11 Giugno 2019 09:00

Annecy 2019: i “modesti eroi” di Ponoc alfieri dei valori olimpici verso Tokyo 2020

Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha annunciato oggi al Festival di Annecy di avere avviato una collaborazione creativa con lo Studio Ponoc di Tokyo, commissionandogli la realizzazione di un cortometraggio animato ispirato ai valori olimpici, previsto in uscita per il prossimo anno.

Il progetto rientra nella programmazione di avvicinamento alle Olimpiadi di Tokyo, che si svolgeranno in Giappone dal 24 luglio al 9 agosto 2020, e mira a condividere con un vasto pubblico internazionale di artisti e appassionati i messaggi propri della manifestazione sportiva per eccellenza, ovvero fratellanza, speranza e pace.

“I valori fondamentali dello spirito olimpico sono potenti e sempre più necessari nel mondo di oggi” – ha dichiarato Francis Gabet, direttore della Fondazione Olimpica per la Cultura e il Patrimonio (FOCP)“Con l’avvicinarsi di Tokyo 2020 abbiamo deciso di sperimentare il linguaggio dell’Animazione quale veicolo creativo per esprimere i Valori olimpici di eccellenza, rispetto e amicizia. Dal momento in cui siamo entrati in contatto con lo Studio Ponoc, siamo stati incuriositi dal modo in cui i suoi talenti creativi avrebbero reinterpretato questi temi in prospettiva estetica e narrativa peculiare, utilizzando la migliore animazione disegnata e dipinta a mano. Con un focus su argomenti universali e fondamentali per l’umanità, questo film contribuirà non solo a promuovere i Giochi Olimpici di Tokyo 2020 ma saprà di certo anche ispirerare le generazioni future “.

La commissione del CIO a Studio Ponoc rientra nell’ambito delle arti internazionali e dei Programmi culturali, guidati dalla FOCP, e si propone di coinvolgere gli artisti a reinterpretare quei legami tra sport e cultura che sono fondamentali per il movimento olimpico, e per aiutare a promuovere un nuovo
e più dinamico dialogo con la società attorno ai valori olimpici.

I programmi sono stati istituiti nel quadro dell’agenda olimpica 2020, nell’ambito della tabella di marcia per il futuro del Movimento olimpico, in particolare la Raccomandazione 26, che mira a rafforzare ulteriormente la sinergia tra sport e cultura ai Giochi olimpici e tra di essi.

Dopo le candidature agli Oscar ottenute con la collaborazione in veste di produttore ai film Ghibli “La storia della Principessa Splendente” (2013) e “Quando c’era Marnie” (2014) Yoshiaki Nishimura ha fondato lo Studio Ponoc nel 2015 e commenta così questa nuova avventura: “L’animazione è una narrazione visiva, un magioco linguaggio universale capace di comunicare attraverso le culture. Siamo lieti di accettare la sfida, insieme a FOCP, di creare un bellissimo film d’animazione in stile tradizionale che parlerà a tutto il mondo, in particolare ai bambini,  incoraggiando tutti ad abbracciare la vita con un pacifico e tollerante spirito nel proprio cuore, indipendentemente dalle sfide che possono si possono affrontare nella vita”.

In attesa di ammirare questo film, ad Annecy è stato possibile assistere durante la prima giornate del Festival all’anteprima nazionale di “Modest Heroes” , primo blocco del progetto “Ponoc Short Films Theatre” in cui i migliori talenti dello Studio si sono messi alla prova nella regia e nella sceneggiatura.

Il tema è già in linea con lo spirito olimpico, tenuto conto che “i modesti eroi” dei titolo sono anzitutto persone “normali” alle prese con piccoli e grandi eroismi quotidiani, in un trittico che tenta anche di sviluppare nuove vie stilistiche sia nello storytelling che in un’iconografia ancora un po’ troppo condizionata dal “grande padre” Ghibli, da cui proviene la maggior parte degli animatori di Ponoc.

Questa difficoltà a “emanciparsi” si vede nettamente nel primo corto, “Kanini & Kanino”, diretto da Hiromasa Yonebayashi, e in cui pare di rivedere il mondo fantastico di “Arietty”, suo esordio alla regia per Ghibli, e come per il suo precedente esordio alla regia con Ponoc in “Mary e il fiore della Strega”  l’impressione generale di un raffinatissimo déjà vu non abbandona lo spettatore più esperto.

Ben altro spessore, a parere di chi scrive, negli altri due segmenti, accomunati da maggiore realismo e da un intento sperimentale più originale e contemporaneo: “Life Ain’t Gonna Lose” di Yoshiuyuki Momose racconta con efficacia ed empatia la quotidiana lotta di una madre e del suo bambino contro la minaccia incombente della micidiale intolleranza alimentare che affligge il piccolo, un disturbo che ad ogni minima distrazione potrebbe risultargli fatale ma contro il quale l’unico rimedio è, malgrado la paura, vivere ogni giorno pienamente; “Invisible” di Akihiko Yamashita è forse il contributo più in linea con le nuove frontiere dell’animazione nipponica odierna, e nel tracciare la caduta e la redenzione di un malinconico “uomo invisibile” riesce a esprimere forme e contenuti affatto banali.

In sintesi: Ponoc è una realtà giovane, inevitabilmente condizionata dal gigantesco “padre” da cui i suoi artisti provengono: sta cercando con tenacia e pazienza la propria strada e ha tutte le carte in regola per trovarla, a patto che dimostri sempre più coraggio e volontà nello spiccare il volo senza paura.

Come i protagonisti di “Modest Heroes”.