11 Giugno 2019 01:14

Annecy 2019: partita la 43. edizione tra conigli, mummie e… Playmobil

Dopo una parentesi nella Grande Salle del Bonlieu dedicata all’attualità, con i Gilet Jaunes che hanno concordato uno spazio all’interno della Cerimonia di Apertura per far presenti ancora una volta i motivi del loro dissenso dal Governo di Macron, si è inaugurata ufficialmente la 43. edizione del Festival di Annecy.

Il direttore artistico del Festival, Marcel Jean, come sempre perfetto padrone di casa.

Ad aprire come di consueto le danze – metaforicamente, dato che in giornata si erano già succedute numerose proiezioni (di cui vi parleremo in seguito) – sono state due anteprime nazionali, “Mummy Dummy” e “Playmobil: The Movie”.

Il primo era un episodio della nuova serie tv dedicata ai sempiterni Looney Tunes, una sorta di reboot dello storico franchise Warner Bros in cui si intende recuperare lo spirito iconoclasta e comicamente distruttivo degli originali, lasciando massima libertà all’estro degli animatori. Nell’esempio in questione, si può dire che il risultato è stato centrato: ma, diciamocelo, con un fuoriclasse della comicità come il vecchio Bugs Bunny si vince sempre facile. Forse, l’unica perplessità è proprio data dall’eccessiva somiglianza con le comiche del passato: un po’ di originalità in più, alla “Roger Rabbit” per intenderci, non guasterebbe.

La seconda anteprima era dedicata al lungometraggio animato dedicato agli storici rivali dei mattoncini LEGO, ovvero i Playmobil.

“Playmobil, The Movie” uscirà in Francia il 7 agosto (in Italia forse il 16), ed è una co-produzione franco-tedesca in lingua inglese, diretta dal veterano USA dell’animazione Lino DiSalvo, in cui vengono messe in campo praticamente tutte le varie location disponibili nel mondo Playmobil, sulla falsariga di ciò che avveniva in “LEGO Movie”. Ma ciò che in quest’ultimo era folle anarchia creativa comunque sempre motivata da una trama ben congegnata, qui appare solo un mero espediente per mettere in mostra nuove linee commerciali con la scusa di una storiella di formazione già vista e rivista praticamente in tutti i blockbuster animati degli ultimi anni.

Onesto intrattenimento, diciamo, al servizio del committente e del marketing, condito di canzoncine persino orecchiabili, e che in estrema sintesi potremmo liquidare come una barzelletta mal raccontata: “Ci sono Hannah Montana, Erik il Rosso, 007, Jack Sparrow,  Caligola, un’amazzone, un’aliena, un cavernicolo, il Drugo Lebowski e C1-P8 che tutti insieme cercano di tenere in piedi una trama… “

Scommettiamo che ce lo ritroveremo candidato all’Oscar?

E comunque io volevo il Drugo…