19 Settembre 2018 17:10

Topolino: passo d’addio o rinascita?

“Topolino. Ma ancora esce Topolino?!!”

Come ha detto Vincenzo Mollica intervenendo all’apertura della bella mostra per i 50 anni di attività di Giorgio Cavazzano allestita al Tiferno Comics, non dovremmo mai confidare qualcosa agli amici. E’ accaduto anche a chi scrive, una reazione a mezza bocca di fronte all’annuncio di “Topolino Junior“, la nuova rivista del gruppo Disney Panini Comics dedicata ai “Più Giovani“.

“Adesso mi devono spiegare a chi intendono proporre questa rivista?!  Ai bambini dai quattro ai sei anni?? Io ho imparato a leggere su Topolino (” il fratello maggiore..! ), una rivista che era dedicata e letta anche allora – per pudore non vi dirò l’annata- a Tutti, sia ai più piccoli che ai “Maggiori d’età”, per questo mio padre lo conosceva e me la prese. Ai fan attempati e con i capelli che si stanno imbiancando ( o mysteriosamente scompaiono?). Solo se mi propongono l’erede di Paperino Paperotto la piglio in considerazione”

Sia chiaro, di per se stessa l’idea di una nuova rivista dedicata ai bambini non è un’idea malvagia. Anzi ben vengano riviste dedicate ai più giovani, ma forse prima di vararle sarebbe opportuno riflettere anche sulle esperienze operanti in altri paesi dove si ha un fiorente mercato dell’editoria “Pour la jeneusse“. Nel tempo ve ne abbiamo segnalati diversi anche su queste pagine. L’impressione, la netta impressione, è che “Topolino Junior” – esisteva una rubrica con lo stesso titolo all’interno del magazine se la memoria non mi fà cilecca –  è che questa sia una classica operazione di marketing per cercare di “agganciare” singoli segmenti di lettori che si ritiene, oramai, “Il Fratello Maggiore” non sia più in grado di soddisfare od attrarre.  A quando, e scusatemi il tono polemico, un “Topolino Only For fan” con storie più complesse di quelle che non si ritengono proponibili al pubblico dei “Più Piccoli”?

Non ho citato per caso Paperino Paperotto in apertura, una storyline creata da Bruno Enna, Diego Fasano e Paola Mulazzi, alla fine degli anni novanta, che ha ottenuto grandi riscontri in tutto il pubblico.  Dove sarebbe stata pubblicata oggi? Sul Magazine o su “Topolino Junior”? Temo la risposta. E dove metteremmo le vecchie, e le nuove, parodie  che tanto hanno segnato (nel bene e nel male, sia chiaro), la direzione di Valentina Poli?

Ah sì, la De Poli – come qualcuno si è messo a chiamarla da qualche tempo – ho un debito profondo con Valentina de Poli, che dirige il Topo da oltre un decennio, noi tutti lettori abbiamo un debito con lei. Ci ha riportato la gioia di andare a comprare ogni settimana Topolino in edicola, ci ha ridato il sorriso di leggere belle storie, e soprattutto ci ha dato la possibilità di PROPORLE ai nostri bambini e ragazzi. Figli, nipoti. Si perché ANCHE i più piccoli leggono Topolino, magari aspettano maggiormente le storie di Sio, che le storie di un Giorgio Cavazzano, e bisogna spiegargli i riferimenti dell’ottimo Casty,  ma ogni generazione ha i propri miti. Fosse questo il punto.

Si dice, si mormora, si sussurra di una crisi di vendite di Topolino (il Fratello Maggiore) da diversi anni. Crisi strana, non certo dovuta alla qualità del Magazine che ha avuto punte eccellerti. Crisi risalente, e che riguarda non solo l’Italia, mi sia permesso dirlo. Un mondo è cambiato in questi anni, e non solo per “l’esplosione” del “Fenomeno Manga“. In realtà, come preannunciato a suo tempo da penne più abili della mia,  malgrado il moltiplicarsi delle testate, e degli editori, il mare dei lettori di fumetti è fortemente diminuito. Specializzato. Praticamente riviste contenitore come Topolino non esistono più. Linus sotto la direzione di Igort stà lentamente creandosi, numero dopo numero una sua strada, da seguire con attenzione. I modi di fruire i fumetti sono cambiati, anche i modi di interagire con il pubblico sono cambiati.

Valentina Poli è la direttrice, la firma, il volto, il corpo, dietro questa stagione di Topolino, e temo sarà lei a pagare lo scotto della crisi che serpeggia all’interno del mondo Disney italiano (ma non solo di quello Italiano). Temo e me ne spiace. Perché, evidentemente, le responsabilità, come i meriti,  vanno equamente divise.

