11 Novembre 2019 08:06

Libia – giornalismo a fumetti per capire quel che non vogliamo capire

Quasi fosse un gradevole diario di viaggio, di quelli che mi piacciono tanto, disegnati su Moleskine, il racconto giornalistico Libia (scritto da Francesca Mannocchi, sceneggiato da Daniele Brolli e disegnato da Gianluca Costantini ) si dipana partendo da gradevoli cartine, all’inizio di ogni capitolo, disegnate col tratto immediatamente riconoscibile di Costantini.

Fin da piccolo ho amato le cartine geografiche, in particolare quelle disegnate con l’aggiunta di piccole rappresentazioni di monumenti o altro a caratterizzare iconograficamente i luoghi. Ce n’erano spesso sul Corriere dei Piccoli. Mi facevano sognare. Le guardavo e riguardavo e la fantasia viaggiava su quei segni…

Ma qui la fantasia lascia il posto all’odore della realtà. Sì, il disegno rappresenta anche gli odori che le parole chiare di Francesca suggeriscono e le figure essenziali di Gianluca incarnano. Insomma, ce n’è quanto basta per capire. Per capire quello che uno preferirebbe continuare a non capire, magari nemmeno sapere. Quello che ti fa pensare quanto sei fortunato a essere nato altrove e quanto sia facile essere vittima della nostra disgustosa umana disumanità. Quello che ti fa chiedere quanto fegato e quanta umanità ci vuole per fare il giornalista.


Scheda fornita dall’editore Mondadori:

FRANCESCA MANNOCCHI – GIANLUCA COSTANTINI

Libia

Oscar Ink

144 pagine, 18 euro

IN LIBRERIA DAL 29 OTTOBRE

IL LIBRO

Da circa un decennio la questione libica divide profondamente l’opinione pubblica italiana. Da un lato chi è stato favorevole all’intervento armato nel 2011, dall’altro i contrari. Da un lato – soprattutto – chi pensa che il flusso dei migranti verso le nostre coste vada fermato con ogni mezzo, e che i centri di detenzione “legali” e illegali in Libia siano una soluzione, dall’altro chi ritiene che i migranti imprigionati in Libia abbiano il diritto di fuggire ed essere salvati da trafficanti e sfruttatori. Bianco o nero; pieno o vuoto; tutto o niente. Ma come sempre la realtà è più complessa. Occorre conoscerla. Questo volume dà notizia di una Libia diversa da quella dei telegiornali e dei post sui social. È la Libia dei libici, la Libia delle code fuori dalle banche per procurarsi una moneta che non ha più valore. La Libia dei ragazzi che hanno combattuto il regime di Gheddafi e ora lo rimpiangono perché almeno, “quando c’era lui”, si sentivano sicuri; e non mancavano soldi, corrente elettrica, benzina. La Libia delle madri ferme alla finestra in attesa di figli che non torneranno. La Libia degli anziani che hanno attraversato decenni di dittatura e si guardano sempre le spalle. La Libia della gente comune che subisce ogni giorno ricatti dei militari, abusi, rapimenti, e vive perennemente nel terrore.

Le parole di Francesca Mannocchi e i disegni di Gianluca Costantini ci affidano una storia terribile che interroga la nostra stessa coscienza. E tuttavia, fra queste pagine dimora ancora la speranza.

GLI AUTORI

Francesca Mannocchi. Giornalista d’inchiesta, ha lavorato in Libia, Iraq, Tunisia, Libano, Siria, Egitto, dedicandosi soprattutto alle questioni dei migranti e alle zone di guerra. Ha scritto per importanti testate internazionali («L’Espresso», «Al Jazeera», «Middle East Eye», «Stern») e diretto documentari per Rai3, la7, Sky News. Isis, Tomorrow, diretto con Alessio Romenzi, è stato presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 2018. Ha pubblicato Se chiudo gli occhi… La guerra in Siria nella voce dei bambini (2018), Porti ciascuno la sua colpa (2019) e Io Khaled vendo uomini e sono innocente (2019).

Tra i molti riconoscimenti che ha ricevuto, il Premio Franco Giustolisi per i suoi reportage sul traffico di migranti e le carceri libiche e il prestigioso Premiolino.

Gianluca Costantini Attivista per i diritti umani, ha messo il suo talento grafico al servizio di importanti cause umanitarie, collaborando tra gli altri con ActionAid, Amnesty, Cesvi, ARCI ed Emergency. Censurato dal governo turco, ha pubblicato le sue storie su importanti testate italiane, francesi, statunitensi e turche. I suoi disegni hanno accompagnato prestigiose manifestazioni come l’HRW Film Festival di Londra, il FIFDH Human Rights Festival di Ginevra, il Festival dei Diritti Umani di Milano e il Festival Internazionale a Ferrara. Ha vinto numerosi premi per la sua opera artistica e umanitaria, tra cui il premio Arte e diritti umani di Amnesty International. Nel 2017 è stato candidato agli European Citizenship Awards.