che ha avuto il maggior numero di visualizzazioni.

Il collegamento passa a Donato Sansone. Ospite fin dal primo Aperitoon tornato per la prima versione web. Racconta che in questo periodo d’isolamento ha lavorato tantissimo, realizzando lavori su commissione e 3 suoi corti. Due di questi sono chiamati “Concatenations”.

L’idea per farli gli è venuta dopo due giorni in cui non aveva fatto niente. Sentendosi male per questa inattività ha iniziato a cercare tra i suoi vecchi appunti, trovando quest’idea che risale al 2007.

il concetto è montare scene diverse in modo da formarne una che sembri legata e continua. L’effetto è affascinante.

La cosa che ha stupito Fasano è che di questo corto ne abbia fatto un seguito Donato Sansone è infatti noto per la sua voglia di sperimentare continuamente nuove cose senza mai riprendere cose passate. La risposta è che gli sembrava mancasse qualcosa. La concatenazione doveva coinvolgere gli sport e così ha realizzato “Concatenations 2- Olympic games” la versione sport. Per il suono ha lavorato ancora una volta con Enrico Ascoli e insieme a lui ha deciso di rilasciare entrambi i cortometraggi sul web (li potete vedere qui ), cosa che ha avuto un grande riconoscimento e già ha avuto commissioni di lavori da persone che vogliono che utilizzi quella tecnica per loro. Pensa che realizzerà anche un terzo corto con questa tecnica. Non sa ancora su quale tema, ma non c’è due senza tre.

Si passa al collegamento con, Valerio Berruti. Artista molto noto che ha messo la sua arte al servizio del momento decidendo di collaborare a una raccolta fondi per l’allestimento di un ospedale per l’emergenza Covid-19 a Verduno, dove abita. Ospedale che si è rivelato molto importante nell’aiutare i malati e gestire la situazione.

La serie di disegni è stata da subito pensata come un’animazione in loop dal titolo “L’abbraccio più forte”. Ogni donazione pari o superiore ai 300 euro riceveva una sua tavole. Lui pensava che le donazioni sarebbero arrivate solo dagli abitanti del luogo, dopo sette giorni ha dovuto mettere uno stop da quante ne erano arrivate. 650 donazioni da tutto il mondo per un totale di 250.000 euro. Valerio Berruti ha realizzato i disegni e li ha fotografati per la realizzazione del cortometraggio, ma l’occasione ha portato anche alla realizzazione di un flipbook, pubblicato dall’editore Gallucci in edizione limitata, anche questo con l’intento di raccogliere fondi da utilizzare per aiutare gli ospedali.

Valerio Berruti è stato molto felice di parlare dopo Donato Sansone, artista che ammira molto, e ha raccontato il suo rapporto con l’animazione.

Lui ha fatto spesso animazioni e considera i suoi corti le sue opere più importanti. Le sue animazioni sono delle scene in loop, una forma che ama perché non ha un inizio ne una fine ma continua infinita. Per lui questo è un aspetto fondamentale, tanto da chiedere ai grandi musicisti che ha coinvolto nei suoi progetti di comporre una musica a cui non si potesse dare inizio o fine. Prima di presentare al pubblico il corto de “L’abbraccio più forte” vuole che passi del tempo, perché vuole evitare che l’idea del video fosse inevitabilmente legato all’emergenza. Cosa che a suo dire sarebbe una operazione di sciacallaggio che vuole evitare.

L’uscita potrebbe avvenire a settembre, per ora sta lavorando a stretto contatto con il compositore della colonna sonora perché questa possa essere il più possibile fusa con l’animazione. Non rivela chi sia la persona che sta componendo la musica, ma visti i precedenti si può immaginare che sarà una grande personalità della musica.

L’ospite seguente a apparire sullo schermo è Maurizia Sereni dello studio “Movimenti” per parlare della loro nuova serie animata con protagonista il mitico Topo Gigio. Lei è stata la responsabile della scrittura e ha controllato ogni parte della storia.

