Carl Barks, si sa, fu colui che ha dato la vita al mondo dei paperi. Ha trasformato Paperino, da semplice spalla comica, a Personaggio completo, con una propria psicologia e tutto quel che serve a renderlo una persona. E ha creato altri personaggi della serie, da Zio Paperone ad Amelia, dalla Banda Bassotti ad Archimede Pitagorico.
La sua Opera si propone come un unicum letterario, nel quale il mondo dei paperi viene sviscerato e utilizzato per rappresentare il mondo degli umani statunitensi di quegli anni. Barks lo fa con umorismo, con ironia, con senso dell’avventura, con introspezione. Ogni tanto usa la verga della satira, come quando ridicolizza il movimento scoutista mostrandone senza remore i difetti attraverso le Giovani Marmotte. Satira adatta anche ai bambini, naturalmente, che, tramite il racconto, vedono gli errori e possono ragionarci per proprio conto e capire cosa evitare.
Un mondo variegato, ma sempre coerente con l’analisi e il pensiero di Barks, ovviamente.
Che sia tutto un altro mondo, rispetto a quello infantilizzato e ammorbidito da eccessi di politicamente corretto cui ci hanno abituato altri autori in seguito, appare evidente. Il Paperino di Barks mostra schiettamente la vita ai suoi lettori, senza risparmiare critiche severe che, anzi, sono decisamente utili e stimolanti, proprio per i lettori giovani.
Per questi, e altri, motivi, consiglio vivamente la lettura delle avventure dei Paperi di Carl Barks come un’Opera a tutti gli effetti, da non confondere con quelle degli altri autori, compresi coloro che si sono espressamente ispirati al suo mondo grafico e narrativo.
A proposito del mondo grafico di Carl Barks, che naturalmente si e’ evoluto man mano nel tempo, ecco qui, a titolo di esempio, qualche model sheet, fra quelli che si trovano nella Grande Rete (o da me scansionati).
Quanto al mondo letterario di Carl Barks, la faccenda si complica. Se lo stile grafico di Barks lo si potrebbe assimilare (e personalizzare senza tradirlo) con adeguato esercizio, non si pensi di fare la stessa cosa con la sua narrazione. Qui entra in gioco la mente dell’autore, le cose che sente e che vuole raccontare, oltre al modo di raccontarle. Certo, studiando la sua Opera si potrebbe acquisire la necessaria familiarita’ col suo universo narrativo, capire la psicologia dei personaggi, afferrare le relazioni emotive fra di loro, persino il mondo fisico in cui vivono puo’ essere descritto e parzialmente definito. Si puo’ anche tentare di cercarne le “regole interne”. Ma non clonare. Al massimo imitare, ispirarsi al suo stile di racconto. Cosa che hanno fatto i molti, ovviamente, ma, ci mancherebbe altro, ciascuno a proprio modo. Ogni autore ha le proprie cose da raccontare, le racconta a modo proprio e a volte non riesce nemmeno a farsi capire… Per cui, se vai per questa ardua via, esprimi te stesso, divertiti senza pretendere di essere “il nuovo Barks”… e fatti capire senza bisogno di spiegazioni didascaliche a latere!
Qui qualche immagine legata a Barks, dei lavori di Barks, di suoi emuli o fan, dalla mia collezione di immagini, da scansioni ecc.
Per andare a fondo nella comprensione dell’originale Opera di Barks, il libro giusto e’ sempre questo, il mitico Introduzione a Paperino:
Per leggere, magari in ordine cronologico, tutte le storie di Barks coi Paperi, invece, devi procurati questi volumi, corredati da note di grandi esperti come Luca Boschi e amici (in rete con un poco di sconto, in cartaceo e in digitale):
In tutto dovrebbero essere 48 volumi, prima o poi, in quanto si tratta della riedizione della collana uscita in edicola nel 2008 (La grande dinastia dei paperi) per il Corriere della Sera, curata da Luca Boschi e Lidia Cannatella, con la collaborazione di Alberto Becattini e Massimo Marconi, e col bel lettering di Diego Ceresa.
Oppure, se leggi l’inglese, puoi comprare questi (anch’essi disponibili in rete con un po’ di sconto):
Qui ti ho messo solo gli ultimi quattro. Tutti gli altri, editi in lingua originale da Fantagraphics, li trovi a questo link: https://amzn.to/2UUsrCN
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