23 Ottobre 2018 10:00

View Conference 2018. Primo giorno tra recitazione, dinosauri, colori e programmi per aiutare l’animazione indipendente.

Il 22 ottobre si è svolta a Torino nelle Officine Grandi Riparazioni (OGR) il primo giorno della View Conference.

Chi scrive ha potuto assistere a alcuni degli avvenimenti del primo giorno di sole Masterclass e ne ha viste delle belle, anche se non tutte.

Nell’enorme sala Fucine Simone Giampaolo, Animatore che attualmente lavora alla Aardman di Londra, ma ha già diversi anni d’esperienza nella capitale inglese in altri studi importanti, ha tenuto una masterclass spiegando “Come rendere l’animazione di un personaggio PIU accattivante”. Una serie di consigli preziosi per capire come rendere l’atteggiamento dei personaggi e le loro azioni più chiare e potenti tramite l’uso della linea dinamica, il giudicare l’impressione che il disegno da se reso una silhouette e le varie posizioni di arti nella figura capendo come renderla più efficace.

Molto importanza è data all’immedesimarsi col personaggio e recitarne la parte per capire come rendere al meglio i suoi movimenti in animazioni e, soprattutto, intercalazioni.

Per aiutare a capire Ha proposto al pubblico diversi esercizi. Tra questi l’immaginarsi come un personaggio dal carattere ben conosciuto (Daffy Duck o Winnie Pooh) reagirebbero in una situazione particolare come restare bloccati in un ascensore. Oppure il fare camminate che esprimano diversi stati d’animo. Che dice essere un esercizio fatto quasi giornalmente dagli animatori per capire come renderli nell’animazione.

Mentre si teneva questa masterclass, nella sala Duomo Emanuela Gozzi, storyboard Artist per la LAIKA, spiegava i “Fondamenti di Storyboard”.

Ovvero come si deve fare uno storyboard per rendere le grandi emozioni di una storia.

Dopo si è tenuta la masterclass su come “Disegnare mostri” tenuta da Glen Mcintosh. Supervisore alle animazioni dei film “Jurassic World” e co-supervisore di “Jurassic World: Il regno distrutto

. In questa masterclass ha mostrato a tutti i presenti la sua enorme passione per i dinosauri, cominciata da bambino e mai abbandonata.

T Rex filologico.
Il suo T Rex per il film.

La spiegazione era continuamente basata sull’anatomia. La struttura ossea dei dinosauri, la loro muscolatura, pelle e corazze e come renderla al meglio ispirandosi a rettili ancora esistenti o rielaborando con la fantasia.

Molte spiegazioni sono state su come rendere diversi e inconfondibili esemplari di dinosauri piuttosto simili in modo da restare fedeli alla struttura ossea reale ma evitando che gli spettatori potessero confonderli durante gli scontri.

Parte importantissima hanno avuto gli attori che hanno recitato la parte dei dinosauri indossando le tute per la Motion Capture e il programma sviluppato per rendere i dati delle loro recitazioni un filmato di dinosauri in movimento in tempo reale, adattando subito dati noti come la posizione delle zampe nei movimenti.

A fine masterclass Glen Mcintosh è rimasto per più di un’ora a regalare ai fans (facendo una dedica a ciascuno) poster tratti da suoi disegni fatti fatti per il film. In alcuni casi fantasiosi e in altri molto più accurati e “pennuti” di quanto abbiano potuto farli.

È seguita la Masterclass di Danielle Feinberg, direttrice alla fotografia per l’illuminazione di molti lungometraggi Pixar, sul “Visual storytelling: Tutte le pepite della storia che non sai di avere visto”.

La spiegazione di effetti di luce e colori usati durante il film. Servono a dare atmosfera, a mettere in rilievo delle parti importanti, a rendere evidenti cambiamenti di situazioni e stati d’animo. Racconta come in “Wall-e” l’atmosfera terrosa e scura del pianeta rendesse ancora più incredibile il verde della piantina trovata dal protagonista.

Come in “Coco” avessero passato sei settimane per trovare l’illuminazione giusta per i volti e le strutture delle costruzioni nella terra dei morti fossero instabili perché tanto uno scheletro non può morire.

Di come ne “Gli incredibili” i colori saturi siano impiegati nelle scene d’azione mentre in quelle di vita normale siano più chiari. Oppure come la luce verde venga usata per indicare insidia e pericolo e ha fatto un intenso discorso su tutte le scelte di colore e di luci per il film “Ribelle”.

Per concludere c’è stata l’intensa Masterclass su “Imparare a utilizzare ARTELLA” di Carlos Baena, che dopo undici anni di lavoro alla Pixar come animatore ha deciso di andarsene perché voleva fare un cortometraggio, sapeva che se non l’avesse fatto lo avrebbe rimpianto per tutta la vita, ma sapeva anche che la storia horror che voleva fare non sarebbe mai potuta essere prodotta da quello studio che tanto amava.

Cambiato studio ha iniziato a lavorare al suo corto “La Noria” su un bambino che deve elaborare il lutto per la morte del padre. Non aveva uno studio suo ne grandi capitali da usare. Così ha chiesto aiuto a amici sparsi per il mondo e hanno iniziato a lavorarci nel tempo libero comunicando tramite web.

Questo dava grandi difficoltà tecniche sia per le riunioni virtuali che per la condivisione del materiale. Fu così che nei sei anni e più di lavorazione hanno elaborato Atrella, un programma che permette condivisione e lavorazione a distanza con una sicurezza maggiore di altri programmi. Il cortometraggio lo ha finito e stupisce per la grandissima qualità dei dettagli, le atmosfere e la bellezza dell’animazione. Oltre a essere una storia drammatica, emozionante e commovente che non cade nel banale e porta a un finale davvero catartico.

Adesso il programma può essere utilizzato gratuitamente da chi voglia fare cortometraggi ma non ha uno studio fisico e i vari partecipanti sono sparsi per il mondo. La piattaforma è diventata una sorta di Social media artistico dove i vari progetti possono essere conosciuti e gli artisti prendono contatto tra loro e vedono nuove possibilità di fare e raccontare.

Carlos Baena è felice di come questo stia andando bene per tante persone e spera che vengano completati più progetti possibile.

Gli studi virtuali non potranno mai sostituire quelli reali, ma è un bene che si possa dare una possibilità espressiva che vada oltre e esplori situazioni forti.

Questa è stata la prima giornata di Masterclass alla View Conference 2018.

da martedì a venerdì si terranno anche le conferenze.