Stamattina presto ho letto “Zio Paperone e i tempi del Klondike”, sul numero 3295 di Topolino, che trovate in edicola questa settimana, con i testi di Pietro Zemelo e i disegni di Fabio Celoni.
Leggendo la storia ho pensato a un incrocio tra il racconto “Canto di Natale” (A Christmas Carol) di Charles Dickens e il film “Ricomincio da capo” (Groundhog Day), quello con Bill Murray. Un incrocio molto ben riuscito, devo dire: la narrazione, piena di sostanza, scorre alla velocità della luce, con un ritmo incalzante e divertente al punto che le 30 pagine mi sono sembrate poche. Pochissime.
C’è il freddo (e in questi giorni di freddo è perfetto), c’è l’epoca dei cercatori d’oro, ci sono le ambientazioni montane del Nord America e c’è, soprattutto, uno splendido Paperone a tuttotondo: scorbutico, tirchio, irascibile, ma anche nostalgico, entusiasta, pieno di energie e, in fondo… molto in fondo, anche generoso.
Dei disegni di Celoni non voglio scrivere troppo, perché poi mi dicono che con questo artista faccio fangirling (ché poi sarei un fanboy, alla peggio), quindi mi limito a dire che riguarderò le tavole di questa storia per tutta la sera e continuo a pensare che i suoi disegni debbano essere necessariamente riprodotti in un formato più grande per apprezzarne appieno la bellezza (spero arrivi presto una Deluxe Edition).
Infine, con la copertina di RE Giorgio Cavazzano direi che possiamo avere tra le mani un numero da collezione, al solito prezzo di €. 2,70.
La dico così: Zio Paperone e i tempi del Klondike è proprio la storia che avevo voglia di leggere.
Poi, con Celoni c’è in sospeso una cosa… chissà se… (vabbeh, STAY TUNED!)
E cosa dire Fabio Celoni for ever!