La grande sfida è stata adattare il personaggio ai tempi per farlo amare dai bambini senza cambiarne la personalità. La serie avrebbe dovuto debuttare a settembre, ma il periodo difficile che stiamo vivendo aveva colpito duramente i bambini nel non farli uscire di casa. Per questo motivo la Rai decise di fare loro una sorpresa trasmettendo i primi 15 episodi nel periodo pasquale, quando il lockdown era più forte. Il resto della stagione è ancora in fase di sviluppo e verrà rilasciato a Settembre.

Per capire quanto fosse grande la serietà con cui lo studio Movimenti ha trattato il personaggio viene mostrata una sua presentazione che raccontata la storia di Topo Gigio, dall’invenzione di Maria Perego al successo nelle televisioni italiane e di molte altre parti del mondo dove il personaggio è celebre, per far conoscere ai bambini il suo passato.

Mentre lavorava alla serie poteva contare sul parere critico dei suoi 19 nipoti, che hanno seguito dall’inizio la nascita di quello che per loro è diventato “Il cartone della zia”.

La serie è stata fatta interamente in Italia. La pre-produzione nello studio Movimenti di Milano, l’animazione nello studio DogHead Animation a Firenze per poi tornare a Milano per la post-produzione. Dimostrando così che la presenza di ottimi professionisti in Italia è sempre più grande.

La discussione torna a Emiliano Fasano, che si interroga su come sarà considerato in futuro il Festival di Annecy 2020 unicamente digitale che si sta svolgendo in questi giorni. La paura è che possa essere considerato un’edizione buttata, così che chi sia stato selezionato rischi di non aver la considerazione giusta. Ma non può essere così.

A proposito chiede l’opinione all’ospite successivo. Andrea Martignioni, il grande musicista realizzatore di centinaia di colonne sonore per il cinema. Per lui l’edizione 2020 di Annecy è reale, il mondo dell’animazione ha bisogno di Annecy per capire come andrà la produzione dell’intero anno e andare avanti. Spera che gli artisti non si sentano figli di un Dio minore per essere stati selezionati quest’anno.

Tra i corti in concorso quest’anno ce ne sono due di cui ha realizzato il sound design. Entrambi i corti sono talmente particolari che lavorare insieme ai suoi autori è stata una situazione emozionante e piacevole come non gli capitava da anni. Il primo corto èFreeze Flame” di Soetkin Vertegen; sperimentale e realizzato animando figure realizzate in ghiaccio che si sciolgono e trasformano. Il secondo è Happiness” di Andrey Zhirkov; realizzato con una Stop Motion che occupa lo spazio in maniera intensa. Ci si interroga su come si svolgeranno le votazioni per Annecy 2020, se i giurati verranno riuniti in una sala per fagli vedere i corti insieme e discuterne dopo o se faranno tutto da casa vendendoli tramite la rete? In realtà, per quanto l’idea della visione insieme sia romantica, già da anni alcuni giurati la saltano preferendo guardare i corti sui propri schermi quando possono.

Oltre a Annecy quest’anno è diventato direttore artistico dell’amato festival “Animaphix international Animated Film Festival, chiamato dalla stessa Rosalba Colla. Il festival si svolgerà a Bagheria dal 29 Luglio al 2 Agosto e potrebbe essere fatto realmente e non in virtuale.

Ultimo discorso che vuole fare riguarda il nuovo volume della raccolta di cortometraggi d’animazione italiana “Animazione 6” di cui gli è appena arrivata una copia in anteprima . curata dallo studio OTTOmani, diventato da solo DVD a essere un libro più dvd che può vantare la prefazione scritta da Marcel Jean e altre grandi figure dell’animazione. Come già era accaduto con il volume 5, i corti saranno di autori Italiani che vengono prodotti all’estero o di autori che dall’estero lavorano in Italia.

Salutato Andrea Martignoni lo schermo passa agli ospiti successivi, si tratta di Emanuele Motti e Vittorio Ascolani, due studenti diplomati allo IED che hanno trovato il loro corto di diploma “3 Minutes to Live” tra i selezionati dei corti di fine studio di Annecy, letteralmente. Ovvero, lo hanno saputo tramite gli amici che avevano visto il titolo tra i selezionati mentre loro ne erano totalmente all’oscuro (seriamente, com’è stato possibile?).

