Dopo la censura dell’apparentemente tenero e innocuo orsetto Winnie-the-Pooh (motivata in larga parte dal diffuso utilizzo satirico del personaggio), è la volta dell’ancor più “innocente” maialina Peppa Pig a finire nel mirino dell’ondata “moralizzatrice” che sta interessando i media cinesi: divenuta una pericolosa “icona della sottocultura”, contribuirebbe a forgiare negativamente le menti di una gioventù già “ostile ai valori tradizionali, spesso non istruita e senza valore stabile… “ e, in sintesi, poco utile a ciò che avrebbe in mente per lei il governo del premier Xi Jinping.
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