4 Aprile 2018 10:41

Aperitoon di Marzo. Lavori e speranze parlando di festival passati e futuri.

Mercoledì 13 marzo a Torino nel locale Blah Blah nella centralissima via Po si è svolta l’Aperitoon di Marzo.

Come il mese scorso si è parlato del nuovo logo di Aperitoon, ma questa volta si è approfondito invitando sul palco Michele Tenaglia, che ha realizzato il logo famoso per alcuni realizzati per bibite e liquori.

Oltre al logo ha curato il sito internet di Aperitoon e ha realizzato un’animazione per il sito montando insieme vari pezzi di storici corti statunitensi anni ’30. Michele Tenaglia non è un grande esperto d’animazione, ma gli piace e è stato felice di realizzare il sito. La sigla montata è divertente e usa una musica fatta da Joe Rinaudo usando l’American Fotoplayer, un’incredibile strumento che consiste in un pianoforte unito a strumenti a fiato o percussioni che suonano in automatico seguendo le incisioni fatte su un rotolo di carta. Oltre agli strumenti automatici ci sono diverse leve e bottoni per ottenere altri effetti imprevisti (potete vederlo qui). Era uno strumento ideato per musicare dal vivo i film muti e vederlo suonare costituisce già per sé uno spettacolo. Ne esistono solo undici ancora funzionanti e il suo suono ricorda immediatamente un’epoca.

In realtà la sigla è ancora un Work in Progres che cambierà col tempo. Come lo è l’Aperitoon, che si spera di diffondere in altre città migliorandola sempre.

Mentre si parlava si svolgevano le premiazione per il David di Donatello. Il lungometraggio animato “Gatta Cenerentola” era candidato a sette premi e si stava attenti aspettando notizie.

Sale sul palco Von Krust / Fausto Collarino. Animatore autore di diversi videoclip musicali.

Fausto è stato già più volte ospite di Aperitoon. Era venuto già alla prima edizione per mandare “Bubblegum” il video che aveva appena finito fatto per una canzone di Flaco Punx. Era tornato qualche mese dopo con lo stesso Flako per parlare insieme di come avevano fatto il video. Purtroppo pare che la canzone, nonostante fosse valida, non abbia trovato il successo sperato.

Tra chi ha visto il video c’era Lorenzo Cherubini/Jovanotti. Si è innamorato del video e ha voluto averlo per proiettarlo nel suo attuale tour musicale. La cosa aveva sorpreso Fausto Collarino. Il video era fatto per una canzone e mostra immagini legate a quel testo, un tema molto diverso da quello che Jovanotti vuole comunicare. Aveva così proposto di fare un nuovo video nello stile del precedente, ma il tour sarebbe cominciato tre giorni dopo. Troppo poco tempo anche per Von Krust. Così il video è stato usato per il concerto di Jovanotti con minime modifiche, molte delle quali dovute al fatto che il video è costituito da una serie di scene tratte da film di fantascienza anni ’50 e su alcuni non si avevano i diritti per proiettarli. Ha aggiunto anche qualche scena con Jovanotti.

Per quanto fosse scettico l’autore dice che, in effetti, ci sono degli aspetti comuni nelle canzoni che danno senso alle immagini. Chi scrive ha visto entrambi i video proiettati e forse perché abituato al precedente, forse perché non ammira il secondo stile musicale, ha fatto davvero fatica a considerare valido l’uso di quelle immagini con la nuova canzone trovandole completamente inadatte. Ma metà sala dice di preferirle così.

L’argomento si sposta sul recente Cartoon Movie svoltosi in Francia. Durante la manifestazione l’Italia ha presentato i progetti per diversi lungometraggi animati, un grande differenza rispetto al poco degli anni passati.

Come Emiliano Fasano fa notare quasi tutti i soggetti ruotano intorno alla relazione tra nonni e nipoti. La grande eccezione è “La grande invasione degli orsi in Sicilia” di Mattotti su cui ci sono molte aspettative.

