Non saranno stati molti gli italiani che, guardando la trasmissione di Mika (già nella prima edizione), si sono accorti della presenza del mitico razzo lunare a scacchi bianchi e rossi col quale Tintin, il professor Girasole, il capitano Haddock, Milou e i Dupond/t hanno raggiunto, primi nella storia dell’umanità, la Luna. Questo perché, nonostante i ripetuti tentativi, Tintin, per banali motivi storici, non è diventato, in Italia, (com’è stato invece per la francofonia e persino per una bella fetta di anglofonia) un personaggio multigenerazionale (si legge da bambini, si rilegge crescendo e ci si trova dentro molto di più, lo si ripropone a figli e nipoti e avanti così), come fosse Pinocchio (beh, in quei Paesi direi che è addirittura riproposto ben più di Pinocchio, che, peraltro, poverino, non è un fumetto…).
Ma Mika ha vissuto altrove infanzia e gioventù. In quell’altrove Tintin si legge, eccome. E va detto che, come si legge nell’intervista pubblicata su Topolino 3231, i fumetti preferiti di Mika sono Asterix, i Peanuts, Tintin e i Paperi di Carl Barks (“un genio!“). Accipicchia! Mi ci riconosco a specchio! Mika è mio compagno di letture.
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