MOSTRA “CHILD BRIDES – IL LUPO E LA BAMBOLA” NUOVO CINEMA AQUILA, VIA L’AQUILA, 68
DAL 28 FEBBRAIO AL 14 MARZO
INAUGURAZIONE VENERDÌ 28 FEBBRAIO ORE 18
INGRESSO GRATUITO
Il Municipio Roma V, nell’ambito della programmazione volta all’educazione della cittadinanza contro ogni discriminazione attraverso il linguaggio delle arti, ha accolto favorevolmente la proposta dell’Associazione Ti Amo Da Morire Onlus per l’organizzazione della mostra “Child Brides – Il Lupo e la bambola” al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno delle spose bambine.
La mostra parla di infanzia negata, sogni e speranze rubati, di innocenza violata con un linguaggio lirico, allusivo, mai troppo realistico o dai toni urlati e violenti.
Prosegue l’impegno culturale e sociale nato con la mostra contro il femminicidio MALEfemmina, svoltasi nel 2018 presso la Casa della Cultura a Villa De Sanctis.
Grazie alla sinergia tra il curatore, il Professor Antonio Enrico Maria Giordano, l’Assessorato alle Politiche Culturali e Pari Opportunità del Municipio V, le Commissioni Consiliari Municipali Cultura e Pari Opportunità, l’Associazione Ti Amo Da Morire Onlus e la psicologa Antonella Serra si è potuta realizzare questa nuova mostra al Nuovo Cinema Aquila.
In esposizione opere di pittura, scultura, fotografia, installazioni, grafica sui drammatici fenomeni delle spose bambine, della violenza di genere, delle mutilazioni genitali dei seguenti artisti internazionali (Italia, Iran, Australia e USA), 8 donne e 6 uomini: Tomaso Binga, Giancarla Frare, Patrizia Molinari, Giulia Napoleone, Virginia Ryan, Barbara Schaefer, Mahshid Mussavi, Annalisa Pitrelli, Franco Fiorillo, Natale Platania, Massimo Ruiu, Lorenzo Attolini, Majid Bita Ghenura, Mirco Guardabassi.
Molti sono noti per pluriennali attività di esposizioni nazionali e internazionali, spesso impegnati su problematiche femminili, sociali e ambientali, chiamati ora a confronto con artisti più giovani ma altrettanto sensibili. Nonostante i differenti linguaggi espressivi, stili figurativi o astratti, provenienze geografiche e formazioni di ciascun artista presso svariate Accademie di Belle Arti e Università (Roma, Arizona, Bologna, Canberra, Catania, Napoli, New York, San Francisco, Teheran), tutti esprimono una polifonica denuncia della violazione dei diritti umani dell’infanzia e della donna, indicati nella Dichiarazione Universale proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite già il 10 dicembre 1948 ma spesso tristemente ignorati e calpestati, non soltanto in paesi dell’Oriente e in Africa ma anche nei civilissimi USA. Legislazioni ancora basate sul patriarcato e sul maschilismo non di rado ancora consentono matrimoni forzati tra adulti e bambine, a volte riparatori di stupri.
Inaugurazione venerdì 28 febbraio alle ore 18 con degustazione di vini Casale del Giglio L’esposizione a ingresso libero sarà aperta tutti i giorni dalle ore 16 alle 21.30.