Altri progetti interessanti sono un nuovo film del veterano Enzo D’Alò e un lungometraggio proposto da Francesco Filippini, prima proposta di lungometraggio del giovane autore che ha, tra le altre cose, realizzato il corto Simposio suino in re minoreproiettato prima di “Gatta Cenerentola”.

Ma per parlare meglio della manifestazione viene invitata sul palco Evelina Poggi per parlare de “La bicicletta di Bartali”, lungometraggio diretto da Enrico Paolantonio e sceneggiato da Marco Beretta e Israel Cesare Moscati. Un progetto iniziato già da alcuni anni che sta lentamente venendo realizzato. La storia è ambientata nel presente e ha per protagonista un ragazzino israeliano con la passione per il ciclismo che si allena per diventare un campione. Diventa amico di un coetaneo palestinese con lo stesso sogno e decidono di allenarsi insieme. I due si ritrovano osteggiati da chi li vorrebbe nemici. A appoggiarli c’è il nonno del primo, che racconta al nipote di quando da bambino Gino Bartali salvò lui e la sua famiglia portando nascosti nella sua bici dei documenti falsi che gli permisero di emigrare. Il grande campione gli regalò anche una bicicletta. Che ritrovata e sistemata verrà usata dal coprotagonsta per allenarsi insieme all’amico, contro tutti i pregiudizi di ogni tempo.

Il film ha trovato alcuni finanziatori, tra cui RAI ragazzi e un produttore israeliano. I personaggi sono stati ideati da Corrado Mastantuono nel suo bel stile legato al fumetto per ragazzi. Non si sa quando verrà finito, ma andranno avanti fino a completarlo.

Viene invitato sul palco Enrico Arbelotto di Film Commission per parlare ancora dell’iniziativa Under 35. che promuove i progetti per film o serie realizzati per supporti digitali prodotti da gruppi di persone a maggioranza sotto i 35 anni d’età. La società può essere costituita anche dopo aver proposto il progetto e la regione ha stanziato 120.000 euro per il progetto. Che devono essere inediti e con uno sviluppo narrativo.

Si inizia a parlare di Annecy2018. Silvia Sandrone di Creative Europe Media Desk Italia parla di un progetto legato al Mifa ideato dall’Unione europea. Per la prima volta quest’anno l’Europa organizzerà un Media Umbrella che permetterà a 70 studi di partecipare con tariffe agevolate e varie iniziative pensate per dargli opportunità d’emergere.

Si parla dell’ European Film Forum. Dove tra i corti selezionati c’e “Egg” di Rita Scarpelli. Il cortometraggio è stato realizzato dall’autrice in anni dopo che il progetto aveva destato interesse in più festival. Finalmente finito ne viene proiettato un frammento. Tutte le buone promesse viste in passato sembrano esser state superate da uno stile grafico ancora più incredibile per raccontare la storia della difficoltà di nutrirsi. Chi scrive non vede l’ora di vederlo per intero.

Si invita sul palco Mariana Ramirez Uzcategui. Graphic designer, Digital Director, Animatrice e insegnante d’animazione venezuelana che ha vissuto in varie parti del mondo e ha studiato animazione in una scuola francese in India. Una scuola molto valida da cui si è diplomata con il cortometraggio in CGI “Pardesi” l’emozionante giro per una città indiana di un turista guidato da un guidatore di risciò/guida turistica dai grandi baffi e le tante pause.

È un corto di alcuni anni fa dove ha riversato l’impressione che l’India le ha fatto. Pieno di colori, musica e tantissima gente che affolla le strade riempiendo lo schermo. Un corto che ancora oggi le viene richiesto da vari festival o per iniziative sull’India nel mondo tanto è folgorante.

Un paese che stupisce e a cui non si è preparati. Molti che incontrava erano convinti che come venezuelana potesse trovare similitudini di vita, assolutamente no. Tutto è stato una novità.

