Anche le più giovani generazioni, cresciute a streaming e Anime Giapponesi, conoscono, almeno come sigla, il loro nome, “Hanna & Barbera“, due professionisti del mondo dell’animazione, due amici appassionati che hanno creato un mondo enorme ( quanti sono i personaggi da loro creati?? ) ancor oggi vivo e vitale. Ma qual’è stato il vero ruolo giocato nella loro carriera ultracinquantennale da William Hanna (1910-2001) e Joseph Barbera (1911-2006), e senza dimenticare il loro socio George Sidney, rispetto all’animazione? Nel suo bell’intervento per Wiki Radio 3 dedicato al mondo di Hanna & Barbera, Luca Raffaeli concentra la sua attenzione proprio sull’importanza avuta dai due autori in un momento fondamentale per l’animazione mondiale entrato violentemente in crisi a causa dell’avvento della televisione che aveva imposto una drastica riduzione nei prezzi della realizzazione dei cartoni animati, fin li creati per il cinema. Decine di studios erano state chiuse e l’epoca dei cartoni animati sembrava finita. Impossibile fare animazione ai prezzi voluti dai network. Chi trovò il modo di rilanciarlo? Da un lato certamente i giapponesi, ma dall’altro proprio Hanna & Barbera che con le loro commedie rilanciarono completamente il cartone animato televisivo. Ascoltate il Podcast clikkando all’interno della foto.

Sicuramente avranno salvato il mondo dell’animazione,ma forse solo i bambini potevano apprezzare i nuovi prodotti,non coloro che hanno vissuto a pane e Tom e Jerry (quelli originali,non i cloni di oggi!)
AH guarda lo annota anche Luca Raffaelli. QUesto è il momento in cui l’animazione “divorzia” dal mondo degli adulti – per così dire – ma non perchè non affronti, successivamente, temi interessanti, ed anche problematici ma perchè, dopo il periodo d’oro del cinema,- in cui si faceva un’animazione trasversale – viene sempre più vissuta come un “prodotto per i più piccoli”. Gli adulti, ex bambini invecchiati, probabilmente non amavano molto quelle animazione ( “ahi miei tempi”) che invece hanno sempre trovato publico fra i bambini, nello stesso tempo gli editori sono stati messi sotto pressione per dar vita a prodotti adeguati per i più piccoli. Ergo semplificati, non molto approfonditi, con un certo carico di ingenuità per, ovviamente, “salvaguardare i pupi dalle brutture della vita”…( atteggiamento che si è protratto nel tempo culminato con la nota trasformazione di Paperino…L’avete più visto cacciare o pescare dopo gli anni ottanta? E da quando non insegue QUi, QUo e Quà…per tacer di altro).Ecco perchè gli anime hanno avuto successo, perchè erano trasversali, riprendevano il dialogo interrotto con gli adulti, e continuavano quello con i bambini..Quà intorno dovresti ritrovare una nota su Simonetta Artom, devo dirti che non so se sono riuscito a trasmettere l’entusiasmo che ho letto nelle testimonianze in cui “scoprì Goldrake! )..Oggi le cose sono un pò diverse…