4 Gennaio 2020 07:01

Vogue Italia per la prima volta propone un numero interamente illustrato

Dal 7 gennaio sarà nelle edicole italiane il numero di Gennaio  della rivista “Vogue Italia“, per la prima volta nella storia della rivista la copertina ed i servizi verranno realizzati utilizzando solo illustrazioni, create da artisti, noti, emergenti, nomi dell’arte e leggende del fumetto fra i quali l’illustratore giapponese Yoshitaka Amano.

Si tratta di una prima assoluta per Vogue, che mai nella sua storia ha realizzato un proprio numero prescindendo dalla fotografia. Una sfida che non nasce dalla pura e semplice “voglia di stupire” ma – come ha spiegato il direttore dell’edizione italiana, Emanuele Farneti, nel suo editoriale – dalla volontà di dare concreta attuazione ai valori ed  alle scelte di sostenibilità che tutti i direttori delle 26 edizioni della rivista si sono impegnati ad attuare nel prossimo decennio.

All’interno del nuovo numero troverete sette diverse storie e sette diverse copertine, che raffigurano una modella in abito della Maison Gucci, realizzate ognuna da un diverso artista cooperando con gli stilisti, ed usando i volti di vere modelle. Hanno contribuito a questo numero:   David Salle, pittore e fotografo statunitense. l’artista genovese, celebre per le sue  performance, Vanessa Beecroft, la pittrice mozambicana Cassi Namoda, il fumettista italiano Milo Manara, la pittrice francese Delphine Desane, l’artista italiano Paolo Ventura e, come detto, l’illustratore giapponese Yoshitaka Amano.

Le copertine sono state pubblicate sulla pagina Instagram di Vogue, accompagnate dalla frase «No photoshoot production was required in the making of this issue», ovvero «per questo numero non è stato fatto alcun servizio fotografico».

Il denaro risparmiato per questa edizione – una cifra non indifferente considerando che il numero di dicembre della rivista avevacomportato per la sua realizzazione una ventina di voli, una decina di viaggi in treno e la messa a disposizione di una quarantina di auto, coinvolgendo centocinquanta persone con relativi costi – servirà a finanziare il progetto di recupero  della  Fondazione Querini Stampalia, la cui struttura è stata gravemente danneggiata dall’acqua alta.

Ringraziamo per questa interessante notizia, che speriamo abbia imitatori, Massimo Soumarè ( traduttore e scrittore e noto esperto del mondo nipponico).

Fonti Consultate: Vogue Italia,  ilpost