Il corto è stato realizzato durante l’ultimo anno di corso insieme a due compagne di classe indiane e a un gran numero di amici che hanno dato una mano. Consiglia chi inizia di mandare i corti a quanti più festival possibili senza paura. Fasano fa notare come questo fosse stato anche il consiglio che l’animatrice Slovena Spela Cadez aveva dato durante l’incontro al Bergamo Film Meeting di febbraio. Perché solo ai festival, incontrando tanti colleghi animatori che le chiedevano dei suoi corti. Maria Ramirez si è trasferita in Italia per stare col suo ragazzo. Insegna Motion Capture e sembra una prof in gamba.

Emiliano Fasano racconta che alcuni mesi fa cinque ragazzi studenti del conservatorio lo avevano contattato perché volevano realizzare un videoclip animato su un brano di Luciano Berio suonato da loro.

Il gruppo si chiama “Bill Brass Quintet e sono grandi ammiratori di Luciano Berio. Fasano li ha messi in contatto con Michele Bernardi e così viene mostrato il risultato di questo incontro con il video del brano “Call”. Un’ crescente e intenso muoversi di persone ambientato per strade periferiche solitarie. Un lavoro molto in linea con la musica che esattamente come questa lascia forse un po’ confusi, ma non dispiace per niente.

Si parla brevemente del Premio Laganà che verrà consegnato durante Cartoon on the Bay e di come inviare i corti al festival.

Si continua chiamando sul palco Salvatore Centoducati e Antonio Mirizzi. Salvatore è un animatore già noto per cortometraggi che fa parte del gruppo Ibrido. Questa volta insieme a suo cugino Antonio, che naviga nel mondo del fumetto già da alcuni anni, ha realizzato il suo primo fumetto pubblicandolo in una collana ideata da “La gazzetta del Mezzogiorno” per raccontare storie ambientate nel mezzogiorno d’Italia.

Un’iniziativa interessante per dei fumetti che verranno poi stampati anche in un’edizione da libreria e venduti in tutt’Italia. Il fumetto fatto dai due s’intitola “Con i sassi nel cuore”. Ambientata tra secondo dopoguerra e anni ’60 Racconta la storia di un contadino che non vuole lasciare la sua casa quando i sassi di Matera venivano abbandonati perché considerati vergogna nazionale.

Il fumetto è breve ma molto intenso, Salvatore si è occupato dei disegni e … della sceneggiatura, ma il titolo è stato scelto dall’editore. Fasano chiede come sia stato per un animatore fare un fumetto. Lui si dice soddisfatto, la storia sta ricevendo molte critiche positive e Giuseppe Palumbo gli ha fatto i complimenti.

Gli chiede quale sia la più grande differenza tra animazione e fumetto. Probabilmente il tempo. Nell’animazione la durata delle cose la decide il regista. Nel fumetto è chi legge a decidere il proprio tempo di lettura. Senza contare la differenza di attenzione nel disegnare un fumetto, cosa che prende molto più tempo che nell’animazione.

Salvatore e Antonio hanno portato delle copie dell’albo, ne hanno regalate o vendute alcune facendo a tutti un disegno. Chi scrive garantisce che si tratta davvero di un buon fumetto, sia per storia che per disegni.

Si chiude parlando del Sotto18 film festival lasciando la parola a Andrea Pagliardi. Il festival è andato davvero bene e per l’animazione sono riusciti a mettere ogni iniziativa che volevano.

Si chiude mandando un episodio della serie “Il professor Balthazar”, di cui al festival si sono celebrati i cinquant’anni con due proiezioni degli episodi restaurati che hanno avuto molto successo.

Con questa si è chiusa l’Aperitoon di marzo, la prossima si terrà durante Cartoon on the Bay e sarà. Come l’anno scorso sarà un Aperitoon on the Bay solo su invito e molto probabilmente si terrà al circolo dei canottieri Esperia lungo il Po.

Su data e programma c’è ancora il massimo riservo. Ma chi scrive farà sapere tutto a tempo debito.