E’ vero, il Magazine perde colpi,  ma oggi come non mai il Fumetto, sta avendo un momento di grande attenzione da parte del pubblico più generale. Topolino è stato parte di questa rivoluzione, ancora  in fieri ma evidente, aldilà delle dichiarazioni di questo o quel politico nell’occasione della “Grande Fiera”. Come si poteva, e si può, spingere il pubblico a concretizzare questo suo interesse? In soldoni, a comprare fumetti (e soprattutto a leggerli non solo a contemplarli)? Iniziando probabilmente dal rendersi conto che questo pubblico è cambiato, sta cambiando, in profondità, nei suoi modi di interagire con gli autori e con i suoi miti. I Social hanno diversi lati negativi, ma hanno anche un lato positivo: si può interagire e vedere all’opera i Creatori dei nostri Sogni. Si potrebbe migliorare  il rapporto con il pubblico, utilizzando le possibilità attuali del web. Sul “Topo”,  l’editoriale del Direttore, che in ogni rivista dà il tono del numero, è oramai ridotto all’osso. Una finestrella quasi inutile, ma perché non aprire sul web le ante di quella finestra ? Ne sarebbe ben capace.  (E magari riproporre, in versione Social, quelle “lettere a Topolino” gestite da un’indimenticata segretaria di redazione). Proporre al pubblico prodotti capaci di sollecitare quel “bambino” che è in tutti noi, senza cadere nel didascalico come accaduto qualche volta di troppo forse aldilà delle intenzioni.   Sono certo che in tanti, adulti e no, abbiano letto la celebre  Zio Paperone e gli iceberg volanti  oppure Zio Paperone e le rapine ecologiche, oppure le straordinarie storie di Silvia Ziche. Dalla lezione di queste opere si dovrebbe e potrebbe ripartire.

Come dalla lezione editoriale dei Disney d’Autore. Ancora rimpianta. Esperienza chiusa dalla Panini, attuale licenziataria italiana della Disney, vendendo alla Giunti il ramo Disney Libri faticando poi a trovare vere  alternative tanto per le fumetterie che per le librerie.

Marco M. Lupoi, direttore generale della Panini Comics, di questi tempi impegnato in una forte azione di ristrutturazione del gruppo, non ha bisogno dei consigli di un vecchio lettore di fumetti come me. Mi permetto però, seguendolo dai tempi in cui ha iniziato la sua attività dalle parti di Perugia, di dargli un NON consiglio. Si vada a rileggere l’editoriale con cui aprì l’era della Panini Comics tanti anni fà. Ritorni a quello spirito pionieristico, se ne vada in giro per fumetterie, fiere, ascolti un po’ gli autori, i lettori, sia della linea Disney che delle linee Marvel, parli con i gestori delle biblioteche e gli stessi edicolanti (mettendo tutti da parte le recenti polemiche). Insieme si può trovare qualche soluzione migliore che aprire nuove Sfavillanti Testate, o tagliar teste. D’altronde Zio Paperone cosa fa quando le sue aziende vanno male? Dopo una raffica di solenni urlacci con tutti, si mette alla ricerca di nuove occasioni, consultando chiunque possa aiutarlo (e tirandosi sempre appresso, per amore o per debiti, Paperino.)

P.S. rileggendo il testo noto qui e lì un tono apodittico e nostalgico; me ne dispiace. Topolino ha segnato una buona parte della mia vita di giovane, ragazzo e di adulto. Considerate questo un “Messaggio in Bottiglia”. Dedicato a Martino, in primo luogo.

Si vince tutti assieme. Ricordiamocelo.


Topolino Topolini - foto Gianfranco Goria serie FumettoSuFumetto
Topolino Topolini – foto Gianfranco Goria serie FumettoSuFumetto

4 risposte a “Topolino: passo d’addio o rinascita?”

    1. Sono due storie che mi hanno affascinato. Credo che il mio interesse per i temi dell’ecologia, in anni in cui lo stesso concetto di ecologia era uno strano concetto per persone con molto tempo da perdere, sia nato proprio leggendo la storia di ” Zio Paperone e gli iceberg volanti “. E mi fece conoscere aspetti del carattere di Zio Paperone che non avevo mai ben compreso. Mi scuso per la non citazione degli autori ero..come dire..leggermente “infervorato”….

  1. Tranquillo, non volevo rimproverarti nulla. Solo che la citazione mi fa piacere, appunto. Mi fa piacere vedere che le mie storie piacciono ancora a molti, anche autorevoli ed esperti…ma non a quelli della Panini. Che strano, non trovi?
    Eppure così è la vita.
    Grazie ancora e un cordiale abbraccio.

    1. Non sono così esperto! Riguardo alla situazione Disney in Italia…notavo alcune discussioni che sono nate attorno all’annuncio che la Panini Disney cercava autori…ebbene come dire…come dire, se l’idea è quella di aprire la Disney Italia a nuove matite, ovviamente ci stà…ma non vorrei che si segasse l’albero su cui si stà seduti…Tanto per non citare i presenti….io una storia di Turconi e Radice per la Panini Disney…non la vedo da tempo.

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