I due sono ovviamente felici del fatto e hanno le idee chiare su cosa sia l’animazione per loro e cosa vogliono fare. Amano l’animazione nello stile geniale e politicamente scorretta e dall’estetica sgradevole e acida di Adult Swim e hanno realizzato un cortometraggio che è un’escalation di eventi di violenza gratuita e assurda. Una delizia da guardare realizzato senza una trama vera ma gettandoci idee dentro una dietro l’altra col solo proposito di divertire.

L’anteprima del cortometraggio è stata fissata nel festival di Annecy, ma lo hanno richiesto già molti altri festival.

Adesso stanno lavorando entrambi nello studio “Movimenti” come Concept Artist e Character Designer e tra il lavoro per lo studio stanno realizzando anche altri corti, ma più introspettivi e con trama.

Per continuare e finire in bellezza l’ultimo ospite è stato Andrea Vinciguerra in collegamento da Londra, dove vive e lavora ormai da anni. Anche lui ha un cortometraggio in concorso a Annecy intitolato “No, I Don’t Want to Dance!” ma tra i professionisti. Unico corto in concorso realizzato da un italiano.

La sua carriera cominciò come musicista, poi iniziò a realizzare videoclip e con queste esperienze si trasferì a Londra.

L’animazione è una tecnica che ha usato nei suoi video, ma dopo aver lavorato a un progetto realizzato con la Puppets Animation si è innamorato di quella tecnica. Aveva da un’idea per un cortometraggio che da realizzare dal vero sarebbe stata davvero difficile e costosa, ma a pupazzi diventava molto più possibile. Inoltre la tecnica gli offre la possibilità di essere attento ai più minimi particolari e poter controllare ogni aspetto delle messa in scena. Un aspetto che asseconda il suo piacere per i particolari.

Così ha deciso di sperimentare, ha affittato un magazzino e radunato una squadra di una quindicina di persone, che comprendeva molti giovani e promettenti animatori della scena Puppets di Londra, per aiutarlo nella realizzazione.

La realizzazione è durata sette settimane, di cui tre passate nella realizzazione di pupazzi e scene e le restanti nella realizzazione e post-produzione.

È stata una bell’esperienza, molto dura. Più di una sera lui e l’animatore capo sono rimasti svegli tutta la notte per finire il lavoro in tempo.

Il cortometraggio ha già girato molti festival prima di arrivare a Annecy, riscuotendo successo e vincendo premi. Lo ha aiutato a aprire gli occhi, vuole continuare a realizzare cortometraggi animati, alternandoli con le produzioni dal vivo. Lavorando soprattutto nel realizzare storie per poi decidere quale medium sia meglio usare per realizzarle. in questi giorni sta studiando un progetto d’animazione in 2D che vuole mostrare ai produttori.

Il cortometraggio è un delirio di situazioni normali dove si intromette una musica che trascina chiunque l’ascolti facendoli ballare, non importa cosa stiano facendo o dove si trovino. Una situazione tragicomica realizzata con pupazzi rivestiti di stoffa e dall’espressione leggermente agitata.

Con questo si è concluso l’Aperitoon in Tha hause.

Emiliano Fasano chiama con se l’amico Andrea Pagliardi, che come sempre ha gestito gli eventi e mandato i corti al momento giusto, per salutare insieme gli amici e parlare con alcuni di loro.

L’idea è quella di fare un altra riunione su Zoom il primo luglio, per parlare insieme del Festival di Annecy 2020 e delle impressioni che ha lasciato.

Con questa promesse di appuntamento si chiude la diretta zoom.

Un’Aperitoon atipica, ma piena della stessa energia di sempre. Perché anche noi abbiamo bisogno di un momento d’incontro e condivisione per ritrovarci. Per questo, grazie Emiliano Fasano, Andrea Pagliardi e tutti gli ospiti della serata. È stato bello stare con voi per un po’.