Il 29 luglio 2013 Padre Paolo Dall’Oglio ( Abuna “Padre”, come veniva familiarmente chiamato) veniva rapito in Siria. Era un gesuita scomodo, come tanti altri uomini della sua tempra, noto per aver rifondato, in Siria, negli anni Ottanta, la comunità monastica cattolico-siriaca Mar Musa, ridando vita ad un’antica tradizione monastica e cenobita. Un luogo di accoglienza, di comunità fra uomini, donne di ogni fede. Un luogo sacro, immerso in una terra che ha visto le orme di tanti altri Uomini Santi ed è stata resa sacra dal sangue versato da troppi innocenti.
Da cinque anni è nella terra degli scomparsi, svanito dopo un cruciale appuntamento con un’emiro di quello che era lo stato dell’Isis ( o Daesh). Nessuno però lo ha dimenticato, nè i suoi familiari, nè chi lo ha conosciuto, comeTeresa Radice, che lo ha ben rappresentato nel suo ultimo volume “Non stancarti di andare“, realizzato con suo marito Stefano Turconi, trasfigurato nella figura di Padre Saul, come ha ricordato lei stessa in un’ intervista molto sentita andata in onda su Uno Mattina Estate, lunedì scorso, intervenendo insieme alla sorella di padre dall’Oglio. Clikkate nell’immagine. L’intervista parte al minuto 15,40.
Ma in questo anniversario altri ricorderanno padre dall’Oglio, da Rai News con uno speciale dalle 15,30 ( “Il coraggio di Paolo”), al TG 1 che ha realizzato un’inchiesta che andrà onda stasera su RAI 1, alle 23.30. “Abuna: Sulle Tracce di Padre Paolo Dall’Oglio” è frutto di lungo e delicato lavoro che per la prima volta ricostruisce gli ultimi momenti di Padre Paolo a Raqqa, proporrà testimonianze inedite avanzando delle ipotesi su quanto gli può essere accaduto.
Rai Storia inoltre (sempre il 29 luglio) ripercorrerà nella sua nota rubrica “Il giorno e la Storia” (in onda alle 00.10, alle 8.30, 11.30, 14 e alle 20.30) le lettere e i messaggi che il gesuita ha scritto dalla Siria. Sulla rete twitter potete trovare molte altre informazioni seguendo l’hashtag #pontidipace.
Ringraziamo vivamente per queste note Bao Publishing e Laura Pisani e gli stessi Teresa Radice e Stefano Turconi.