19 Febbraio 2020 18:00

La Principessa Zaffiro disponibile nelle fumetterie il primo volume della nuova edizione J Pop

Esce oggi  19 febbraio, in libreria e Fumetteria, sempre per l’etichetta J-POP Manga il primo volume de La Principessa Zaffiro ( Ribon no Kishi), letteralmente il Cavaliere del Fiocco) di Osamu Tezuka. Ovviamente per la nota collana Osamushi Collection.

Chi è Zaffiro? Principessa nata con due cuori, di ragazzo e di ragazza, in un corpo femminile, vive una doppia vita: eroico principe erede del
regno (che tiene così lontano dalle grinfie del malvagio zio) e
principessa innamorata del principe Franz Charming di Goldland. Nobile rampollo di un regno vicino. Tra complotti demoniaci, streghe e angioletti dispettosi, il primo esperimento di Tezuka con i manga per ragazze è ancora oggi una lettura emozionante e irrinunciabile.

Si tratta davvero di una delle pietra miliari del genere manga. Anzitutto fu il primo shōjo manga a cui ha lavorato Osamu Tezuka, pubblicato a puntate sulla rivista Shojo Club, tra il 1953 e il 1956, riprendendolo più volte nel tempo. Nel realizzarlo di fatto ricreò totalmente il genere. Fino ad allora i manga diretti al pubblico femminile (in prevalenza bambine), non erano degli story manga ma semplici storielline autoconclusive. Osamu Tezuka dimostrò che era ben possibile anche in questo ambito creare una vera narrazione di ampio respiro e durata (alla fine il manga contava 4 Tankoban).

Esplicitamente la Sensei Ryoko Ikeda ha riconosciuto il debito con Zaffiro nella creazione della sua Lady Oscar, ma è tutto il genere delle maghette guerriere ad essere debitore con la creatura di Osamu Tezuka.  Fù  il primo shōjo manga  ad essere adattato in forma di anime, a colori, dalla casa di produzione di Tezuka, la Mushi Production, Ben 52 episodi trasmessi sulle televisioni nipponiche dal 1967 al 1968. Una serie animata ancora oggi molto popolare nel nostro paese. Questo manga, nato come un’opera indirizzata alle ragazzine degli anni cinquanta,  grazie al dinamismo del tratto di Osamu Tezuka, alla sua capacità di creare personaggi ben delineati, ed ad una trama ben imbastita, è riuscito ad attraversare indenne la prova del tempo, basterà sfogliarne qualche pagina per comprenderne la ricchezza, conquistando tantissimi fan in tutto il mondo.

Ha ispirato   generazioni di autori aprendo  la strada a riflessioni e variazioni su tematiche molto sentite come è ben evidenziato nella postfazione al volume firmata da Maria Sara Mignolli.

«Ma chi è Zaffiro? Un principe o una principessa? Chi ricorda l’anime, uscito in Italia nel 1980, sa che fin dalla sigla iniziale non ci sono dubbi sull’identità del protagonista anche perché fin dalle prime strofe della canzone ci troviamo di fronte a unenorme spoiler. Tutto il gioco di scambi di identità, l’ambiguità, e gli equivoci presenti nell’opera vengono immediatamente risolti dalle prime parole: “La Principessa Zaffiro/del regno di Silverland/in compagnia dell’angelo Tink/come un uomo lotta e vaaa”. Fin qui, niente di strano. Per noi, oggi, non è la prima volta che una fanciulla veste abiti maschili e si comporta da uomo. Senza voler scomodare un’altra famosa eroina del manga, arrivata anni dopo, ci basti solo pensare a Giovanna d’Arco, che nel lontano 1430, durante la Guerra dei Cent’anni tra Francia e Inghilterra, appena adolescente, indossò un’armatura e si mise alla guida di un esercito. C’è però una differenza sostanziale tra questi personaggi e Zaffiro: nessuno mette in dubbio la loro identità di genere, mentre per la protagonista di Ribon no kishi tale identità non è così ovvia».

SI badi però, Osamu Tezuka. ha lavorato alla prima versione del manga dal 1953 al 1956. Aveva in mente un pubblico di ragazzine e ragazzini in età prepuberale, e da autore sensibile qual’era ha rispettato il suo pubblico, scegliendo temi che potevano loro interessare e trattandoli in modo adatto alla loro età.  Anche il tema della morte, che oggi, nella letteratura per l’infanzia è quasi un tabù.  Particolarmente gli interessava  affrontare il tema dell’ identità sessuale in relazione al comportamento sociale. Può una bambina permettersi di essere decisa ed indipendente? Può un bambino maschio mostrare gentilezza? Mansuetudine? Sono domande che tutti noi abbiamo ascoltato. Non è casuale che il personaggio più maschilista del manga, sia una donna.   Chi avesse in mente che La principessa Zaffiro sia un pampleth “ante litteram” del movimento “MeToo“, forse è bene cambi letture. Zaffiro parlava anzitutto ai bambini ed alle bambine del Giappone ( e non solo)cresciute in una società ancora intrisa di machismo e militarismo, inculcato a forza. A loro mostrava nuovi modi di comportarsi. E questi temi sono ancora molto presenti anche nella nostra società.

Chi avesse visto solo la serie animata troverà davvero interessante confrontare il manga con essa. Si aspetti delle sorprese a cominciare dal Character design ma siamo certi le apprezzerà.

Se volete approfondire l’analisi del manga della principessa Zaffiro, vi rimandiamo a questa ampia analisi dedicata alla Principessa Zaffiro, scritta alcuni anni fa , per altra edizione, ma sempre di di grande interesse.

L’opera ha cadenza di uscita bimestrale, il secondo volume  uscirà infatti ad aprile, il terzo a giugno, mentre all’inizio della prossima estate sarà pubblicato il volume inedito in Italia.

La Principessa Zaffiro:
Scheda Tecnica
3 VOLUMI – SERIE COMPLETA
FORMATO – 15×21 – BROSS. CON SOVRACC. PAGINE – 240, B/N
PREZZO – 12,00€

Fonti Consultate: Comunicato Stampa, Animeclick